Dopo l’uscita dell’EP The 4 Seasons e dell’album Cinematic, Dan Cavalca consolida la sua visione musicale, orientata verso la musica elettronica, con influenze jazz, classiche e un tocco di pop.
ALBUM
Il nuovo album Lights of Red Island è dedicato alla collaborazione con il Claudio Scolari Project di cui l’artista prende parte nel 2010: il nuovo album infatti è un riarrangiamento di Colors of Red Island, uno dei dischi del progetto più acclamato dalla critica jazz di tutto il mondo.
In Lights of Red Island l’artista mantiene alcune delle parti ritmico/melodiche del vecchio album, adattandole, rimodellandole e avvolgendole di una veste sonora nuova.
BIO
Batterista, compositore e produttore, Dan Cavalca si definisce un musicista “eclettico” per le sue collaborazioni che coprono diversi generi musicali, dalla musica jazz alla classica, dal pop all’elettronica. Diplomato al conservatorio e laureato al Berklee College of Music di Boston,
ha l’opportunità di esibirsi con artisti del calibro di Annie Lennox, Robin Eubanks e Greg Hopkins. Durante gli anni negli States lavora come freelancer nella scena New Yorkese ed entra a far parte dello show multimediale Basetrack Live (creato da Ed Bilous della Juilliard School e prodotto da Anne Hamburger della Walt Disney Entertainment) con cui va in tournee in tutti gli Stati Uniti.
Dopo il rientro in Italia inizia a collaborare come produttore artistico per diversi cantanti emergenti della scena. Entra a far parte del team dell’etichetta modenese Senza Dubbi come produttore artistico collaborando anche con autori della Sony e Warner Music.
Nel 2016, oltre a suonare con diverse formazioni, lancia il suo progetto come “one man band” pubblicando l’EP The 4 Seasons e l’album Cinematic (label Divinazione Milano) con cui si esibisce in vari eventi alternativi del nord Italia fino a Los Angeles dove viene scelto per 2 stagioni consecutive a suonare live come “emerging artist” al NAMM Show.
A fianco del suo progetto, entra a far parte del Claudio Scolari Project con cui registra 4 album che vengono trasmessi in radio internazionali e ricevono più di 80 recensioni da magazine come All About Jazz, The Jazz Page (Japan), Something Else e molti altri.