Musica dietro le sbarre: nasce la Peachead, prima etichetta italiana in carcere
A guidarla il produttore discografico Demetrio Sartorio
Nasce la Peachead, il primo esperimento di etichetta discografica all’interno di un carcere in Italia. È il carcere di Bollate, famoso per le molteplici attività rieducative all’avanguardia (il ristorante, il giornale, ecc.), ad ospitarla, grazie al lavoro del produttore discografico Demetrio Sartorio.
Sull’onda di progetti analoghi in USA, dove Ani Di Franco ha prodotto un album scritto e realizzato da carcerati, ma ancora di più in UK, dove la InHouse Records è una vera e propria etichetta gestita da detenuti, Sartorio, dopo un lento lavoro durato circa 5 anni, all’interno del carcere di Bollate ha creato la Peachead Records. Non si tratta soltanto di ‘beneficienza’, di un modo per far passare il tempo a chi è in carcere. Al contrario, questo è un progetto ideato e strutturato in maniera professionale, sfruttando e mettendo al lavoro le reali competenze presenti dietro le sbarre, non solo quelle dei musicisti.
“Ho fatto per anni il volontario al carcere di Bollate… un’attività non molto tipica dei discografici… Passavo per le sale musica, incrociando chi suona bene uno strumento, chi proponeva canzoni, tante poesie, scritti, appunti di vita: e in quel momento l’intuizione, leggendo una poesia che mi ha colpito da vicino. Da lì ho immaginato di aiutarli a raccontare le loro vite: «la vita non è un film» potrebbe essere il loro motto perché il messaggio delle canzoni è proprio che le conseguenze di certe azioni non sono ricchezza, donne, macchine, come si vede nei video di alcuni artisti o nelle serie tv, ma, al contrario, il carcere”.
Il brano “Il coraggio di morire” è il manifesto dell’intero progetto: il racconto in prima persona del percorso emotivo di un pentito, dalla fascinazione nei confronti del crimine organizzato al pentimento, allo scontare la pena.
“Free”, invece, è il primo singolo, un esperimento sociale che usa la musica per rispondere al messaggio sbagliato tanto diffuso da molti idoli degli adolescenti: la canzone racconta, in base all’esperienza di chi canta, che la conseguenza degli atti criminali non è il successo ma il carcere, la sofferenza, la cancellazione dei diritti.
Milano, 2 marzo 2022
Peachead Records, demetrio.sartorio@gmail.com, 347 2577830