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MEI

Coordinamento Indies: Ecco Cosa Serve Per La Ripartenza Piena Del Settore Musicale

23 giugno 2021

COORDINAMENTO INDIES: ECCO COSA SERVE PER LA RIPARTENZA PIENA DEL SETTORE MUSICALE

 

– PORTARE AL 50% LE CAPIENZE PER I CONCERTI E GLI SPETTACOLI DAL VIVO PER LA RIPARTENZA DAL 1 LUGLIO

– CREDITO D’IMPOSTA PER CHI ORGANIZZA MUSICA DAL VIVO,

– INSERIMENTO DI MUSICA E LIVE NEL RECOVERY PLAN CONNESSO ALL’INNOVAZIONE DIGITALE

– PROSEGUIRE CON BANDI E RISTORI PER IL SETTORE MUSICALE FINO A FINE ANNO

 

 

Il Coordinamento Indies, costituito dalla filiera della musica indipendente fatta di artisti e autori, editori e produttori, festival e contest, tecnici e lavoratori, promoter e club, fiere e booking,  invita il Ministero per la Cultura a verificare per il prossimo 1° luglio la possibilità di poter sottolineare la ripartenza del settore dei concerti e dello spettacolo dal vivo autorizzando la presenza degli spettatori al  50% come accade con il calcio. Ciò permetterebbe una maggiore sostenibilità degli eventi e la possibilità di aumentare notevolmente gli eventi musicali e di spettacolo dal vivo per la ripartenza, indispensabili per fare ripartire tutti, nessuno escluso, anche il più piccolo evento che può diventare così più sostenibile.

Dall’altro è indispensabile attivare gli sgravi e il tax credit per tutto il settore musicale: dal tax credit alle opere discografiche snellendo la burocrazia e aumentandone la conoscenza e la promozione così come gli sgravi per i festival allargando l’Art Bonus anche ai Festival, attraverso i Comuni e utilizzando il 2% dei fondi per le opere di abbellimento da una Legge del 1949 legata alle nuove costruzioni edilizie.

 

Si propone l’introduzione del credito d’imposta rivolto a gestori di locali e organizzatori di eventi sui costi di organizzazione.
Si propone di stabilire una percentuale d’applicazione modulabile in base alla tipologia di attività d’intrattenimento realizzata, conteggiata sul costo per organizzazione.
Nello specifico le spese ammissibili e rendicontabili dovrebbero essere: “costi per compensi ad artisti”, “costi per servizi svolti da artisti anche attraverso imprese di qualunque natura giuridica” e “spese diritto d’autore relativi all’evento”.

Spesa massima annuale rendicontabile 15.000 euro al netto di IVA

I tre scaglioni percentuali del credito d’imposta potrebbero essere così suddivisi:

–          Intrattenimento generico: 50%;

–          Musica dal vivo: 55%

–          Musica dal vivo con repertorio all’80% di propria produzione: 60%

Questo sarebbe un incentivo alla ripresa degli spettacoli di intrattenimento (musica live, dj set, cabaret, ecc.) ed allo stesso tempo un incentivo alla regolarizzazione dell’attività artistica visto la necessità delle pezze giustificative (fatture, prestazioni occasionali, ecc.) per la rendicontazione.

Riteniamo che le risorse a copertura di questo provvedimento possano essere recuperate proprio dal lavoro che questa norma andrebbe a far emergere.

Con riguardo alle industrie culturali e creative e in generale con riguardo agli operatori del settore (anche fondazioni e enti non-profit), come anche accennato sopra, chiediamo che l’intera filiera del settore delle arti performative abbia un autonomo e adeguato riconoscimento. In particolare chiediamo che vengano messe in atto le seguenti azioni:

  1. riconoscere dal punto di vista giuridico e previdenziale tutti i lavoratori del settore dello spettacolo dal vivo (attuazione progetto Codice dello Spettacolo, citato durante l’audizione, in attuazione delle deleghe previste dalla Legge 22 novembre 2017, n. 175 pubblicato in G.U. n. 289 del 12-12-2017); si propongono le seguenti disposizioni: posizione previdenziale unica, reddito integrativo, prestazione occasionale, possibilità per gli autonomi di versare direttamente i propri contributi;
  2. riformare la normativa che disciplina l’importazione di artisti stranieri che è disorganica, farraginosa e ci impone come primo e unico paese al mondo per incombenze documentali richieste ai gruppi stranieri (convenzioni bilaterali, modalità per le agibilità enpals ecc.).
  3. riformare il FUS per permettere le sovvenzioni ai soggetti attualmente non riconosciuti e/o creazione di un Fondo Unico per le Arti Performative; come anche lei ha detto durante l’audizione del 17 marzo, i finanziamenti a fondo perduto così come le altre sovvenzioni durante la pandemia hanno infatti fatto emergere una popolazione di lavoratori e operatori e imprese al momento non riconosciuti;
  4. incrementare i fondi destinati allo spettacolo dal vivo e prevedere anche il finanziamento pubblico di festival e altre attività culturali finora non prese in considerazione stante parametri datati e incongruenti con la realtà attuale, in modo che lo Stato torni ad essere il committente delle arti anche performative; prevedere fondi speciali per incentivare le produzioni che coinvolgano artisti giovani (fascia 16 /20 anni) e artiste, operatrici, imprese, lavoratrici donne;
  5. inserire specifiche agevolazioni fiscali e allineamento dell’IVA rispetto ad altri settori; nel settore della musica dal vivo ad esempio l’aliquota agevolata al 10% è applicata solo alla prestazione artistica e alla sua intermediazione, mentre a tutte le altre prestazioni connesse, altrettanto necessarie per la realizzazione dello spettacolo o dell’evento, viene applicata l’aliquota generale del 22%. Chiediamo dunque l’attuazione ed estensione dell’aliquota 10% per tutti gli organismi della filiera collegati alla musica, dal vivo, inclusa la vendita e il noleggio delle attrezzature per la musica dal vivo (v. sotto);
  6. estendere l’aliquota al 4% per prodotti video-fonografici e prodotti culturali destinati al pubblico quali ad esempio gli strumenti musicali, loro accessori e ad ogni altro materiale didattico destinati alla formazione, in collegamento con la missione Istruzione e formazione e inclusione sociale (v. sotto);
  7. introdurre la detraibilità delle spese culturali (es. dei biglietti di teatro e di spettacoli dal vivo, iscrizione alle scuole di musica, acquisto di strumenti musicali, ecc.) per favorire l’accesso non solo al consumo di cultura ma anche alla produzione di cultura, essendo l’Italia uno dei paesi peggiori per quanto riguarda la produzione culturale (ad esempio le ragioni per imparare a suonare a qualsiasi livello sono molte: è un apprendimento esemplare, che insegna il piacere e il sacrificio della conquista e delle emozioni, insegna a gestire gli errori in tempo reale, sviluppa la socialità, sviluppa l’originalità di contro alle pratiche del copia-incolla ed eleva culturalmente);
  8. introdurre incentivi e finanziamenti per la transizione ecologica delle attrezzature necessarie per produrre gli spettacoli (palchi, coperture, approvvigionamento elettrico, ecc.);
  9. innalzare il tetto limite di spesa e aumento della soglia per il credito d’imposta (Tax Credit e Art Bonus)

Per quanto riguarda la cultura nell’era digitale, riteniamo che anche il settore dello spettacolo dal vivo possa inserirsi in questo filone. In particolare, mentre come operatori di un settore che si fonda sullo spettacolo dal vivo non chiediamo finanziamenti e incentivi per passare allo streaming, che riteniamo essere un aspetto collaterale ed ancillare alla esecuzione dal vivo, senz’altro prezioso nella fase di comunicazione e promozione e creazione di un patrimonio archivistico di un settore che altrimenti si disperderebbe, ma non cruciale per lo sviluppo dell’enorme potenziale culturale e sociale che ha l’esperienza dello spettacolo dal vivo, crediamo siano necessari incentivi concessi alle imprese culturali per aumentare gli investimenti in database, che migliorerebbero la capacità di tracciare il pubblico e raggiungerlo più facilmente e in maniera selettiva oltre che fornire gli strumenti per raggiungere quella parte di società non adusa alla fruizione dello spettacolo dal vivo per carenze sociali e famigliari, oltre che culturali. Inoltre tali database e sistemi di ricerca possono essere cruciali per l’internazionalizzazione delle nostre imprese culturali consentendo un ampliamento dei clienti stranieri. Un altro aspetto fondamentale per una svolta digitale del nostro settore sarebbe poter usufruire di detassazioni sulle forme pubblicitarie ora più diffuse che sono quelle digitali, in modo da aumentare in maniera sostanziale la possibilità di rendere visibile il prodotto artistico, la sua collocazione e il suo contesto, la potenza di immagine che può generare nella sinergia di tutte queste componenti, finora mai messe a sistema.

Questo offrirebbe quindi contemporaneamente visibilità e promozione al borgo, alla periferia, alla località che ospita l’artista, offrendo un nuovo e più moderno strumento di pubblicità integrata dove l’evento artistico non si disgiunge dal contesto in cui esso si genera. Questo rafforza il senso di identità di luoghi che diventano riconoscibili e interiorizzabili attraverso ciò che sono in grado di evocare e generare, spostando il fuoco dal mero e semplice evento che anziché’ essere occasionale e intangibile diventa parte integrante della fisicità e memoria di quel luogo.

Ancora, chiediamo anche noi una maggiore integrazione tra scuola, università e operatori (profit e non profit) del settore. Chiediamo che ci siano finanziamenti per la creazione di:

  1. nuovi percorsi didattici da inserire fin dalle scuole dell’obbligo, in modo tale che la cultura penetri nella formazione delle persone fin dai primi anni di scuola, coinvolgendo la filiera dell’organizzazione musicale con bandi specifichi che stimolino la progettualità delle enormi competenze di questo settore;
  2. scuole di specializzazione e di alta formazione per creare nuove figure professionali nell’ambito del management culturale, della organizzazione e promozione degli eventi in tutti settori coinvolti (teatro, musica, danza, circo) e per creare nuove figure professionali digitali in grado di affrontare le nuove sfide dell’economia digitale e coglierne le opportunità; questi percorsi dovranno avere un più diretto coinvolgimento delle professionalità del settore e vedere partecipi anche attori quali la televisione, la radio in uno scambio virtuoso di visibilità. Questo punto può tra l’altro avere delle ricadute importanti sulla coesione sociale e recupero scolastico se svolti negli ultimi anni delle superiori a scopo informativo e propedeutico all’inserimento nei corsi di livello successivo.
  3. scuole musicali e scuole di teatro, a cui si possono inserire corsi di comunicazione e public speaking: anche per questo punto vale la riflessione del punto precedente: percorsi che abbiano un più diretto coinvolgimento delle professionalità del settore e che vedano partecipi anche attori quali la televisione, la radio in uno scambio virtuoso di visibilità . Questo punto può tra l’altro avere delle ricadute importanti sulla coesione sociale e recupero scolastico
  4. nella logica dell’opera di ordinamento e censimento delle realtà della filiera dello spettacolo dal vivo si ritiene fondamentale come peraltro previsto dal disegno di legge della commissione cultura del senato già citata si ritiene necessaria la nascita di un Registro delle professioni artistiche e delle professioni (sia di natura fisica che natura giuridica) della filiera per monitorare il flusso di informazioni e mantenere aggiornata la normativa. Inoltre la presenza di un Registro dà legittimità ed autorevolezza di interlocutore ad un settore mai considerato fino ad ora.

Nel piano straordinario per i grandi attrattori culturali e turistici così come nel cd. piano borghi, si dovranno necessariamente considerare anche le attività dal vivo e i festival. L’attività dello spettacolo dal vivo infatti dà vita e ragion d’essere ai luoghi che assurgono non più a soli luoghi ma a esperienze emozionali. Inoltre essendo strettamente legata alla attrattiva delle stagioni turistiche contribuisce a quell’opera di rivitalizzazione che è obiettivo del PNRR. Si suggerisce inoltre di:

  1. Favorire esperienze di cohousing di artisti e lavoratori dello spettacolo, individuando nei borghi e nelle periferie urbane strutture da dare in gestione a condizioni simboliche, in cui creare e proporre spettacoli, mostre, nonché percorsi di formazione in un’ottica di integrazione e arricchimento del territorio alla stregua delle case d’artista (l’esperienza del pastificio Cerere di Roma è lampante).

Nell’ambito delle azioni per il miglioramento dell’accessibilità fisica e cognitiva di istituti e luoghi della cultura e in generale degli spazi, è necessario prevedere nuovi luoghi per lo svolgimento e la preparazione delle attività culturali e di spettacolo dal vivo. Si propone che queste misure siano attuate sottoforma di:

  1. concessioni e comodati a titolo gratuito di luoghi pubblici non originariamente destinati a questo utilizzo nell’ottica di incentivare la realizzazione di centri della cultura;
  2. canoni agevolati per la locazione di spazi privati;
  3. agevolazioni per la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente sia nelle periferie che nei borghi che nelle zone rurali nella misura della estensione alle imprese culturali dell’eco e sismabonus al 110% laddove i progetti di ristrutturazione, riconversione, riadattamento dei luoghi oggetto della defiscalizzazione e cessione del credito d’imposta siano funzionali alla realizzazione di progetti legati allo studio, alla ricerca, alla produzione e alla realizzazione di opere di arti performative;
  4. incentivi e bonus per la realizzazione di centri della cultura, eventualmente recuperando aree artigianali o industriali dismesse in linea con gli obiettivi di riconversione e sostenibilità del PNRR

Le arti performative infine possono avere un ruolo fondamentale nei generali obiettivi legati all’inclusione e alla coesione sociale e alla parità di genere (celebre l’affermazione di una nota critica d’arte che disse che il 5% di artiste donne è presente nelle collezioni museali mentre il 95% dei nudi presenti sono donne). È necessario infatti in ogni luogo e comunità promuovere e valorizzare modelli organizzativi basati sulla collaborazione, sulla condivisione, sull’esercizio della delega, sulla fiducia, sull’autorevolezza, sull’intelligenza sociale ed emotiva, sull’adattabilità e sulla creatività. Tutte caratteristiche femminili.

A questo riguardo, si propone di:

  1. finanziare progetti specifici per la valorizzazione delle figure professionali femminili in tutta le filiera della creazione artistica;
  2. prevedere incentivi per radio e tv per promuovere, trasmettere ed ospitare artiste donne, incentivi per teatri e luoghi di spettacolo al fine di costruire programmi che tengano conto della equità di genere;
  3. defiscalizzazioni totali per le lavoratrici donne del settore culturale di baby sitter e colf;
  4. introduzione di quote rosa in conferenze, convegni, trasmissioni televisive e radiofoniche.

Allo stesso modo, le arti performative, anche quelle attualmente meno riconosciute come le attività dei complessi bandistici, il teatro di strada, lo spettacolo viaggiante, hanno una importante funzione di inclusione e coesione sociale e di coinvolgimento dei giovani. Anche a questo riguardo, si chiedono:

  1. specifici bandi e finanziamenti, anche in partenariato pubblico – privato, al fine di coinvolgere i giovani e categorie solitamente escluse in queste attività, anche sull’esempio delle orchestre giovanili sudamericane secondo il celeberrimo metodo Abreu (così caro a Claudio Abbado) ma anche della West Eastern Divan Orchestra, sia per quanto riguarda le orchestre di musica classica che i corpi di ballo;
  2. incentivi e agevolazioni fiscali per l’acquisto di strumenti musicali.

Auspichiamo che queste proposte siano accolte e contribuiscano alla rinascita o meglio ancora, come Lei si è espresso, ad un vero e proprio Rinascimento culturale.

Senza dimenticare che non devono mancare fino a fine anno tutti i bandi e i sostegni adeguati a imprese, artisti e lavoratori del settore pensando gia’ a un progetto di bandi e sostegni per l’autunno 2021 da ottobre fino a Capodanno prossimo.

 

 

Coordinamento Indies – La Casa della Musica Indipendente

 

AudioCoop – Associazione Editori e Etichette Discografiche Indipendenti (Claudia Barcellona e Massimo Della Pelle)

AIA – Associazione Italiana Artisti e Autori (Enrico Capuano)

Rete dei Festival e Contest (Michele Lionello, Roberto Grossi, Giuseppe Marasco)

Spin (Fabrizio Brocchieri)

Music Day (Francesco Pozone)

Anat e Asmea (Angelo De Cave)

Esibirsi (Giuliano Biasin)

Contatti: 349.4461825 e www.meiweb.it e segreteria@materialimusicali.it

Coordinamento Indies: Ecco Cosa Serve Per La Ripartenza Piena Del Settore Musicale was last modified: giugno 23rd, 2021 by Giordano SanGiorgi
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Organizzato a cura di Materiali Musicali e Rumore di Fondo con il supporto del Nuovo Imaie e il patrocinio del Comune di Faenza e Regione Emilia Romagna in collaborazione con Casa della Musica e Ali Musicali.

Link nelle storie e sul sito meiweb per prenotare il vostro posto 🎶
21 MARZO 2023 per la giornata internazionale per l 21 MARZO 2023 per la giornata internazionale per l'eliminazione della Discriminazione Razziale, il MEI propone “io non sono razzista, ma…” di Stefano cinti.

Videoclip completo su meiweb.it 

#musica #giornatamondialerazzismo
@enrico_ruggeri sostiene le orchestre da ballo e c @enrico_ruggeri sostiene le orchestre da ballo e chiede più attenzione alla RAI.
Tra gli altri hanno aderito al supporto della richiesta di Obis anche le associazioni discografiche e @ass.audiocoop 

Il video è stato rilasciato in anteprima esclusiva su @allmusicitalia 

#musica #allmusicitalia #orchestredaballo #appello #mei #audiocoop
Dopo l'uscita del debut album "LoudBanner I" e l'u Dopo l'uscita del debut album "LoudBanner I" e l'uscita del videoclip del singolo "In The Mothlab" i @loudbanner presentano le copie fisiche del disco. "In un presente molto fluido", così ha dichiarato il loro portavoce Antonio Cirincione, "vogliamo che qualcosa della nostra musica resti anche tra le mani dei nostri fan".
 
La prima occasione per averne una e farsela autografare?  Beh, è in programma un "Release Party" per dare inizio alla vendita delle copie fisiche, e poi un grande ritorno sui palchi dopo la "pausa post disco" degli ultimi mesi.
 
Stay Loud 🤘🏻😎

#music #album #release
Oggi Festeggiamo il primo anno della Rubrica Parei Oggi Festeggiamo il primo anno della Rubrica Pareidolia Musicale creata dal cantautore palermitano Andrea Gioè in esclusiva per il MEI.

Un anno di storie, d'arte, musica, riflessioni, aneddoti e tanto altro. 

Gli artisti intervistati sono stati ben 201!

Grazie a tutti voi ho imparato davvero tanto e non smetterò mai di ringraziarvi per aver condiviso con me e i lettori del MEI, la vostra arte, la vostra vita i vostri segreti. 

Per questo 2023 vi anticipo alcuni importanti nomi che mi hanno dato l'onore di concedermi un'intervista come Marco Ferradini, Bobby Solo, Francesco Baccini, Davide Shorty, Federico Poggipollini, Finley, Highlander Dj, Tonino Carotone, Giulia Ottonello, La Scelta, Pupi di Surfaro, Luca Bassanese, Vallanzaska, AudioZona, Luigi Iavazzo, EasyPop, Nicolas Bonazzi, Sabu Alaimo, Lina Gervasi, Emisurela, Jo Conti, Fabrizio Tavernelli, Manuela Bollani, Strano, Royal Division e tanti altri... 
... e ovviamente la nostra immensa presidentessa di AIA Roberta Giallo.

Grazie ancora di cuore da 

Andrea Gioè
🎵Venerdi 3 marzo Stelle sotto casa di Lucio, si 🎵Venerdi 3 marzo Stelle sotto casa di Lucio, si aprira’ con la proiezione del documentario di Rai 1 “Lucio, chi sei tu?” di Leonardo Metalli e con il video in esclusiva di una esibizione dal vivo di Paolo Mengoli con Gianni Morandi di quindici anni fa in Caruso e la proposta live di brani di Lucio Dalla reinterpretati da Roberta Giallo e da altri quindici artisti di “area bolognese”.

Articolo completo su meiweb.it 👈🏻
🎤Mezzogiorno in Musica indie - Intervista i Lou 🎤Mezzogiorno in Musica indie - Intervista i Loudbanner 

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