Raccontaci di te: come nasce la tua passione per la musica e da dove deriva SABBA?
Il mio nome d’arte nasce da uno sfottò ai tempi del liceo. Incontrai poi Franco Del Prete (batterista The Showmen, batterista/autore Napoli Centrale, e poi per De Crescenzo, Gino Paoli e tanti altri) il quale mi disse che gli piaceva e che poteva essere un nome d’arte. Lo ho esorcizzato così, facendolo diventare negli anni il nome d’arte di un musicista, spero, degno di rispetto.
2.Quale è stata l’ispirazione per il tuo ultimo singolo “Loop”? Quale messaggio vuoi fare arrivare?
Lo dice chiaramente la canzone: “prova a sorridere, fino a farla diventare un’abitudine”. Niente di più, niente di meno. Mi rivolgo alle anime in pena, che hanno sofferto nel guardarsi dentro in questo anno e mezzo di lockdown, scoprendo cose di sé che, guardandosi allo specchio, li hanno spinti a mettersi in discussione e ad affrontare le proprie paure. Quello che ho cercato di fare è regalare a chi mi ascolta un inno, una preghiera universale, che arrivasse lontano nel mondo (visto che negli ultimi tempi ricevo commenti da persone sparse in ogni angolo del pianeta) per dirgli che niente è per sempre e che anche se all’inizio un sorriso può sembrarci una forzatura, quando sarà un’abitudine, il mondo ci restituirà le good vibes derivanti da quello sforzo profuso. E da quello che vedo, sembra che abbiamo fatto strike!
3.Ad accompagnare l’uscita del singolo c’è un videoclip ce ne parli? Com’è stato realizzato?
Il videoclip è stato relizzato al C.A.M. Contemporary Art Museum. L’attrice protagonista è una mia collega di “Dignità Autonome di Prostituzione” lo spettacolo di Luciano Melchionna di cui faccio parte sia come cantante che con un monologo. Lei rappresenta una sorta di mio alter-ego sensibile, che si guarda intorno, immersa nell’Arte, e lentamente comincia a sentirsi a suo agio, riconoscendo il valore delle suggestioni che la circondano. Così, almeno visivamente, ispirati dal violino di Stella Manfredi (attrice anche lei nel video) anche i musicisti della mia band, da statue immobili, parte integrante del museo, a rappresentare la stasi musicale di questo periodo, finalmente prendono vita. Il video vuole suggerire una serie di provocazioni, sulle quali non ho mai proferito parola, perché oggi ritengo che, come si dice a Napoli, “chi vò capì, capisce”.
4. Hai partecipato a molti programmai televisivi, perché non ci racconti un po’ della tua esperienza a “The Winner is”?
In verità ho partecipato a solo due programmi televisivi, uno in Italia, “The Winner is”, il game-show condotto da Gerry Scotti, con Alfonso Signorini e Mara Maionchi, che ho vinto e grazie al quale ho potuto duettare con Fausto Leali, e xFactor Romania con TheSuper4 (Aurelio Fierro, Francesco Boccia, Greg Rega), dove siamo arrivati in finale e grazie alla performance di “Caruso” abbiamo raggiunto oltre 13 milioni di views su XFactor Global entrando anche in trending su youtube. Entrambe le esperienze mi hanno dato tanta carica e le giuste risposte.
5.Nuovi progetti a cui stai lavorando?
Ho tante canzoni nel cassetto. Aspettano il loro momento. Con Massimo D’Ambra, il producer delle mie ultime canzoni, ho trovato una strada che ho intenzione di percorrere con tutto l’entusiasmo di cui dispongo. Spero che si senta parlare di me sempre di più, perché non solo oggi ho tante cose da dire, ma ho un’idea chiara sul come, musicalmente parlando, e vado avanti senza paura, anzi con fierezza.
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