AudioCoop aderisce alla Campagna AFI e la diffonde per chiedere sostegno al Governo e Parlamento su tale importante richiesta per il comparto musica e audiovisivo.
Di seguito la lettera:
Oggetto: Proposta emendativa alla Legge di Bilancio 2022 in materia di riduzione temporanea dell’aliquota IVA sui prodotti musicali
Illustre Presidente,
Egregi Ministri e membri del Governo,
scrivo in qualità di Presidente di AFI – Associazione Fonografici Italiani, organizzazione che riunisce e rappresenta gli interessi delle piccole e medie imprese di produttori discografici italiani, in relazione alla manovra finanziaria attualmente in discussione e nello specifico alle proposte emendative presentate in Parlamento a favore del settore musicale.
Mi riferisco in particolare alla lodevole proposta volta a ridurre temporaneamente al quattro per cento l’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto applicata alla musica registrata presentata dal Presidente della 7a Commissione Istruzione del Senato – Sen. Riccardo Nencini – e segnalata come prioritaria ai fini della votazione presso la 5a Commissione Bilancio. Tale proposta- che riflette un’esigenza avvertita e manifestata anche dal settore dell’audiovisivo – è stata, peraltro, presentata alla manovra finanziaria anche da rappresentanti di diversi altri partiti afferenti all’intero arco costituzionale, a testimonianza dell’avvertita esigenza di sostenere il settore attraverso l’approvazione di misure concrete.
Come è noto, l’industria musicale è stata profondamente colpita dalle conseguenze derivanti dall’emergenza sanitaria tuttora in corso e, nonostante gli sforzi compiuti dal Governo, le misure adottate per sostenere tale comparto dell’industria culturale non si sono rivelate sufficienti per garantire una reale ripartenza.
In tale contesto, la proposta emendativa attualmente in discussione costituirebbe un concreto e indispensabile impulso per il settore, incentivando il rilancio dei consumi di supporti fisici, dato il grave calo delle vendite registrato nel corso del 2020. La riduzione dell’aliquota IVA – attualmente fissata al ventidue per cento – permetterebbe inoltre di equiparare i prodotti di musica registrata ai prodotti editoriali, che già godono di un’aliquota agevolata, uniformando in tal modo il trattamento fiscale dei prodotti culturali. Alla luce di quanto esposto, conoscendo altresì la complessità delle procedure relative agli interventi di modifica delle aliquote, da tempo raccomandiamo alle Istituzioni l’adozione di soluzioni temporanee per l’adeguamento del settore musicale e siamo quanto più soddisfatti della presentazione del sopra citato emendamento, auspicando oggi nella sua approvazione e in futuro nell’adozione di tale misura – attesa da oltre dieci anni – in forma strutturale.
Mi permetto altresì di sottolineare che, data la rilevanza, la storicità e il valore economico generato dalla cultura musicale italiana per il nostro Paese, l’impatto che tale misura avrebbe sul gettito fiscale e quindi sulle finanze dello Stato – da noi stimato in circa 12 milioni di euro ogni anno – risulta esiguo seppur vitale per il settore di riferimento. Pertanto, l’approvazione della proposta presentata costituirebbe un importante segnale da parte del Governo di comprensione e ascolto delle esigenze di un’industria che sta vivendo un momento di estrema difficoltà.
Approfitto di questa mia per condividere l’opportunità di estendere l’IVA agevolata anche al settore contiguo dell’home entertainment, l’editoria audiovisiva su supporto fisico, che ha subito dei cali drammatici di fatturato nell’ultimo biennio. Nonostante le riaperture, infatti, tale industria non è ritornata ai livelli pre-pandemia e la sofferenza rimane alta.
Quelli in discussione sono, infatti, segmenti affini: sarebbe difficile da sostenere un’asimmetria dell’aliquota IVA rispetto alla quale un cd musicale contenente le musiche del Maestro Ennio Morricone venga tassato al quattro per cento mentre un dvd con un film e le sue musiche al ventidue per cento.
Così come per il settore musicale, anche per quello dell’audiovisivo sono state fatte delle stime in termini di gettito fiscale e il costo aggiuntivo dello Stato dovrebbe assestarsi intorno a 7-8 milioni di euro.
A nome del comparto che ho l’onore di rappresentare, chiedo pertanto al Governo di appoggiare la proposta emendativa volta a ridurre temporaneamente l’aliquota sui prodotti musicali – estendendola anche a quelli audiovisivi – al quattro per cento e rimango a completa disposizione per approfondire il tema e fornire ulteriori dati e informazioni.
RingraziandoVi per la cortese attenzione, l’occasione mi è gradita per porgere i miei più cordiali saluti.
Il Presidente Sergio Cerruti