1.Ciao! Raccontaci di te: come nasce la tua passione per la musica e quando hai iniziato a comporre?
Credo di avere la musica nel cuore e nell’anima fin da bambino. La mia famiglia materna è composta da persone che suonavano e sono certo che mi abbiano trasmesso questa passione. A comporre invece ho cominciato da adolescente. Sono stato fortunato nel crescere a Pordenone dove negli anni ‘80 nacque un movimento di gruppi musicali denominato “Great Complotto”. Eravamo un nutrito gruppo di ragazzi che avevano in comune la folle idea di creare uno stato parallelo fondato sulla musica. Ognuno di noi aveva un nome di battaglia e scriveva canzoni. Non era importante saper suonare bene uno strumento. L’importante era esprimere sé stesso e le proprie idee. Devo dire che questo modo diciamo iconoclasta di approcciare la composizione è stato fondamentale per me. A volte l’eccesso di nozioni e di studio teorico può condizionare l’originalità della composizione. Diciamo che apprendere successivamente la teoria di quello che si fa ad istinto aiuta nel tempo a mantenere quella spontaneità che io difendo ancora con molta attenzione.
2.Quale è stata l’ispirazione per il tuo ultimo singolo “Sarò diverso”? Quale messaggio vuoi fare arrivare?
Sicuramente i ricordi della mia esperienza scolastica. Effettivamente in quel periodo mi sentivo un diverso e spesso quella sensazione mi faceva soffrire. Spesso mi ritrovavo a muovermi come un ragno nascosto tra i fili dei miei pensieri mentre professori e compagni di classe parlavano di cose che per me all’epoca erano poco interessanti. Con il tempo ho ringraziato la vita per avermi fatto attraversare quel periodo così intenso e travagliato. È grazie a quella diversità che ho creato un mondo onirico e parallelo dove tutt’ora mi addentro quando devo cercare parole e note da trasformare in canzoni.
- Ad accompagnare l’uscita del singolo c’è un videoclip, ce ne parli? Com’è stato realizzato?
L’idea è stata quella di creare un parallelo visivo tra il bambino e l’adulto. Così abbiamo i due personaggi vestiti allo stesso modo in scenari simili ma che allo stesso tempo evocano il trascorrere del tempo. Per rendere il video ancora più magico abbiamo inserito anche il fumetto creato ad hoc dal fumettista Giulio De Vita per l’occasione. Devo dire che sono molto soddisfatto del risultato finale.
4.Quali artisti ti hanno maggiormente ispirato?
Credo di poter dire con assoluta certezza di aver avuto due padri artistici senza i quali forse non sarei sulla strada della musica. Il primo è Peter Gabriel ed il secondo è David Bowie. Grazie a loro ho sempre avvicinato la figura del cantante a quella di un mago capace di trasportare, attraverso la sua arte, il pubblico in dimensioni parallele e sconosciute.
5.Ci descrivi la tua musica con tre aggettivi?
Suadente, onirica ed evocativa.
6.Sogni nel cassetto?
Ricominciare a suonare presto dal vivo per poter raccontare questo mio nuovo disco a più persone possibile. Per fortuna alcune buone notizie cominciano ad arrivare. Diciamo che per il momento ad agosto ci sono già un paio di concerti fissati all’aperto. Spero che se ne possano aggiungere altri in attesa di programmare la stagione teatrale del prossimo autunno/inverno. Credo entro la fine del mese di maggio di poter avere notizie ancora più precise.