Per volere dell’Associazione P.E.R Promoter Emilia-Romagna, prende vita finalmentein Regione un sistema strutturato di Live Club che chiede a gran voce di essereformalmente e giuridicamente riconosciuto. Costituitasi a partire da Estragon di Bologna, Italghisa di Reggio Emilia, Vidia di Cesena e Vox Club di Nonantola, locali con alle spalle un lungo periodo di attività, la rete dei Live Club dell’Emilia Romagnapunta a crescere inglobando nuove realtà e a costituirsi come interlocutore delleIstituzioni territoriali per il riconoscimento del suo status.
“Ma eccolo qua il nostro locale, mai finito sul giornale, perso nelle nebbie di paese, ma pieno dimacchine, che sembra una citta’.” Canta così Vinicio Capossela il suo “Sabato al Corallo” e l’atmosfera frizzante e particolare che unisce uno storico locale da ballo e la gente del suo territorio. I locali dove si suona musica originale dal vivo, o per meglio dire, i live club, persi nelle nebbie di paese, ma anche finiti sul giornale perché rinomati e celebri, in Emilia Romagna, sono tanti e chiedono ora di poter uscire dalla foschia padana ed essere finalmente riconosciutiper la loro valenza culturale, dopo anni di intensa ed onorata attività.
E’ possibile far risalire la nascita dei live club alla seconda metà degli anni ’70, periodo di grande fermento sociale e cambiamenti epocali per il nostro Paese. Proprio in quegli anni, è possibile notare una carenza di spazi di socialità, molto attivi invece nel dopo guerra e neglianni ’50 del boom economico: gli oratori, le case del popolo e le balere. Queste carenze di luoghi di comunità venivano colmate da un lato dalle prime discoteche, in cui la star era il dj che prendeva il posto dell’orchestra, dall’altra dai live club che, molto spesso, davano nuovavita alle ex case del popolo, trovando ospitalità nelle loro sedi. A partire dagli anni ‘80 e arrivando ad oggi, il fenomeno dei live club è cresciuto in maniera esponenziale, soprattutto nell’Italia settentrionale, arrivando a costituire una filiera importantissima di locali che vantadai 20 ai 40 anni di vita e di attività.
L’Estragon di Bologna, l’Italghisa di Reggio Emilia, il Vidia di Cesena e il Vox Club di Nonantola sono tra le insegne più importanti che risuonano lungo la dorsale della Via Emilia da decenni, per aver ospitato sul loro palco grandi nomi della musica nazionale ed internazionale e aver dato la possibilità di calcare quello stesso palco ad artisti emergenti, i quali, molte volte, proprio da quei microfoni, hanno lanciato la loro carriera musicale.
I live club presenti nella nostra Regione sono una straordinaria sintesi tra quello che è unlocale di provincia, amato dal suo pubblico affezionato e strettamente legato al suo territorioe, allo stesso tempo, il club rinomato a
livello internazionale, tecnicamente attrezzato ad ospitare produzioni e artisti stranieri cheproprio in questi club chiedono di potersi esibire.
La caratteristica peculiare dei live club infatti è proprio quella di presentare sul proprio palco la musica dal vivo di artisti famosi, di musicisti emergenti ed anche di quelle che vengonochiamate le college band cioè le band di giovanissimi provenienti dalle scuole, molto spesso presentate in abbinamento a dj set di musica rock alternative ed elettronica o ad altre attività culturali (mostre fotografiche, performance teatrali ed altre forme artistiche).
Ulteriore valore aggiunto dei live club è racchiuso nel loro passato arricchito dagli “storici” concerti che hanno ospitato, “storici” perché riconosciuti a livello culturale come pietre miliari nella carriera musicale degli artisti; solo per citare alcuni esempi, è possibile ricordare i concerti dei Maneskin nel 2018 e nel 2019 all’Estragon di Bologna; il live di Ligabue del 2019 e i dj set di esponenti di musica elettronica internazionale del calibro di Benny Benassi all’Italghisa di Reggio Emilia, i Radiohead nel 1994 e nel 1995 e i Foofighters nel 1997 al Vidia Club di Cesena, o ancora il live degli Oasis 2002 al Vox Club di Nonantola; da sottolineare, l’ampia eco mediatica che tutti questi eventi hanno riscosso. E’ un passato importante dunque, quello dei Live Club, che getta solide basi per una ripartenza post pandemia e proietta verso un futuro aperto a nuovi possibili scenari, non solo in ambito musicale, ma che vorrebbe inglobare tutte le sfumature artistiche, dal cinema all’editoria, con un occhio anche a possibili collaborazioni egemellaggi oltre frontiera con realtà imprenditoriali estere.
Guardare all’estero, ma con le radici ben salde nel territorio. L’indotto economico che un live club muove nella sua città è notevole ed è amplificato se questo è localizzato in una cittadina di modeste dimensioni che interamente si anima in occasione di un evento, per ospitare il pubblico proveniente da fuori. Ristoranti, bar, B&B, tutti i soggetti del tessuto economico locale ricevono linfa vitale da una serata di musica dal vivo di un club. L’impatto economico è forteanche in termini di forza lavoro impiegata, per molti staff tecnici, inoltre, i club sonol’anticamera del professionismo, ovvero sono quelle occasioni di lavoro che consentono alpersonale tecnico di dare un nuovo impulso professionale alla propria attività, spesso mossa da una grande passione. Inoltre la filiera dello spettacolo conta numerose maestranze impiegate che lavorano dietro le quinte: dai facchini e allestitori di scena, al personale di sicurezza, ai tecnici del suono e delle luci e ancora, gli operatori delle biglietterie, gli addetti alcatering, fino ai promoter locali e nazionali.
Ultimo, ma non per importanza, il fermento culturale e sociale che si genera e viene alimentato dalla presenza di un live club attivo sul territorio, non solo come spazio diaggregazione aperto alle diversità, ma come fucina e incubatrice di nuove idee, nuovi talenti e nuove possibilità, non solo in ambito musicale, ma più in generale artistiche e culturali. Per tutte queste ragioni, è possibile riconoscere ai live club un ruolo di pubblica utilità. In questa ottica e con l’intento di rendere i live club luoghi fruibili da una ampia e trasversale
fetta di pubblico, e’ possibile pensare a questi spazi anche come a location adatte ad ospitare presentazioni promozionali di libri/dischi e o centri di ove tenere prove per allestimenti di nuovi spettacoli.
A farsi portavoce delle richieste di riconoscimento dei live club è P.E.R. – Promoter Emilia Romagna, Associazione costituita da operatori dello spettacolo dal vivo della Regione. E’ una rete basata su visioni e valori condivisi che – tra gli obiettivi principali – punta a migliorare le condizioni di lavoro e sicurezza degli addetti impiegati, a veder riconosciuta la funzione svolta quali operatori culturali, economici e sociali di primaria importanza.
La musica dal vivo è il vero traino del pubblico spettacolo ed è uno dei pilastri fondamentali dell’industria discografica. Nei dati pre-pandemia la musica dal vivo faceva registrare continuepercentuali di crescita sia sul versante di affluenza di pubblico che per i fatturati.
Oggi dunque esiste una filiera di locali storici e strutturati come vere e proprio aziende, conpersonale alle dipendenze, strutture tecniche adeguate, in possesso di regolare licenza di pubblico spettacolo e che lavorano per cercare di realizzare una programmazione che copre dai 6 ai 10 mesi all’anno, che raramente ricevono contributi pubblici e che sono profondamente in crisi per la chiusura forzata di 20 mesi dovuta al Covid.
Conferire un riconoscimento giuridico formale ai live club consentirebbe alle realtà imprenditoriali già affermate di poter ripartire con nuovi supporti e strumenti a disposizione estimolerebbe le imprese e i club più piccoli o emergenti a raggiungere gli standard che conferirebbero loro lo status di live club, andando ad implementare così il loro tessutoeconomico e culturale locale.
Qualora fosse riconosciuta formalmente una rete stabile di club emiliano- romagnoli, chetrovasse coordinamento all’interno di P.E.R., sarebbe auspicabile innanzitutto lavorare per implementare il numero di adesioni e per intavolare collaborazioni all’estero al fine di inseriregli stessi live club all’interno di circuiti di cooperazione internazionale. Tra i progetti operativi di cui P.E.R. potrebbe farsi promotrice a favore dei live club dell’Emilia Romagna, da sottoporrealtresì all’attenzione della Regione, trovano ipotesi di realizzazione anche un calendario di appuntamenti invernali, che comprenda le esibizioni di nuove proposte e artisti emergenti del territorio regionale e un evento estivo comune a tutti i locali, come ad esempio un festival su più palchi, che aiuterebbe a consolidare i rapporti tra i gestori delle strutture.
Riconoscere formalmente l’esistenza di una rete di live club storici in Regione significa riconosce il valore intrinseco che questi spazi di aggregazione hanno a livello territoriale, quali presidio di sicurezza morbida, a livello lavorativo come tappa essenziale per la crescitaartistica e professionale di musicisti e operatori
e come volano economico per un sistema culturale virtuoso. La qualità giuridica conferirebbe struttura al sistema di rete dei club e consentirebbe agli stessi di avviare un percorso di miglioramento qualitativo circa la gestione, i rapporti lavorativi e i cartelloni artistici proposti.
Secondo l’Associazione P.E.R. i requisiti minimi per essere riconosciuti come live clubdovrebbero essere:
- La presenza di un palco permanente e service organizzato e di una area camerini;
- Storia del club e numero concerti organizzati e anni di attività
- Tipologia di programmazione che privilegia la musica dal vivo originale, non solo ospitando grandi artisti, ma anche band emergenti locali
- Formazione e aggiornamento del personale tecnico audio-luci
- Messa in sicurezza di tutte le fasi di lavoro di musicisti e tecnici con la presenza di aree dicarico/scarico
- Essere in possesso di licenza di pubblico spettacolo e in regola con le normative vigenti
- Avere una riconosciuta funzione di presidio sociale ed essere ben radicati nel territorio, con stretti rapporti con le realtà presenti (associazioni, gruppi informali ); dare sostegno alla filiera locale
P.E.R. tiene fortemente ad avanzare le seguenti richieste:
- Riconoscimento giuridico formale dei live club;
- Agevolazioni fiscali e/o finanziari a supporto di una agevole ripartenza alla riaperturadei locali, una volta terminata l’emergenza pandemica.
Alcuni dei grandi artisti che si sono esibiti nei Live Club dell’EmiliaRomagna:
A Day to Remember AfterhoursAlmamegretta
Arisa
At the Drive In Ben HarperBenny Benassi Biagio AntonacciBjork
Bloody Beetroots Blur
Bluvertigo
Bob Geldof Body CountCarmen Consoli Cccp
Cocteau Twins Counting CrowsCramps
Csi
Daniele Silvestri David ByrneEelst
Elio e le Storie Tese Elisa
Fedez
Foo Fighters Francesco De GregoriGianna Nannini
Hole Incognito
James Taylor Qt Jamiroquai
Jeff Buckley
Jesus and Mary Chain Korn
Litfiba
Luca Carboni Luciano LigabueLucio Dalla Malika AyaneManeskin Marlene KuntzMogway Morcheeba Negrita
Nick Cave Oasis
Paul Weller Portishead
Queens of the Stone Age Radiohead
Robbie Williams Roger Taylor
Salmo
Samuele Bersani Sarah J. MorrisSkunk Anansie Sonic YouthStadio
Stone Temple Pilot Suede
Suzanne Vega Timoria
Tool Tricky UltravoxUstmamo’
Vinicio Capossela Willy De Ville