1.Ciao! Raccontaci di te: come nasce la tua passione per la musica e come mai il nome Sheffer?
Ciao! Bene, il mio amore per la musica nasce sin da quando ero piccolo. Ricordo che nei lunghi viaggi in macchina per andare in vacanza, cantavo a squarciagola i Pooh con mio padre. Crescendo ho frequentato diversi corsi: dal ballo a strumenti musicali quali chitarra e batteria. Durante la mia adolescenza ascoltavo molto Rap, tanto Heavy Metal ed ero batterista di diverse band, con le quali giravamo locali milanesi e non. In quegli anni, ho capito che volevo a tutti i costi fare il musicista nella vita. Poi sfortunatamente, ogni band di cui facevo parte si sono sciolte e ho deciso di intraprendere una carriera da solista, avevo voglia di aria fresca e di dominare il palco per conto mio, ecco com’é nato Sheffer. Sheffer, come nome, nasce molto simpaticamente, poiché la traduzione letterale in inglese del mio cognome è Shephard e giocandoci un po’ l’abbiamo storpiato. Successivamente, scoprii che era anche il nome di una sequenza di polinomi ed essendo io molto appassionato di matematica al liceo, decisi di chiamarmi così.
2.Quale è stata l’ispirazione per il tuo ultimo singolo? Quale messaggio vuoi fare arrivare?
L’ispirazione mi é nata dopo l’avventura che ho vissuto, che poi é la stessa di cui parlo nel brano: il risveglio dopo una notte di fuoco tra me e una ragazza, per cui persi la testa la sera prima.
All’inizio era uno dei miei Fast Feed Music (episodi musicali da 1 minuto che pubblico regolarmente sui miei social), poi l’abbiamo reso un singolo, arricchendolo con chitarre, basso, organo, vocoder e un assolo centrale in cui la mia voce si alterna alla chitarra di Gabriel. Veramente un esperimento ben riuscito e i feedback sono positivi.
3.Ad accompagnare l’uscita del singolo c’è un videoclip ce ne parli? Com’è stato realizzato?
Certo! Il video ufficiale, diretto da Mirko Milani, è stato girato in una una location spaziale dalle mura bianche in cui si alternano diversi colori, tra cui il rosso, quello principale. Durante le riprese abbiamo inserito delle scene live, in cui io canto affiancato dal mio chitarrista Gabriel Bagini, scene che per certo travolgeranno lo spettatore.
4.Quali artisti ti hanno maggiormente ispirato?
Sicuramente Salmo è stato il mio mentore per la costruzione del progetto Sheffer. Ho sempre visto i suoi live e andavo pazzo del fatto che si auto-producesse, come faccio io tutt’ora. Ultimamente sono innamorato anche della musica di The Weeknd, da cui ho preso molta ispirazione per le sue influenze anni ‘80.
5.Ci descrivi la tua musica con tre aggettivi?
Alternativa, diretta, contaminata
6.Sogni nel cassetto?
Un tour in giro per l’Italia o magari per il mondo a portare la mia musica.
Multilink: https://linktr.ee/Shefflower