Il Meeting per l’amicizia fra i popoli, per l’edizione 2021, ospita una nuova competizione: il Meeting Music Contest.
Dopo una selezione di 137 artisti, con le loro canzoni tutte riguardanti il tema “Il coraggio di dire «io»”, sono stati selezionati i semifinalisti. I 20 artisti si esibiranno dal 20 agosto al 23 agosto sul Palco delle Piscine Ovest della Fiera di Rimini.
Il programma della competizione comprende le seguenti date, con inizio alle 21.30:
Venerdì 20 agosto 2021 Si esibiranno i seguenti artisti: Glyss, Skelters, Filippo Marsciani, Mattia Stifanelli, Le Apri Randagie.
Sabato 21 agosto 2021 Si esibiranno i seguenti aritisti: Dalila Spagnolo, Demagò, Daniele De Gregori, Le Canzoni Giuste, Catz.
Domenica 22 agosto 2021 Si esibiranno i seguenti artisti: Mezzavera, Davide Ognibene, Underoots, I Grup- Po, Flowers For Boys.
Lunedì 23 agosto 2021 Si esibiranno i seguenti artisti: Anagraphe, La Chance su Marte, Tox, 2000 Volt, Le Isole del Gaucho.
Il giorno 24 agosto verranno proclamati i finalisti uno per ogni serata salvo ex aequo. Mentre il giorno 25 alle 21.30 si svolgerà la finale nell’Arena Lido alla Darsena Rimini con ingresso libero.
Per assistere alla finale sarà possibile prenotarsi attraverso l’app “Meeting Rimini”.
La playlist https://youtube.com/playlist?list=PLwj-fCF9FCuw5JBEJjalxFrEPjQqZHcKa completa dei 20 semifinalisti del Meeting Music Contest: per ciascun video ci sono i testi, l’indicazione del giorno in cui l’artista o la band si esibiranno al Meeting e il save the date della finalissima in Arena Lido il 25 agosto.
Riportiamo i testi delle canzoni presentate dai 20 artisti e band selezionati per le semifinali.
2000Volt | Cosa darei
Cosa darei per uno sguardo d’amore
E una sensazione di solidità
Cosa darei per sentire il mio nome
Chiamato con una tenerezza che lacera
Tutte le armature e tutte le difese
Tutte le tensioni e tutte le pretese
Tutte le maschere studiate a misura
Nate dalle esigenze della paura (x2)
Darei forse questi giorni della mia vita
Spesi nella sofferenza e nella fatica
Darei questo insistente acuto dolore
Per qualcosa che manca,
qualcosa muore
E no,
tutto quello che ho
non è abbastanza
se manca
la gioia e la speranza
e no
tutto quello che ho
io lo darei
per 6 metri quadri, un tetto
e un amore stretto
Cosa darei per uno sguardo d’amore
Che ti spoglia di tutto, di ogni terrore,
cosa darei per assopirmi pian piano
abbandonata nelle braccia di un padre,
ma forse già accade e già quando dormo
qualcuno mi dona il ritorno del giorno
E no,
tutto quello che ho
non è abbastanza
se manca
la gioia e la speranza
e nella
tutto quello che ho
io lo darei
per 6 metri quadri, un tetto
e un amore stretto
Cosa darei per alzarmi da terra
Malgrado i fendenti che la vita mi sferra
Avere il coraggio di trapassare
Lo sguardo dell’altro fino al suo cuore
Essere certa che la vita vale
Che c’è sempre un bene
al di là di ogni male
E no,
tutto quello che ho
non è abbastanza
se manca
la gioia e la speranza
e nella
tutto quello che ho
io lo darei
per 6 metri quadri, un tetto
e un amore stretto
Cosa darei per uno sguardo d’amore
E una sensazione di solidità…
Anagrafe | Rosa e Rovi
Milano è un mare pieno di pesci che t’insegna che non sai pescare
Bergamo è come un genitore che non pensavi ti potesse mancare
E le tue cronache da fuorisede tielle per il tuo appartamento
E la tua voglia di rivalsa tiella per l’anno dopo questo
La sfiga è un concorso di cause e di opinioni
I poteri forti dei poteri meno buoni
E poi che pretendi? Che ti aspetti? Che ti tenga in conto?
Se ho la testa sulla nuvole perché ho studiato l’Ellesponto
La prossima volta che guarderò i grattacieli a Gioia
Non vorrei avere la voglia
Di ripensare a te
E se il passato è tale
Perché è così difficile sbarazzarsene?
Affascina questi sguardi vuoti
È proprio vero che
Crescere è come rose e rovi
Con la mascherina che è più stupida della faccia
La signora sulla metro urla quanto le dispiaccia
Che i giovani escano la sera, ribadisce che non debbano andare a scuola
Che ai suoi tempi la scelta era tra telaio e carriola (cazzuola)
E sinceramente ne ho anche un po’piene le palle
Che si possano dir cazzate solo perché si è
un po’ più grande
E veramente non so più cosa dovrei dire
Se la mia Italia con me sembra non avere nulla da spartire
La prossima volta che guarderò i grattacieli a Gioia
Vorrei avere la voglia
Di pensare che
Se il futuro è mio
Vorrei appropriarmene
E se la canicola
Ammazza queste schiene curve
È proprio vero che
Invecchiare
È come essere comparse
E tutto questo l’ho capito una sera
È stata un’epifania
Pura e sincera
E ci metterò una vita per capirlo di nuovo
L’uomo è come un mulo che ha conosciuto il perdono.
Catz | Lettera da melas
Lo so che cosa vuoi
Ma non puoi pensarci tu
È quello che non dici che strazia
Lo spazio che è intorno a te
E vedi che il sole continua a splendere
E le lacrime ricordano te,
Mi resta solo mezzo foglio in cui scrivere,
Ma è tutto uguale senza di te.
Non so se tu mi ricorderai
Quando chiudo gli occhi cosa vedrai
Mi sento sporco quando parlo di me
Vorrei strapparmi il torace ed esplodere
Cammino per strada vivendo
Sperando che il mio sguardo sia accolto
Ma mi rendo conto come è difficile,
Vorrei poter tanto essere come thè
Ma ho paura della mia ombra
La sensazione di mai essere abbastanza
Bravo per chi conta su di me
O semplicemente per non stargli sui coglioni
Non so se tu mi ricorderai
Quando chiudo gli occhi cosa vedrai
Mi sento sporco quando parlo di me
Vorrei strapparmi il torace ed esplodere
Ma perche’?!
Dalila Spagnolo | Tutto di me
Ciao, ti presento me
Fiera forte dolce audace sono io
Mi piace mangiare bene
Dormire in santa pace
Cantare in sottovoce
Bianco nero grigio vedo tutto uguale
Certo vorrei
Saper dipingerti un fiore
E trovare il coraggio di dirti
Ciao, ti presento me
Forse sono fragile
E se ti fa piacere
Ti presento i miei scheletri e tutti i miei cadaveri
E se ti fa piacere
Ti mostro anche la mia lunaticità
Certo vorrei
Saper dipingerti un fiore
Certo che vorrei
Poter portarti giù al mare
Ma non è il caso di capire, di turbare anche te
Non è il caso di spararti addosso tutto di me
Se sono fragile saranno affari miei
Ciao, mi presenti
Quello che di te di solito nascondi
Tanto alla fine non mi importerà
Ciao, sono io
Ti presento la mia bipolarità
Tu non mi devi rompere
Semmai consolami
Certo vorrei
Saper dipingerti un fiore
Certo che vorrei
Poter portarti giù al mare
Ma non è il caso di capire, di turbare anche te
Non è il caso di spararti addosso tutto di me
Non è il caso di sapere cosa pensi di me
Forse è meglio non spararmi addosso tutto di te
Se sono fragile saranno affari miei
Io faccio quello che voglio
Sono tutti affari miei
Tu non mi devi rompere
Semmai consolami
Daniele De Gregori | Luglio e Milano
Io per un altro ho toccato il fondo
Da un altro sono stato raccolto
Di un altro ho imparato ad avere bisogno
Ed ecco l’applauso, l’inchino
Questo luglio e milano da vicino
E questo palco necessario
L’unico segreto che puo’ raccontarti veramente un uomo
È “non mi posso salvare da solo”
Ma si sto uscendo sono stanco
L’una e un quarto
Fumiamo in terrazzo e io non penso a me stesso
Che sono stato figlio unico per troppo tempo
E sai di cosa parlo se ti ho chiesto aiuto
Se ti ho chiamato “fratello”
Se tutto questo adesso è il mio traguardo
L’unico segreto che può raccontarti veramente un uomo
È “non mi salvato da solo”
L’unico mistero che ti può svelare veramente un uomo
È “non mi salvato da solo”
Davide Ognibene | L’impossibile
Tremerei per te, ma non lo so fare,
il gusto del brivido e i film splatter
tra le notti insonni e quelle in cui sognavi alternative adatte
a questa nostra condizione umorale
e le maratone dei cult
fino alla mattina senza dormire
e le colazioni da zombie
con le occhiaie e il tuo rimmel
avrei asciugato quegli occhi
avrei provato a parlarti
se non fossero state scomode amicizie
se solo fosse stato possibile
prenderti le mani e farti sentire l’impossibile
farti sentire l’impossibile
senza rovinare tutto
senza rovinare…
Raccontami di lui se vuoi
resterò ad ascoltare
le vostre disfatte del noi
raccontami di lui se vuoi
che conosco a memoria
più di quanto lui conosca voi
e le maratone dei cult
fino alla mattina senza dormire
e le colazioni da zombie
con le occhiaie e il tuo rimmel
avrei asciugato quegli occhi
avrei voluto parlarti
se non fossero state scomode amicizie
se solo fosse stato possibile
prenderti le mani e farti sentire l’impossibile
farti sentire l’impossibile
senza rovinare tutto
senza rovinare…
senza rovinare tutto
perché per me tutto siamo noi.
Demagò | Il mio demone
Sarà che io ci penso sempre
a come tutto passa
resto fermo e imprigionato
da così tanta velocità
Sarà che a volte son vigliacco
critico il mondo
ma per renderlo migliore
devo prima crederci io
Voglio perdermi nel sonno
Voglio incontrare il mio fantasma
chiedergli se c’è una luce
un faro o un qualche cazzo di lampione
che illumini la mia oscurità
Chiedergli se è vero che sprofondare nell’abisso
è necessario per vedere la tua anima
Demone, demone
sei ancora qua
Demone, demone
sei ancora qua
Sarà che quando tocchi il fondo
quel che resta è una bottiglia vuota
mi ci son specchiato
ho visto due facce e un aldilà
E da lì da quel riflesso
che mi guarda inorridito
scorgo un tiepido sorriso
un lieve accenno di serenità
Chiedergli se c’è una luce
un faro o un qualche cazzo di lampione
che illumini l’oscurità
Chiedergli se è vero che sprofondare nell’abisso
è necessario per vedere la tua anima
Demone, demone
sei ancora qua
Demone, demone
sei ancora qua
Demone, demone
sei ancora qua
Demone, demone
sei ancora qua
Filippo Marsciani | A questo punto
Di canzoni ne ho scritte anche migliori di questa,
avevo una chitarra e tanti bei pensieri in testa
e dei sogni da mangiare e nel cuore una tempesta
e un lungo lungo viaggio alla scoperta di me.
Sono stato un pagliaccio e sono stato un pirata,
ho cercato il piacere dentro all’acqua distillata,
ho viaggiato in autostrada e son caduto giù in picchiata
provando sempre a dire qualche cosa di me.
E ogni giorno io, ogni giorno io
cercavo un nuovo specchio più pulito del mio.
E ogni giorno io, ogni giorno io
sentivo un giradischi che faceva un fruscio.
Una sera di gennaio è venuta su dal mare
una luna chiara e tonda tutta bella da guardare
e io volevo piangere, poi ridere e scherzare
o avere delle storie per farla addormentare.
E ogni giorno io, ogni giorno io
cercavo un nuovo sogno che non fosse stantio.
E ogni giorno io, ogni giorno io scrivevo uno spartito ma ero senza un leggio.
Ho viaggiato mari e monti, ho attraversato vari ponti,
sono stato su più fronti per cercare dei racconti
di orizzonti lontani e di lontani tramonti
che bruciano negli occhi e che mescolano il cuore.
E più o meno a questo punto che scrivevo la canzone
avrei voluto tanto darvi qualche soluzione,
però mi rendo conto che la mia destinazione
è ancora un po’ più avanti, è ancora un po’ più in là.
E ogni giorno io, ogni giorno io
inseguo un orizzonte più distante del mio.
E ogni giorno io, ogni giorno io
mi perdo e torno indietro e qualche volta riavvio.
Di canzoni ne ho scritte anche migliori di questa
ma adesso c’è una cosa che non mi esce dalla testa
e che mi fa pensare che anche in mezzo alla tempesta
mi aspetti una canzone, o forse è una richiesta.
Fiori per ragazzi | La tenuta sulla pelle
L’estate sulla pelle
Mi sveglio e non respiro più
Un programma a caso alla TV
E se mi guardo intorno
Vedo solo il contorno
Ma non ci sei tu
Treman le ginocchia
Mentre cerco dentro a un frigo
Refrigerio per la noia
Che mi filtra ciò che dico
Ho il sospetto di sentire
Il sapor di nostalgia
Che mi fa ancora pentire
Di essermene andato via
Parlami del mare
Voglio solo respirare
Il Sole nelle vene
La salsedine trattiene
La mia voglia di scappare
Da ciò che non so spiegare
L’estate sulla pelle
L’inverno alle mie spalle
Fammi naufragare
Il ricordo fa affogare
In ciò che per me era tutto
Ingordo e farabutto
Ho vogli di gridare
Anche se non vuoi ascoltare
L’estate sulla pelle
L’inferno alle mie spalle
E rimango fisso e assente a guardare
Dal balcone grida di bambini giocare
Il mondo in un pallone
Nessun’altra intenzione
Solo la voglia di sognare
Ed io che dei miei sogni
Non so che cosa fare
Impolverati con mille pianti
Nel cassetto a consumare
Hanno lasciato troppo spazio
A cose semplici e concrete
A ciò che eviti lo strazio
Che mi spenga questa sete
Parlami del mare
Voglio solo respirare
Il Sole nelle vene
La salsedine trattiene
La mia voglia di scappare
Da ciò che non so spiegare
L’estate sulla pelle
L’inverno alle mie spalle
Fammi naufragare
Il ricordo fa affogare
In ciò che per me era tutto
Ingordo e farabutto
Ho vogli di gridare
Anche se non vuoi ascoltare
L’estate sulla pelle
L’inferno alle mie spalle
Glyss | Sbarre
Certi giorni sono triste altri un po’ confusa
odio piangere da sola in una stanza chiusa
i singhiozzi miei risuonano nelle chitarre creano suoni tormentati mi fanno da sbarre.
Poche persone sanno molto, quasi tutto di me
anima calpestata dal contesto, da sé
tu non puoi mostrare quei frammenti di te
sei corde conoscono quelle parti di me.
A volte i sogni miei sembrano realtà
sento stretta la normalità.
mi distinguo cambiando personalità
quanto valore ha la razionalità?
per te che come me cerchi soltanto un modo per sentirti importante
tutto questo silenzio sembra demotivante
fazzoletto di carta accogli le mie speranze
piovono dai miei occhi, bagnano le mie guance.
Certi giorni sono triste altri un po’ confusa
odio piangere da sola in una stanza chiusa
i singhiozzi miei risuonano nelle chitarre
creano suoni tormentati mi fanno da sbarre. (x2)
Ragazzina adesso basta vedi di cambiare umore
prendi in mano la tua vita, fammi un po’ questo favore.
fammici pensare come si potrebbe fare?
tolleriamo l’esistenza al fine di non soffocare
lanciamo una moneta, scegli testa o croce
il tuo destino è in mano al fato prega sottovoce
tengo in tasca confusione, ansia tra le dita
segno a penna i miei difetti, i pregi con matita
oggi scelgo il buio, s’è strappato il cielo
rispetto al dolore la tristezza è un velo
un burattino stanco lasciato fuori al gelo
adula un dio con eccessivo zelo.
nella testa c’è uno spettro non so cosa sia
mi rifugio nella fantasia
compensando la mia frustrazione
tollerando ogni mia illusione.
Certi giorni sono triste altri un po’ confusa
odio piangere da sola in una stanza chiusa
i singhiozzi miei risuonano nelle chitarre
creano suoni tormentati mi fanno da sbarre. (x2)
Quante parole da dire forse ancora altre mille
non sopporto il sole colpisce le pupille
non controllo la rabbia per la gente che finge
cerco un posto per me intanto il cerchio si stringe
a dire la verità non mi sento a mio agio
“nomen omen” il nome è un noto presagio
giriamo intorno persi in una spirale
noi che siamo del mondo effetto collaterale.
Certi giorni sono triste altri un po’ confusa
odio piangere da sola in una stanza chiusa
i singhiozzi miei risuonano nelle chitarre
creano suoni tormentati mi fanno da sbarre. (x2)
I GRUP-PO | Can-Zona
Buonasera!
Buonasera!
Buonasera, come sta?
Io mi sento stanco morto
sarà l’anno che non va.
Per fortuna…
Per fortuna?
Per fortuna finirà.
Io l’ho scritto anche sul muro
Andrà tutto bene, sa?
Sul giornale è tutto uguale
quasi da un’ eternità…
Leggo solo Paolo Fox,
lui mi dà la verità!
Sono alla disperazione,
tutto quanto che non va.
Non si abbatta, cerchi bene,
guardi il bello che ci sta!
Ma che bellezza è ripartito il calcio,
non è tutto marcio il mondo che sta qua!
Ma che fortuna, Trump che si allontana!
Presto sulla luna andiam con Elon Musk!
Che meraviglia, Amazon non sbaglia:
ordino qualcosa e mi arriva già!
E sul più bello, ecco “Sono Lillo!”
Frank Matano ed Elio che balla il tip tap!
Cosa ha fatto?
Cosa ho fatto?
Cosa ha fatto? Ordina online?
Ma non pensa ai commercianti
che ora sono in mezzo ai guai?
Vabbè allora…
Vabbè allora?
Vabbè cosa sarà mai?
Egoista e consumista è chi pensa ai fatti suoi!
Parla lei!
Parlerei!
Parla lei che loda Musk,
ma l’ho vista ieri in piazza alla protesta dei no mask!
Meno male…
Meno male?
Meno male con la boxe.
Non vorrei doverlo fare
ma se serve picchierò.
Qualunquista!
Complottista!
Ha la vista di Ray Charles!
Vorrei tanto non vedere
i post che fa per litigar!
Ma che bel tomo, sei soltanto buono
a guardare gli altri con acidità!
Ma che felice!? Tutta superficie!
Manchi totalmente di profondità!
Ma che imbarazzo! Muoviti di un passo!
Prenditi le tue responsabilità!
Che impertinente! Dimmi chiaramente
cosa pensi senza un filtro di Instagram
Buonasera!
Buonasera!
Buonasera, aspetti un po’…
Forse sono stato cieco,
ho guardato troppo LoL.
Ha ragione.
Ho ragione?
Ha ragione sui miei post.
Condivido e parlo male
delle cose che non so.
Che facciamo?
Riproviamo?
Buonasera, come sta?
Ho paura, ho mille dubbi,
non so chi mi aiuterà.
La canzone.
La canzone?
La canzone finirà.
E più tardi posso offrirle
una birra se le va.
Ma che bellezza! Basta solo un passo
Ora so che posso: da soli non si va.
Ma che fortuna ciò che ci avvicina
(è togliere i filtri alla verità) è toglier tutti i filtri alla verità
Ma che coraggio! È finito il peggio
perché abbiam trovato la vera libertà
È una certezza: la nostra grandezza
è questo bisogno di sincerità.
La Chance Su Marte | Baudelaire
Ogni notte lo stesso sogno
Giro in centro senza cellulare
Tra le braccia di Baudelaire
Poi mi sveglio e non ricordo più nulla
Ancona è una giostra usata
E questa pelle bianca e tatuata
Mi ricorda i giorni belli
Fermi nel cuore come schegge
C’è chi aspetta e chi corre al momento giusto
C’è chi sogna la gloria e poi rischia tutto
C’è chi ruba a un pagliaccio quella voglia di ridere
C’è chi urla e sta zitto al momento giusto
C’è chi compra l’amore e poi vende tutto
C’è chi ruba a un pagliaccio quella voglia di ridere
E ritrovarmi in cima all’Himalaya
E capire tutto della vita e delle cose
Senza sapere che per l’universo siamo briciole
Mi troverai in un bar a contraddire i vecchi discorsi
Le nuove fortune, i viaggi di tutti gli altri
Ma dentro gli occhi solo il fuoco x2
C’è chi aspetta e chi corre al momento giusto
C’è chi sogna la gloria e poi rischia tutto
C’è chi ruba a un pagliaccio quella voglia di ridere
C’è chi urla e sta zitto al momento giusto
C’è chi compra l’amore e poi vende tutto
C’è chi ruba a un pagliaccio quella voglia di ridere
Le api randagie | Quelli che restano
Ancore ancorate, camere affittate
dai turisti rossi in cerca di stronzate
da raccontare
Bibite annacquate, spiagge litigate,
pelli delicate: sta arrivando un’altra estate
da scontare
All’orizzonte di noi stessi, nelle miniere dei nostri cuori
giacimenti di sorrisi, giacimenti di rancori.
Navi salpano ma non pensare
che chi parte sia più malinconico di chi rimane
a salutare.
Ci troviamo a naufragare
sul molo più corto della lunga frontiera del mare
del Male.
Perché noi siamo quelli che restano dopo questo caldo inferno,
a dissolverci con fierezza nel silenzio dell’Inverno.
E siamo sempre pronti ad accogliere le pause dalle vostre vite,
ma nonostante tutto il vostro oro continuiamo a preferire la pirite.
Le Isole del Gaucho | I limoni di Montale
Testo: Olimpia Pizzol e Isotta Ravaioli
Arrangiamento musicale: Isotta Ravaioli, Olimpia Pizzol, Alessio Masotti
Sveglia voglia zero meraviglia voglia sveglia voglia zero meraviglia voglia,
Sveglia voglia, zero meraviglia sveglia voglia sveglia zero meraviglia sveglia
Voglia
Sveglia, voglia, zero meraviglia
Addormentati, ricattati
Da qualcuno che non mi assomiglia…
Della mia vita non pago l’affitto
Sono l’Isola d’Elba attaccata sul frigo
Promesse scadute dentro un biscotto,
Perché in fondo si sa, la fortuna è già scritta
Sono un tipo da “yes man” ma non so perché…
Ho scaldato al microonde tutte le risposte pronte
Alle domande dette a voce fuori dal menù…
C’è un posto in prima fila per essere di più
Non so com’è il finale, lo sai tu?
Tinder da asporto e facciamo l’amore
Una birra media, buonanotte cuore
Apro il frigo, sento il mare
Come i limoni di Montale
Come quando fuori piove
Pesco un asso e trovo un gira-sole
È contento Kant
Tolgo filtri ad Instagram…
Scendo giù senza caffè
Forrest Gump, corro con te!
Settimo giorno, centro commerciale
Cercasi risurrezione in promo
Vado in camerino, prendo le misure
Appuntamento di controfigure
Inciampo nei tuoi occhi, ricalcolo il percorso
Ora in espansione il mio universo
Su il sipario, via il copione
Polmoni pieni: improvvisazione…
Tra l’essere o non essere
Decido io di esistere
Ora i desideri non sono in saldo,
Ora c’è il mio nome sul campanello!
Passo dopo passo la soglia del rischio
Con te io respiro la misura del mondo
Un frammento imprevedibile… Piove.
E non ho l’impermeabile.
Apro il frigo, sento il mare
Come i limoni di Montale
Come quando fuori piove
Pesco un asso e trovo un gira-sole
È contento Kant
Tolgo filtri ad Instagram…
Scendo giù senza caffè
Forrest Gump, corro con te!
Sveglia voglia pura meraviglia voglia sveglia voglia pura meraviglia voglia,
Sveglia voglia, pura meraviglia sveglia voglia sveglia pura meraviglia sveglia
Voglia
Specchio riflesso, ritrovo me stesso
Mi sveglio, mi vesto trovo il mio passo
Esco dal letto senza cappotto
Tutto mi manca, risalgo sul mondo!
Apro il frigo, sento il mare
Come i limoni di Montale
Come quando fuori piove
Pesco un asso e trovo un cuore
È contento Kant
Tolgo filtri ad Instagram…
Scendo giù senza caffè
Forrest Gump, corro con te!
Le Canzoni Giuste | Bushido
Hey da quanto tempo dimmi come stai,
come sempre suono questo già lo sai, si va beh, ma che lavoro fai?
Sono un musicista sono come un samurai
Hey da quanto tempo dimmi come stai,
come sempre suono questo già lo sai,
si va beh, ma che lavoro fai?
Sono un musicista sono come un samurai
Mi inchino al mio alleato, riconosco le sue qualità
Boku no hero, ad ognuno la sua unicità
È data per scontata un’estrema puntualità
GI giustizia ed onestà
Makoto completa sincerità
Naruto rincorre Sasuke dentro l’oscurità
Sostieni tuo fratello, mostra la tua fedeltà, ricorda anche Vegeta all’orgoglio rinuncerà
Tsubasa, della musica giocatore
In questo caso non vi è migliore o peggiore
Saitama una canzone sola cambia l’umore
Dai valore al tuo lavoro, questo è meyo: onore
Hey da quanto tempo dimmi come stai,
come sempre suono questo già lo sai,
si va beh, ma che lavoro fai?
Sono un musicista sono come un samurai
Hey da quanto tempo dimmi come stai,
come sempre suono questo già lo sai,
si va beh, ma che lavoro fai?
Sono un musicista sono come un samurai
YU: eroico coraggio, mo comprendi? La mia penna è la katana con cui combatto l’indie
Non è il genere il problema per favore stiamo calmi, ma l’omologazione harakiri suicidarmi
REI gentile cortesia, dico a chi l’educazione non sa nemmeno cosa sia
Atteggiati sul palco manco fossi Freddie, Queen
Vederti naufragare alla deriva tipo ronin
KYUGI dovere e lealtà, il tuo linguaggio ti appartiene mostra la tua identità
Ricordati racconta sempre e solo verità
Cosicché una canzone raggiunga l’immortalità
JIN compassione
BUSHIDO è la missione
Ci prenderemo cura di ogni tipo di emozione
Hey da quanto tempo dimmi come stai,
come sempre suono questo già lo sai,
si va beh, ma che lavoro fai?
Sono un musicista sono come un samurai
Hey da quanto tempo dimmi come stai,
come sempre suono questo già lo sai,
si va beh, ma che lavoro fai?
Sono un musicista sono come un samurai
Mattia Stifanelli | Denuncia abbozzata
Suona la sveglia, mi scoraggio e mi rialzo,
anche stasera, penso, non farò un cazzo.
Dovrei riempire le ore di tutti questi giorni persi,
parli con una persona che fa fatica a mantenersi.
Una mela e un caffè si sposano bene soprattutto se non hai altro,
così il mio corpo, diceva il mio medico, sarà puro e casto.
Ma di casto e di puro è rimasto ben poco, sapesse quel che faccio,
fidati amico per fare una vita così, ci vuole coraggio.
Frustrato, deluso finisco il caffè e prendo il telecomando,
metto Rai 3, c’è qualcuno che parla, ma non sto ascoltando.
Parlan di ruspe, di virus, di disco e di tanto altro,
c’è questo signore che dice: “Ballare va bene, sbarcare non tanto”.
Ma come si fa, a pensarla così.
E denuncia abbozzata sarà, penso proprio di sì.
Ma come si fa, a pensarla così.
E denuncia abbozzata sarà, penso proprio di sì.
Spesso vorrei capire che cosa si prova ad essere un altro,
fossi una donna per strada, molestie e fischi, come ad un gatto.
Si sentono tutti più forti più duri ma girano sempre in quattro,
fossi un ragazzo straniero, rischierei la vita peraltro.
Che poi ci sono un sacco di cose che mi danno fastidio…
Ci sono quegli idioti che: “Controcorrente spiega la vela”,
come i radical chic e la Digos che denuncia e querela.
Gli ospedali come aziende e il sessismo imperante
e le liste neofasciste e, chi continua a votarle.
Ma è normale che ci penso, altrimenti nulla avrebbe senso.
Ultimamente penso anche a te, ma rimango sempre zen.
È che mi ammazzan gli ideali, vorrei che da appesi diventassero più umani,
con il prossimo e con i propri cari, ma poi mi sveglio e penso: “Magari”.
Ma come si fa, a vivere così.
Con ignoranza e comodità.
Ma come si fa,
e denuncia abbozzata sarà, proprio così.
Mezzavera | Millemila
E non capisco perché parlo quando potrei guardare
E farmi trascinare via invece di rischiare
di cadere e non capire se alla fine è vero
Che adesso fai sul serio
Che non ti penso più.
O forse è solo questa voglia inutile di dimostrare
Che dentro quella gabbia io posso fare male
Che con le mani aperte mi attraversa il vento
Che apro gli occhi e sto in un altro letto
E che il vero motivo non me lo ricordo
E che però il suo nome io non me lo ricordo.
Eppur mi sono scordata di te
Lo hanno cantato in tanti
E questa volta sta a me
Son come tutti gli altri
Ed io pensavo che eravamo diversi
E invece come altri millemila stronzi ci sentiamo persi.
Fuori piove proprio come ieri sera
Sulla sedia la mia canottiera nera
Nelle mie mani ancora mani accartocciate
Dentro la testa le parole rovinate.
Qualche sigaretta in meno
Qualche formalismo in più
Il letto l’ho rifatto ma non come lo fai tu
Saranno queste occhiaie tinte di vino rosso
lo specchio che mi dice io non ti riconosco.
Eppur mi sono scordata di te
Lo hanno cantato in tanti
Ma questa volta sta a me
Son come tutti gli altri
Ed io pensavo che eravamo diversi
E invece come altri millemila stronzi.
Ci siamo persi dentro le pozzanghere
Di cenere delle mie sigarette
Dentro le unghie, dentro la carne
Dentro le brasche delle magliette
Alla fermata della metropolitana
Sopra i tuoi jeans, dentro i nirvana
Ci siamo persi nei tuoi discorsi
Come altri millemila stronzi.
Skelters | Dimmidinò
Ci siamo persi gli sguardi,
Ci siamo persi le emozioni
Adesso entriamo nei posti
Senza notare i dettagli
Vorrei guardarti negli occhi, e dirti cose normali
Già meno stronzo di ieri e poco più dì domani.
Con queste macchine in mano che non ci fanno parlare
Mandi segnali di fumo con stati, post, e mi piace hai il microchip
Emozionale.
Allora dimmi di no
Stasera dimmi di no
Vorresti dirmi di no
Allora dimmi di no
Scopiamo solo in silenzio,
Sempre col cuore ad un bivio
Ti dirò quello che penso, ti voglio dare fastidio.
Che soli non si può stare ,
Ti devo proprio parlare.
Voglio una bomba nel cuore,
Facciamo almeno po’ di rumore.
E no, non siamo normali,
Potremmo essere eccezionali, ma…
Ci addormentiamo,
Ci accontentiamo.
Voglio cambiare o preferisco morire.
Piuttosto dimmi di no,
Ti prego dimmi di no
Vorresti dirmi di no di no
Stasera dimmi di no….
allora dimmi di no
Piuttosto dimmi di no
Vorresti dirmi di no,
Sai che puoi dirmi di no?
Tox | La tua serenata
Piango mentre guardo qui la tua serenata
Tra un bicchiere di Campari e una vecchia risata
Immagino io e te in bianco e nero
Credo che non ci saremo più…
Rido a ricordarmi quelle notti in ciabatte
Come due compari quante ne abbiamo fatte
Senza farci mai del male
Mi facevi poi salire su…
E quante cose che mi hai sussurrato
Ora appartengono tutte al passato
Sono sotto casa tua che ti aspetto
Stanotte dormo in un letto più stretto…
Balliamo tra le stelle questa notte io e te
Ho messo il cellulare a posto ti richiamo fra un tre
Sarà dura questa notte stare solo con me
E lo sai non sto parlando di te
Puoi passare dal vialetto così sentirai che
Mi sono messo il tuo profumo per averti con me
Mi ripeto certe frasi senza sapere se…
Tu stai ridendo di me…
Brucio le mie idee sperando in un ritorno di fiamma
Mi sistemo i capelli sul vetro di una Panda
Non mi fare più aspettare
Sto sudando sotto sto’ lampione
Faccio mea culpa sopra il nostro passato
Come una moto sull’asfalto bagnato
Metto me in secondo piano
Così spero di andare lontano (haha)
Balliamo tra le stelle questa notte io e te
Ho messo il cellulare a posto ti richiamo fra un tre
Sarà dura questa notte stare solo con me
E lo sai non sto parlando di te
Puoi passare dal vialetto così sentirai che
Mi sono messo il tuo profumo per averti con me
Mi ripeto certe frasi senza sapere se…
Tu stai ridendo di me…
Balliamo tra le stelle questa notte io e te
Ho messo il cellulare a posto ti richiamo fra un tre
Sarà dura questa notte stare solo con me
E lo sai non sto parlando di te
Puoi passare dal vialetto così sentirai che
Mi sono messo il tuo profumo per averti con me
Mi ripeto certe frasi senza sapere se…
Tu stai ridendo di me…
Puoi passare dal vialetto così sentirai che
Mi sono messo il tuo profumo per averti con me
Mi ripeto certe frasi senza sapere se…
Tu stai ridendo di me.
Underoots | Why?
There was a small town here
Where no one want to be
He asked me “why?”
“‘Cause was soo easy to live there”
Boy is not worth it here
He asked me “why?”
“You’re not welcome here, there’s so much rules ‘bout your skin down here”
Down here
You need to run run run
From the top of the gun
Go run run run
Dont be soo mad if you fall
Down here down here
In the small town you could call world call world
In 2024
There was a child, her name’s Joy
She wants to give a true smile to the world
Now she’s 33, she’s build her own team
In the 2024 held a fight with a man in this hall
He asked her “why are you there? I have a call with your head”
You cant imagine his face,when she said “I’m the head of this place”
You need to
Change this world
“Tell me me where is your soul?”
Go to change your soul
“Tell me where is your god?”
Right here, right here
Give your sign for a new, new world, new world
That we usually call earth
Special
Tell me “why?”
So ‘common tell me “why?”
I always dreamed what I could be
And I always think that this world is wrong for me
If you made mistakes
You couldn’t write my way
You need to
Change this world
Tell me me where is your soul
Go to change your soul
Tell me where is your god
Right here, right here
Give your sign for a new, new world, new world
That we usually call earth
But different doesn’t mean wrong.