La cantautrice di Rimini Elena Sanchi prosegue la marcia di avvicinamento verso il proprio terzo e nuovo disco: “Lontano da qui” è il nuovo singolo presentato. Le abbiamo rivolto qualche domanda.
Ciao Elena. Stai lavorando al tuo nuovo disco e sarà il terzo: a che punto ti senti del tuo percorso artistico?
Ciao, è un piacere essere qui con voi!
Il mio percorso artistico è iniziato nel 2015 con il disco Cuore migrante, un progetto molto lontano discograficamente parlando da quella che sono diventata ma l’idea di quel nome, che riporta a un viaggiatore in continua ricerca e crescita, come un Ulisse moderno, mai è stato sentito così forte come oggi tanto da essere diventato un secondo nome, il luogo dal quale vengo e dove ogni tanto mi piace guardare per capire dove andare.
Questo spiega proprio come io intendo il mio percorso artistico, un viaggio alla ricerca di me stessa lasciandomi contaminare da ciò che è diverso.
Amo sperimentare, non definirmi in nessuna etichetta ma solo appartenere alla “buona” musica quella che nasce da un bisogno sincero e sempre autentico.
Parliamo di “Lontano da qui”, il tuo nuovo singolo. Ci racconti come nasce?
“Lontano da qui” nasce durante i mesi del primo lockdown, a marzo e aprile 2020. Ricordo che quello stato di separazione dal mondo mi aveva fatto sentire inerme, disarmata e sola nel combattere una battaglia molto più grande di me. Spesso però la drammaticità delle situazioni può servire ad attingere a forze interiori che non si conoscono e così da quei momenti di forte distacco e solitudine è nata la forza di cambiare e di lasciare andare le paure.
Nelle mie canzoni ritorna spesso la tematica del cambiamento e della trasformazione e probabilmente l’idea di questo cuore migrante in continua evoluzione ne è il motore.
La produzione artistica è stata curata dal musicista Alberto Melloni, conosciuto proprio prima della quarantena: la sua forte sensibilità musicale e il suo universo sonoro così colorato e distante dal mio mi hanno conquistata.
I tuoi ultimi singoli portano con sé idee molto decise, pur vestite sempre in modo molto gentile. Ci racconti qualcosa di più sulla tua scrittura, in particolare quella degli ultimi anni?
Sono sempre stata una persona timida e la scrittura mi ha aiutata sin da bambina a buttare fuori emozioni che altrimenti sarebbero rimaste mute, dentro di me.
Negli ultimi anni il mio modo di scrivere è cambiato molto, diventando più descrittivo, più capace, forse, di guardare ai dettagli dell’immagine emozionale che voglio comunicare. Le immagini mi aiutano quindi a visualizzare quello che sento, a descriverlo e poi a comunicarlo.
Per quanto riguarda la gentilezza, ritengo sia un’arma molto più potente dell’arroganza, delle cose urlate, dette senza pensare. Penso che il mondo abbia bisogno di sogni sussurrati all’orecchio e di caldi abbracci!
C’è anche un video molto significativo che accompagnerà la canzone. Ci racconti qualcosa in merito?
Si, il video è stato curato dal regista Michelangelo Baffoni: la nostra è una collaborazione che si rinnova da tempo e insieme abbiamo sviluppato idee anche molto diverse tra loro. La protagonista del video è la danzatrice professionista Francesca Bianchi. Francesca è stata davvero magica a interpretare la voglia di libertà e rinascita del brano. L’idea è di rappresentare l’anima che si libera attraverso la danza e si trasforma trovando una nuova dimensione di pace e serenità.
Si parlava del nuovo disco: che cosa ci dobbiamo aspettare da te? Ci dai qualche anticipazione?
Sarà un disco molto diverso da quelli che avete ascoltato fino ad oggi e questi ultimi lavori (i singoli Dimmi chi sei e Lontano da qui) ne hanno anticipato la sonorità elettronica. Parlerà di amori, di cambiamenti e di radici.
Quali sono gli artisti italiani di oggi che ti piacciono di più?
La rappresentante di lista, Motta, Vasco Brondi, Bianco, La Municipàl, Emma Nolde e Hu.
Si sta ricominciando a suonare dal vivo. Com’è, dal punto di vista di un’artista emergente, la prospettiva al momento?
Non delle più facili come sempre ma gli spazi si possono creare anche dove non ci sono! Io ho avuto modo di ritornare sul palco il 10 giugno, al garage Moulinski di Milano in occasione della Rassegna Because the night organizzata dalla cantautrice Marian Trapassi: inutile dire che è stata un’esperienza stupenda e di forte emozione!
Una cosa che di solito non si fa, ma in fondo perché no: se dovessi fare una playlist dei tuoi brani per “presentarti” a qualcuno che non ti ha mai sentito, quali canzoni inseriresti?
Lontano da qui, Dimmi chi sei, Goodbye, Tradire e fare e I luoghi dell’anima.