Esce venerdì 17 settembre 2021 Il Pezzo Mancante, il nuovo album di Dado Bargioni fuori per Ohimeme (www.ohimeme.com) e in distribuzione Artist First, prodotto da Luca Grossi presso Flat Scenario. In contemporanea, esce anche il singolo Le cose che cambiano. Finalmente è completamente svelato il mondo meltin’ pop del cantautore e musicoterapista piemontese.
Ciao! Benvenuto sul MEIweb. Presentati ai lettori del sito: Chi è Dado e quando nasce artisticamente?
Dado Bargioni (ex-giovane) cantautore di Alessandria. Mi piace definire il mio genere Meltin’ Pop perché (come in un “melting pot” di culture metropolitane) si possono trovare, al suo interno, molteplici influenze. È un tipo di cantautorato libero dai vincoli del mainstream, un approccio classico con contaminazioni e sonorità moderne. Brani vestiti per le orecchie dei nuovi ascoltatori senza comunque perdere quel gusto retrò di quando le canzoni avevano la C maiuscola. Racconto storie da più di trent’anni, sovente quelle nascoste nei piccoli particolari. Il compito del cantautore è anche quello di notare l’inosservato e portarlo alla luce usando cinque o sei parole, una semplice strofa.
“Il Pezzo Mancante” è il tuo nuovo album. Raccontacelo un po’. Quali sono i brani che lo compongono? Cosa vuoi trasmettere con queste canzoni? C’è una canzone che ti ha particolarmente emozionato?
Mmm, domanda articolata! Le canzoni hanno acquisito una collocazione (come tasselli di un puzzle) poco per volta. Scritte in un lungo lasso di tempo, in questo album hanno trovato una loro dimensione di equilibrio e coerenza ed ora formano una sorta di racconto ben strutturato (soprattutto riascoltate in questo strano periodo storico). Sono una pennellata sulla vita in cui ciascuno di noi si può riconoscere. Sono canzoni libere dai vincoli di genere (se non quello del grande calderone del pop alla Beatles). Se posso, ascolterei in cuffia, per fare in modo che i testi (importanti) e gli arrangiamenti (ricchi) arrivino dritti al cervello. Mi piace avere delle influenze. È naturale averle, io credo. Certamente ci sono molti rimandi ai Beatles, come accennato. Già questo dovrebbe dirvi quanto fuori dagli schemi possa essere il disco. I Fab Four hanno inventato il pop moderno utilizzando mille contaminazioni. Nessuna costrizione di genere, solo belle melodie e idee originali per assemblare il tutto. C’è abbastanza Paul McCartney in Le Code degli Aeroplani, A Tempo Terso e L’Onda, ad esempio. Forse un po’ di Supertramp in parole sulla Pelle e nel piano elettrico della seconda strofa di Mr.Hallelujah (con un finale black con tanto di coro Gospel). Un po’ di Funk nella Spina del Mondo e di R’n’B nella batteria de L’Onda. Poi c’è la west coast nel giro di chitarra di Le Cose che Cambiano (forse l’elettronica confonde le acque ma sotto sembra la chitarra di Stephen Stills). C’è Santana alla fine de Il Patto e un rimando alla Steely Dan nelle armonie di Sei Scelte. Ognuna di queste, a suo modo mi emoziona! Ora la scelta dovrete farla voi!
“Le Cose Che Cambiano” è il singolo che accompagna l’uscita dell’album e che ci svela il tuo mondo “Meltin’ Pop”, cosa puoi dirci di questa canzone? Come lo spiegheresti a parole tue questo tuo mondo?
Abbiamo fatto uscire singolo e album lo stesso giorno e questo sembra aver destabilizzato non più di uno! “Le Cose che Cambiano” è, in effetti, il quarto singolo estratto da IL PEZZO MANCANTE quindi non proprio la canzone traino per l’album. Mi serviva uno specchietto (un nuovo singolo) per focalizzare l’attenzione di tutti sull’uscita dell’intero album. “Le Cose che Cambiano” è stata la scelta più azzeccata e coerente con il periodo di cambiamento che stiamo vivendo. Sembrava fatta apposta per traghettare l’ascolto verso le tematiche dell’intero disco. Non dobbiamo avere paura dei cambiamenti, dobbiamo affrontarli a testa alta. Si cresce e si cambia. Questa è l’essenza della vita stessa… a volte in modo impercettibile, ultimamente in maniera più traumatica. Ma le specie sono fatte per adattarsi ed istintivamente continuare a cercare la vita.. per fare ciò si passa dai cambiamenti. Dolorosi e spesso meravigliosi! Se il Melting Pot definisce l’insieme di culture, tradizioni e lingue diverse presente nelle grandi metropoli, io amo definire similmente, con il neologismo del Meltin’ Pop, la mia musica, il mio mondo… figlia di numerose influenze. Una contaminazione totale e globale al punto da farne il suo punto forte per originalità.
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Ci sono nuovi progetti all’orizzonte?
La presentazione live di questo ultimo album, continuare la promozione del singolo e il video (Le Cose che Cambiano), un’esibizione in diretta con il New York Songwriters Circle a gennaio (andate a cercare la sua storia in internet) e un nuovissimo singolo, tra gennaio e febbraio, per cominciare un nuovo percorso e cominciare a scrivere una pagina bianca…
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