Il coordinamento di lavoratori dello spettacolo Bauli in Piazza ha pubblicato una nota ufficiale con la quale – insieme ad altre 18 sigle in rappresentanza alle maestranze del settore – ha preso le distanze dalla prima Giornata Nazionale dello Spettacolo, istituita dal Ministro della Cultura Dario Franceschini per ieri, domenica 24 ottobre.
“Grazie all’attenta politica di ristori, realizzata in costante dialogo con i lavoratori, è stato possibile scongiurare la perdita di figure professionali così importanti”, aveva dichiarato al proposito il titolare del dicastero con sede in via del Collegio Romano, nella Capitale: “A questa è seguita un nuovo sistema di welfare che ha pienamente riconosciuto lavoratrici e lavoratori dello spettacolo. Ora arriva una Giornata Nazionale, che dà piena valenza a uno dei pilastri della vita culturale del Paese”.
“Se il 24 ottobre sarà la Giornata Nazionale dello spettacolo, noi non la festeggeremo, perché la politica dei ristori del suo Ministero non è stata sufficiente a scongiurato la perdita di competenze e figure professionali”, si legge nella nota di Bauli in Piazza: “70mila colleghe/i hanno dovuto cambiare lavoro, in meno di 20 mesi. Peraltro, pur continuando l’emergenza sanitaria, i sostegni sono cessati da maggio”.
“Nessuno ha notizie del sistema di welfare che riconoscerebbe pienamente uno dei pilastri culturali del Paese, i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo”, conclude il comunicato: “Le richieste di sindacati, associazioni di categoria e movimenti sono le stesse, e rimangono inascoltate da 20 mesi. Aspettiamo un contraddittorio mediatico. Chiedendo a gran forza a tutti gli organi d’informazione di darci la possibilità di raccontare l’altra verità”.
Fonte: MusicBiz di Rockol