[SERVIZIO PUBBLICO E PROFETI FUORI PATRIA] che io sappia, nessuna testata italiana (comprrse le musicali) ha dato risalto al fatto che anche un nostro connazionale ha vinto un Grammy, e grazie a Michele Manzotti ho scoperto che gli unici ad essersene occupati, peraltro in tivvù, sono stati i più improbabili: i regaz de “I fatti vostri” di Guardì, con il mitico Salvo Sottile che ha intervistato Francesco Turrisi, compagno e partner artistico della divina Rhiannon Giddens, di cui avete letto qualche volta su questa bacheca. E che per l’appunto hanno vinto un Grammy.
Immagino che i colleghi sempre sul pezzo diranno non solo che i Grammy sono fetecchia mainstream e suprematista, ma anche che sti due tizi fanno del folk antico, e saicheppalle! Perchè in effetti il razzismo è un tema cruciale e interessante solo se ne parlano i rapper, mentre chi porta avanti da anni una ricerca storica sulle origini della musica americana nell’incontro (cruento ma creativo) fra bianchi e neri non merita giustamente visibilità.
A cura di Federico Savini
Francesco Turrisi vince il Grammy Awards e viene intervistato ai Fatti Vostri
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