Ciao MONIA, quale sono state le tue influenze musicali? Chi ti ha fatto scegliere la musica come fonte di espressione?
Ciao e Grazie per l’invito! Parto dalla seconda domanda.
Mio padre è professore d’orchestra di tromba, non avrei potuto finire lontano. La mia infanzia si è cibata di vinili e radio, anche mia madre è amante della musica. Fra Battisti e Miles Davis, avevo un alto rischio di contagio! Le mie influenze sono black, da sempre. Stevie Wonder, Whitney, Ella Fitzgerald, se penso ai primi nomi che han fatto la storia. Se andiamo sul moderno diciamo che quando parte un brano come quello di Bruno Mars ed Anderson Paak io divento acqua, mi sciolgo!!!
•Cosa vuol dire per te “vivere di musica”?
Bella domanda. Vuol dire vivere. Risposta banale ma sincera, ho fatto tanti altri lavori, sempre con rispetto, ma non con lo stesso amore. Ma vuol dire anche sacrificio, pianti, risate, salti di gioia, picchi di down e di up. Un macello. (ride)
•“La vita è un bluff”, vuoi raccontarci come è nato questo brano e cosa vuoi trasmettere al tuo pubblico?
È nato nel primo lockdown, in una chiacchierata con il mio Co-autore Fabio Fornaro. Una video-chiacchierata, perché lui è di Torino. Ci siamo raccontati una vicenda, non ricordo se capitata a lui o capitata a me, in cui questa persona si era comportata in maniera inaspettata, ‘bluffando’, mentendo diciamo. Ci interrogavamo sul perché spesso siamo portati a farlo, per forza di cose, anche per un semplice no ad un invito o altre sciocchezze simili. In sintesi questo è stato lo spunto.
•Hai vissuto tante esperienze particolari, tra cui cantare sul palco dell’Ariston. Qual è l’esperienza più significativa per te?
Come rispondo sempre, che è poi come rispondono anche tutti, il Festival di Sanremo e magia. Ha una groviglio di speranza, paura e passione, ineguagliabile ad oggi per quel che mi riguarda. Ma non posso non parlare dei tours nazionali e di tutte le apparizioni in tv che ho fatto. I duetti con artisti che vedevo in TV da piccolina, sono davvero tante tante esperienze. Poi mi piace sempre citare anche la mia esperienza formativa, fuori dai palchi, il conservatorio di Cuneo che ho frequentato con fame e ambizione. Sono felice di averlo fatto, e grata di tutto ciò!
•Ci piace molto il tuo nuovo look. Cosa ti ha ispirato questo cambiamento?
Le donne quando hanno un cambiamento lo manifestano o nei capelli o nel look, io per non farmi mancare nulla l’ho manifestato nell’immagine in toto. Se ascoltare i miei lavori degli ultimi due anni c’è proprio un cambiamento artistico, quello al massimo rallenta o accelera ma non finisce mai. Troverò altre cose interessanti nel mio percorso e magari cambierò di nuovo, si è sempre trasformazione.
•Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi?
Sicuro non dovete aspettarvi che sparisca. Sono tornata per restare ed ho già a mente cosa devo fare, come e quando farlo.
Prometto che ci vedremo presto!
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