♪ PAREIDOLIA MUSICALE♪
Rubrica a cura di Andrea Gioè
- Raccontaci brevemente chi sono i Dancemalora.
I Dancemalora sono essenzialmente quattro amici che condividono la loro passione per la musica. Alberto, Daniele, Ence e Marco. Ci conosciamo da tempo e prima di condividere questo spazio musicale abbiamo condiviso altre band in formazioni diverse e con altri elementi. Solo nel 2015, quando ci siamo resi conto che il nostro suono ci soddisfaceva, abbiamo deciso di dedicarci ai Dancemalora in modo esclusivo.
- Per la playlist AIA Artists for Spotify ci avete proposto “Berlino”.
Cosa significa per voi questa canzone? Quando l’avete composta? Che risultati avete già ottenuto? Dove desideri possa arrivare?
Berlino rappresenta un punto di svolta per il nostro progetto. È un brano che gode della preziosa collaborazione del nostro carissimo amico Orazio Condorelli, regista di teatro contemporaneo, che ne ha scritto il testo. Il brano è stato registrato nel 2018 dopo aver subito una serie di trasformazioni. Quando abbiamo trovato la quadra del cerchio abbiamo cominciato a capire che sarebbe diventato il nostro apripista suonandolo dal vivo e osservando le reazioni divertite del pubblico. Nel 2019 abbiamo deciso di lavorare al video del brano. Ence è un filmmaker ed è riuscito a tirare fuori un corto che ben rappresenta lo spirito del brano e più in generale il nostro mondo. Abbiamo ottenuto dei passaggi in radio, qualche intervista e dei giudizi positivi da alcune riviste specializzate (rockit, musictraks, radiocoop…).
Purtroppo la Pandemia non ci ha aiutato nella promozione del brano e del video per cui ci è rimasta la sensazione che sarebbe potuto arrivare più lontano.
- Come mai avete scelto di chiamare così la vostra band? E qual è la vostra line -up?
Quando abbiamo capito che le nostre serate passate ad improvvisare potevano concretizzarsi in un progetto, ci siamo chiesti quale potesse essere un nome che riuscisse a descrivere in modo sintetico il nostro suono e il messaggio che porta. Crediamo che la nostra musica possa essere associata ad un’idea d’instabilità, di movimento irregolare e destabilizzante, come una danza sulle macerie e sulla malora di un mondo che cade a pezzi. Alberto suona la chitarra e canta, Daniele suona il basso elettrico, Ence suona le tastiere e smanetta con il computer e Marco suona la batteria.
- Siete mai stati definiti la copia di qualcuno?
Credo di no, abbiamo ispirato paragoni, a volte arditi, con mostri sacri dell’alternative italiano (Massimo Volume, Verdena, Gaznevada, Subsonica…) ma talmente distanti tra loro da diventare paragoni fugaci e insignificanti.
- Quanto contano veramente per voi le vostre canzoni?
Il legame con ciò che crei ha una strana natura. Quando lavori su materiale nuovo non smetti di ascoltarlo e ridefinirlo nelle sue parti e nelle sue sfumature ma una volta che viene fissato su un supporto, perde di fascino ed interesse. Come se morisse. Per fortuna esiste un metodo per far tornare vivi i nostri brani. Suonarli live davanti ad un pubblico.
- Sai cos’è la Pareidolia? Mentre stai rispondendo a questa intervista, alza gli occhi al cielo (guarda fuori dalla finestra) e dimmi cosa vedi?
Cielo arancione. Silhouette di palazzi e antenne.
- Se dovessi definire le tue canzoni come figli, potresti dire di avere un figlio prediletto?
Forse non è una cosa bella da ammettere ma si…ognuno di noi ha il suo figlio preferito. O forse li si ama soltanto in modo diverso.
- Qual è stata l’esperienza musicale più figa che avete vissuto in tutta la vostra carriera?
L’esibizione al Lavicarock del 2019. Quando stavano per annunciare il vincitore del festival eravamo sotto al palco insieme ad alcuni dei nostri più cari amici. Era come se sentivamo nell’aria che stesse per accadere qualcosa. Poi le urla di felicità attorno a noi e ci siamo ritrovati sul palco, con il premio in mano e la faccia incredula e soddisfatta. È stata una bella botta di autostima!
- Qual è stato il tuo rimpianto artistico più grande?
Bisognerebbe saper gestire il tempo in modo produttivo e invece capita spesso che quando se ne ha a disposizione non si hanno le capacità di farlo fruttare.
- Nel cassetto dei tuoi sogni ci stanno tre duetti. Se potessi dargli un nome, a quale artista preferito li attribuiresti?
Più che duettare preferiamo immaginare una condivisione di palco. Spariamola grossa va…Nine Inch Nails, Black Sabbath e Elio e le storie tese.
- Quando avete composto “Verso ai versi”, quali sono stati gli spunti che hanno fatto maturare l’idea della stesura di questo brano?
Verso ai versi è il secondo singolo estratto dal nostro album. Lo abbiamo scelto come nuova uscita per marcare la differenza con il primo singolo Berlino, per mettere in chiaro che nel mondo Dancemalora non si può stare comodi. Il brano è nato in una precedente formazione, un power trio di sola chitarra, basso e batteria; gli Arkham Asylum. La struttura scritta da Alberto, Marco e il bassista Francesco Toscano è rimasta intatta anche quando gli Arkham si sono trasformati nei Dancemalora con l’abbandono di Francesco al basso, sostituito da Daniele e l’ingresso di Ence che ha arricchito il brano con le sue tastiere.
Il brano parla di quello che sarebbe poi stato definito il fenomeno degli hikikomori. A differenza del precedente singolo, abbiamo scelto di proporre un video poco elaborato tecnicamente per suggerire l’idea di un qualcosa “fatto in casa”, appunto senza uscire dalla propria cameretta.
- Per quale buona ragione la gente dovrebbe ascoltare e acquistare la tua musica?
Non mi pare ci siano buone ragioni per ascoltare una musica piuttosto che un’altra. L’importante è farlo e non fossilizzarsi in ciò che si conosce già o che viene proposto dalle radio e tv a rotazione. Ci sono tantissime realtà nascoste e poco note che valgono la pena di essere ascoltate…non so se noi ne facciamo parte però… (lol)
- Chi è il tuo fan più fedele e sincero?
La sfiga (lol)
- Eventi e progetti futuri ne abbiamo
Stiamo cercando di costruire un piccolo tour di concerti per promuovere il disco ma la situazione è davvero disastrosa a causa delle restrizioni Covid-19. Molti locali hanno un programma di concerti che devono recuperare ed è difficile inserirsi. Abbiamo già qualche data fissata nei prossimi mesi, ma stiamo lavorando per ampliare il calendario. Nel frattempo, siamo in attesa di partecipare alle selezioni per alcuni festival estivi e stiamo già lavorando al prossimo album.
- Manda un saluto speciale a tutti i lettori del MEI e dicci dove possiamo trovarvi e ascoltarvi.
Abbiate cura della musica e ricordate che chi cerca trova…anche i Dancemalora.