Gianluca Suanno aka MileSound Bass disegna un suono etereo ma anche molto, anzi decisamente concreto, quasi tangibile. E tutto questo sembra incoerente e paradossale per certi versi ma questi due lembi della storia si possono toccare con grazie e – appunto – coerenza quando si parla di sogni. Perché è questo il target di MileSound Bass: un concept concreto che affida i suoi scopi alla narrazione di quel che è il corpo in relazione ai sogni, la vita in relazione alle esperienze che abbracciano un mondo in un equilibrio fragilissimo tra realtà ed esoterismo. A tutto questo il nostro
restituisce un suono digitale, deforme dai soliti cliché, ricco di istinto ed efficacia. MileSound Bass scrive e pubblica “Everything’s Normal” per la LuciDreams Records e dalla rete peschiamo il video di “Are We Still Dreaming?” che in toto fa la summa di tante immagini e sensazioni che arrivano al nostro capezzale. Un disco davvero interessante…
Un concept album dedicato al mondo dei sogni. Un concept album, qualcosa che non sentivo da tanto. Concetto questo assai “antico” in questo mondo liquido fatto di istantanee rapidissime non trovi?
Sono molto legato alla musica degli anni 90′ e inizio 2000 e sicuramente questo mi influenza su molte cose che faccio o sugli strumenti che compro. Quando rilascio un EP o un disco non voglio solo pubblicare delle tracce. Il lavoro è fortemente intriso del periodo che sto vivendo, della musica che sto ascoltando e sopratutto di quello che voglio raccontare. Se pubblico un disco è perché ho a cuore un macro argomento. Comincio producendo più materiale del risultato finale, scelgo i sotto argomenti che più mi rispecchiano e investo mesi (magari fossero solo mesi!!) su di essi per portarli a termine.
Questa la direzione che voglio seguire anche in futuro.
Esiste una conclusione al viaggio di “Everything’s Normal”? Oppure l’argomento, il concept, resta sospeso senza soluzione?
Il disco parla della vita che viviamo quando ci addormentiamo. I sogni lucidi e il perdersi in essi, i falsi risvegli, i sogni paranoici e le paralisi notturne. Parlo di queste cose perché sono le cose che ho più studiato in questi 15 anni di attività onirica, ma di notte ho visto tantissime altre cose strane a cui non saprei neanche dare un nome.
A volte queste esperienze portano ad esplorarsi, a riflettere, ma delle volte – per quanto interessante il viaggio – portano angoscia.
“Everything’s Normal” vuol dire accogliere ogni forma onirica senza giudizio, anche le più spaventose, con la consapevolezza che “After The Night” la vita onirica va in standby e ricomincia la vita diurna.
Composizione strumentale dove ogni cosa diviene voce narrante. Una piccola camerata… la pandemia quanto h condizionato e scritto di suo questo disco?
Ho cominciato questo disco 10 anni fa anche se in questi dieci anni ho pubblicato altri lavori.
Ho voluto ritagliarmi tutto il tempo possibile per scrivere e suonare ogni dettaglio che avevo in mente.
Gli ultimi due anni di pandemia mi hanno dato il là per concentrarmi oltre modo e dedicarmi h24 alla conclusione di questo progetto, che ovviamente in questi 10 anni ha cambiato forma, ma non il tema centrale. I sogni.
Cosa sono i sogni per te? E che rapporto hai con loro?
Tutto è nato quando ero ancora un bambino. Non mi piaceva andare a letto e svegliarmi il giorno dopo come se fossero passati 2 secondi quando erano passate parecchie ore. Non mi rimaneva molto di quel terzo della nostra vita, forse ricordavo anche pochi sogni. Casualmente, dopo tanti anni e durante un periodo di forte stress, ho cominciato a vivere strane esperienze di notte. Con lo studio ho capito che si trattava di paralisi notturne e allucinazioni. Sono esperienze angoscianti perché il corpo è immobile come in un normale sogno ma gli occhi sono aperti, quindi nel giro di pochi secondi lo sfondo della tua camera da letto si mixa con il sogno. Il problema non è il mix, ma il tipo di mix in quanto il tutto si muove rapidamente verso una chiave angosciante. Ho subito queste paralisi per mesi anche se ne ero affascinato. L’angoscia deriva dal fatto che il corpo è immobile, e qualsiasi cosa succeda, non puoi scappare. Come negli incubi, hai paura perché quando decidi di scappare, non puoi farlo. Se togliamo questo “piccolo” inconveniente, il resto è magia: muri che si sciolgono, luci che non esistono, oggetti che cambiano forma. Col tempo ho cercato di superare il punto di panico per poter vivere la parte divertente del viaggio. Quando ci sono riuscito ho cominciato a cercare altro e leggendo alcuni libri ho scoperto i sogni lucidi e le esperienze fuori dal corpo (O.B.E.). Ho imparato le tecniche per indurmi i primi e tutt’ora mi perso in essi. Il sogno lucido è un’esperienza dove si prende coscienza dello stare sognando e si ha la possibilità di muoversi dentro più o meno bene, in base alle skills apprese durante l’allenamento notturno. Nei successivi anni ho vissuto di tutto e ogni volta che sento di potermi concentrare bene, cerco di vivere un’esperienza onirica, prediligendo sogni lucidi ed esperienze fuori dal corpo (O.B.E.) perché tra tutte le esperienze sono quelle meno angoscianti. I viaggi che comunque conosco meglio solo quelli di cui parlo nel disco, ma ho anche visto e vissuto tante altre cose di cui non conosco i nomi e faccio tutt’ora fatica a ricercarli. Proprio ultimamente ho ricominciato a vivere dei vortici onirici che non avevo da molti anni. Questa è una di quelle cose su cui devo ancora indagare bene.
Secondo te i sogni avranno mai dei suoni?
Penso di si. Mi capita di sognare musica e faccio di tutto per arrivare al risveglio con il ricordo di essa. La suono nel sogno fino alla sfinimento e cerco di svegliarmi solo dopo interminabili loop.
Quando mi sveglio registro con il cellulare tutto quello che mi ricordo con una buona riuscita su batteria e melodie varie, purtroppo con scarsi risultati sull’armonia in quanto non è possibile cantare più note musicali insieme. O almeno io non lo so fare, soprattutto nel cuore della notte, stordito da un risveglio casuale, con la voce ancora da sonno.
Molti suoni di questo disco arrivano direttamente dai miei sogni e nel futuro ho l’intenzione di scegliere le registrazioni migliori dal mio archivio e suonare un nuovo concept album non più sulle varie forme di sogno, ma su ciò che ho ascoltato nei sogni lucidi.
Il video ufficiale… mi riporta inevitabilmente ad una dimensione di periferia, di provincia, di piccole cose. Anche dentro questi suoni del futuro, esiste un ritorno al passato secondo te?
Ho cominciato ad ascoltare seriamente musica tra la fine degli anni 90′ e l’inizio dei 2000 quindi sono molto legato a quel periodo, ai suoni degli anni 90′, agli strumenti degli anni 80′ – 90′ e spesso ascolto musica di quel periodo o di artisti che si ispirano a quegli anni. Non lo faccio per moda o per qualsiasi altra cosa. Lo faccio perché mi piace così. Ho sempre fatto così ma questo non vuol dire che nel futuro le cose non possano cambiare.