Il cantatutore all’esposizione negli Emirati Arabi Uniti con il concerto dantesco ‘Bestiale Comedia’.
“Sicuramente chi lavora nel campo della cultura, musica e spettacolo ha risentito molto della crisi” della pandemia, e quella dei lavoratori “è una situazione da tenere sempre molto presente, anche perché l’Italia non ha ancora elaborato una legislazione che tuteli chi lavora nello spettacolo. Ma aldilà di questo, credo che per ogni cittadino reclamare il diritto alla cultura sia importante e necessario, anche in una situazione di eccezione”. È questo il messaggio lanciato da Vinicio Capossela parlando a Expo 2020 Dubai, dove sarà in concerto al Jubilee Stage.
Quello di Capossela a Dubai sarà un concerto per celebrare i 700 anni della morte di Dante Alighieri, una Bestiale Comedia che riprende alcuni degli innumerevoli temi dell’opera del Sommo Poeta. “In un luogo come questo viene un po’ da pensare al Dante politico, che nella fine dell’epoca precedente e nell’inizio della società mercantile esprimeva il suo ‘giudizio universale’, questa ‘lupa’ che mai si sazia e che potrebbe essere benissimo l’allegoria del capitalismo fine a se stesso, che come Lucifero maciulla meccanicamente gli uomini. Ci sono tanti temi che rendono sempre attuale Dante, e forse questo è quello che mi viene in mente di più in un contesto come questo”, racconta il cantautore.
Vinicio Capossela Per Capossela, il Padiglione Italia a Expo racconta come il nostro Paese abbia “espressioni che vengono da storie particolarissime. Siamo al centro del Mediterraneo” e “personalmente vedo l’Italia come un Paese non esteso geograficamente ma esteso in profondità. Abbiamo radici che vengono dalle culture più antiche” e “l’ultima parte del padiglione”, dedicata alla memoria, “esprime bene questo tesoro e vincolo. Quando vieni in un Paese come questo, che sulla memoria non fonda nulla, si vede anche una estrema libertà di fare qualsiasi cosa, che a volte segna la fortuna di nuove civiltà. Noi abbiamo un’àncora solida che a volte può essere un peso, ma io continuo a sentirla come una solida base sulla quale alzarsi”.