Nostalgia. La proviamo tutti quanti ogni volta che ascoltiamo un brano della nostra adolescenza. Lo sanno bene i Labradors, power trio lombardo già noto agli amanti dell’indie punk nostrano (ma cantato in inglese). Proprio “The Adolescent” è il titolo del loro nuovo singolo, disponibile da oggi in digitale e in streaming. Abbiamo fatto una chiacchierata con loro per saperne di più.
Ciao ragazzi e ben trovati! “The Adolescent” è il vostro nuovo singolo. Il brano vede la luce oggi. Come state vivendo la release di questa canzone?
Ciao! Non vedevamo letteralmente l’ora, questo è un brano che ci piace moltissimo e siamo carichi di farvelo sentire finalmente.
Nostalgia è forse il termine che più si avvicina alla canzone. Anche la campagna promozionale sui vostri social lo dimostra. Quindi: quanto passato c’è in “The Adolescent”?
Tutto il pezzo parla un po’ di trovarsi fuori posto quando la pressione sociale ti vorrebbe in un certo modo prefissato. Un po’ meno così, un po’ più cosà. Act your age insomma. Con questo pezzo vogliamo rimarcare che tutte queste cose sono cazzate. C’è quel tanto al kilo di passato che vogliamo preservare nel nostro presente e futuro, per non uccidere mai il nostro teen spirit.
E quanto presente? Ci spieghiamo meglio: quanto siete cambiati negli anni e come questo si riflette sulle vostre nuove produzioni?
“The Adolescent” significa molto per il nostro presente come band e spero sia anche un template per ciò che faremo in futuro. Non avevamo mai fatto un pezzo con questo approccio, con questo sound. Tutto è nato e prodotto in funzione di un mood, un’idea, che abbiamo cercato di compromettere il meno possibile con il cliché della band in sala prove. Dalla nostra prospettiva è qualcosa di molto diverso da ciò che abbiam fatto finora, a partire dal fatto che le chitarre sono molto più rarefatte che nella maggior parte dei nostri pezzi. L’apporto di Davide e Andrea di EDAC è stato prezioso per ottenere questo risultato.
Dobbiamo dirvelo per forza: i primi secondi di “The Adolescent” ci hanno ricordato Closer dei NIN. Poi però la direzione cambia completamente. Puro caso o c’è un senso alla cosa?
Guarda, ti sembrerà assurdo ma in alcuni dei nuovi brani aleggia chiaramente lo spettro dei NIN di “The Downward Spiral”! Non sto a spoilerarti nulla, ma presto potrete sentire un brano dove questa influenza sarà ancora più esplicita. Comunque mi rallegra molto il fatto che emerga questa reference, così apparentemente bizzarra per noi!
Avete recentemente assaggiato il sapore che dà venire inseriti da Spotify in alcune delle più importanti playlist global. La cosa vi ha fatto riflettere sul fatto che ad oggi, forse, è davvero più facile varcare i confini e diventare internazionali?
Finire in quelle playlist è stato fantastico, avere un boost di ascolti per noi finora inedito! Credo che comunque per varcare veramente i confini, oltre ai potenti mezzi digitali, sia essenziale un approccio più old school: tour su tour. Solo così credo che la tua voce possa arrivare davvero in posti lontani dall’Italia o dalla nostra città, facendosi il mazzo per portare la tua musica in più angoli possibili.
Ultima domanda: cosa combinerete nei prossimi mesi?
Sentirete prestissimo altro materiale di questo nuovo corso per la band e nel 2022 speriamo di vederci sotto il palco, al banchetto per aggiungere insieme un altro tassello di questo racconto!