“Credo sia giusto che le parole, una volta uscite, vengano “raccolte” nel modo che ciascuno ritiene più opportuno”. Bella questa visione dell’arte e dell’espressione che ci regala Andrea Rana, cantautore lodigiano di natura che al pop ha chiesto sempre derive ruvide, rock potremmo dire, acerbe e poco inclini al politicamente corretto. Ma tutto questo senza mai abbandonare la forma del pop che in fondo ha seminato e semina tutt’ora il grande riscontro del gusto popolare. Torna in scena Andrea Rana con questo singolo dal titolo “Immagini dal mondo” che il MEI vi ha presentato in Anteprima assoluta, corredato da un video ufficiale firmato dalla regia di Mauro Nigro – link: https://meiweb.it/2022/03/15/andrea-rana-torna-in-anteprima-sul-meiweb-con-immagini-dal-mondo/ –
Un brano che nasce e vive sia in italiano che in una versione in spagnolo, canzone apolide senza patria ne disco, che all’uomo parla, alla nostra vita, al bisogno di semplicità e di verità dentro un quotidiano ormai schiavizzato dal superfluo. Ed è così anche il suo rock che ritrova le forme morbide e le soluzioni più accomodanti per l’ascolto.
Un brano indicativo che chiama a sé tantissimi spunti di riflessione. Partiamo dal primo: che rapporto hai con la libertà?
Beh, il concetto di libertà penso non sia così semplicistico come alcuni potrebbero o vorrebbero credere… Come scrisse tempo fa un mio amico in un suo testo : “In fondo siamo tutti schiavi di qualcosa o di qualcuno”. Ecco, diciamo che ogni giorno tento di essere sempre un po’ meno “schiavo” rispetto al giorno precedente, consapevole però di non essere davvero libero.
E poi ancora: da qualsiasi angolazione la si voglia guardare, il passato è il luogo dentro cui ritrovare tante verità e tante morali importanti. Dunque dicci del passato e del tempo: come vedi questo futuro? Siamo davvero spacciati e governati dalle macchine?
Il passato, teoricamente, dovrebbe anche aiutarci a non compiere più i medesimi errori, ma pare proprio che l’uomo non abbia una grande memoria a lungo termine… Molte volte penso che per la nostra razza non ci sia speranza, però, al tempo stesso, mi illudo che qualcosa possa cambiare in meglio. Ovviamente, l’illusione da sola non basta; nel mio piccolo, provo quotidianamente a dare il mio lillipuziano contributo per far prendere forma a un domani diverso. Non so se il futuro che ci aspetta sarà simile o meno a quello descritto in Blade Runner, ma so che, ancora prima di preoccuparci delle macchine, dovremmo pensare a essere noi più umani.
E anche la musica fa questo passo indietro. “Immagini dal mondo” è spudoratamente un pop rock che arriva dai tardi anni ’90 ed è questa la dimensione migliore per tornare a dare verità al suono suonato, all’espressione… cosa ne pensi? E perché questa scelta artistica assai ancorata al passato?
Nessun calcolo, in verità. Come tutti gli altri brani è uscito così, con il suo carattere, senza premeditazione o volontà di creare un brano con le caratteristiche da te sopra citate. Solamente un desiderio probabilmente inconscio, di tornare a fare qualcosa di più “vivace”, dopo le varie peripezie più pop e soft del recente passato. Max Mungari (Music Pruducer del brano) poi ha fatto il resto…
Perché poi parlando di verità tu dici: “La verità non è una poesia da recitare in piedi”. Che intendi? Io la leggo così: la verità non è come quelle tante frasi fatte per farsi belli alla pubblica piazza…
Prima di risponderti devo raccontarti un aneddoto. Scuola superiore. Mi piaceva leggere le opere dei grandi poeti, provando a capire cosa volessero raccontare, secondo me, attraverso i loro versi. Ribadisco: secondo me, al di là dei commenti “ufficiali” posti a margine e delle spiegazioni dei docenti. Ricordo la prima delle innumerevoli volte che la mia interpretazione si rivelò non congruente con quella riportata sul libro: ci rimasi malissimo. Pensai: chi commenta le poesie, in fondo, nonostante gli studi e le ricerche effettuate, non è solamente un uomo? Non potrebbe aver sbagliato? Ecco, partendo da qui, ti rispondo: la tua interpretazione va benissimo. Se tu hai “visto” questo dalle mie parole, va benissimo. Da sempre non amo commentare ciò che scrivo. Credo sia giusto che le parole, una volta uscite, vengano “raccolte” nel modo che ciascuno ritiene più opportuno.
Ti cito: “Ho mille immagini del mondo che non voglio più lasciar andare…”. Molto importante questa frase. Oggi siamo fatti di immagini… ma non penso tu ti riferisca allo stesso tipo di immagine e allo stesso tipo di esperienza con le immagini, vero?
Senza entrare del dettaglio, per il motivo già scritto in precedenza, ti posso dire che le immagini citate nel brano possono essere qualsiasi cosa: la radio che suona il sabato mattina e una madre che canta sbagliando le parole, la carezza data per l’ultima volta, lo sguardo fortuitamente incrociato che probabilmente non si rincontrerà mai…
A chiudere una domanda che non può evitare di andare sulle doverose informazioni di ufficio: il seguito di questo singolo? Un disco in arrivo?
No, il singolo è stato pensato per rimanere tale. In verità è un doppio singolo, dal momento che è disponibile anche la versione cantata in spagnolo. Ho già in preparazione un altro brano, ma non so quando uscirà. Per ora il discorso di un disco non lo prendo in considerazione: troppo dispendioso in termini di tempo e di energia, per non parlare dell’impegno prettamente economico che richiede una lavorazione di questo tipo.