Frammenti e visioni dallo spettacolo per pianoforte, voci e percussioni
Con collegamento in diretta da Palermo delle cantanti Cecilia Pitino e Alessandra Ristuccia
Con le esibizioni dal vivo di Laura Mollica e Giulia Mei, accompagnate alla chitarra da Giuseppe Greco
Con la partecipazione della Fondazione Fabrizio De André Onlus
Partecipano:
Dori Ghezzi e Arnaldo Bolsi (Fondazione Fabrizio De André Onlus)
Francesco Giunta (cantautore e autore della traduzione in siciliano dell’opera)
Edoardo De Angelis (cantautore e curatore editoriale dell’opera)
Mariacristina Di Giuseppe (regista e scrittrice)
Doriano Fasoli (scrittore e giornalista)
Fabrizio Zampa (giornalista)
Conduce e modera Jonathan Giustini (giornalista e scrittore)
ore 21:00
Viale Antonino di San Giuliano snc/angolo Via Mario Toscano
ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria al link
http://officina-pasolini.eventbrite.com
è necessario essere in possesso di greenpass
Fabrizio De André de la buona novella riletto, rivissuto e reinterpretato in siciliano. Un progetto che porta la firma di Francesco Giunta. Poeta, cantautore e cantastorie. Appassionato linguista e maestro di cunto. Venerdì 8 ottobre l’album, realizzato unicamente in vinile in edizione limitata e numerata 500 copie (Il cantautore necessario/Musica del Sud, 2021 – In vendita in esclusiva su www.francescogiunta.it e www.musicadelsud.it) sarà presentato a Officina Pasolini, Laboratorio creativo e HUB culturale della Regione Lazio, con la partecipazione della Fondazione Fabrizio De André Onlus. Saranno presenti: Dori Ghezzi e Arnaldo Bolsi (Fondazione Fabrizio De André Onlus), Francesco Giunta, Edoardo De Angelis, Mariacristina Di Giuseppe, Doriano Fasoli, Fabrizio Zampa. A condurre il giornalista Jonathan Giustini.
Dori Ghezzi: “Interpretazioni sentite con voci meravigliose. C’è qualcosa di vero e di potente che Fabrizio avrebbe amato molto. Sappiamo cosa ne pensava del conservare i dialetti e le tradizioni popolari. Amava spesso ripetere: <<Un uomo che perde il dialetto è come un animale che perde l’istinto>>. Mi sarebbe piaciuto che avesse avuto la possibilità di ascoltare questo riadattamento in siciliano”.
Francesco Giunta: “Spero sia proprio una buona novella per la Sicilia, per tentare di dire una volta per tutte, in modo chiaro, che il dialetto siciliano non è la lingua dei mafiosi, è la lingua della nostra cultura migliore”.