La Cultura e lo Spettacolo possono e devono essere un comparto sul quale puntare per portare l’Italia fuori dalla paura post virus; rigenerare il senso di comunità, stimolare l’esigenza di conoscenza e fruizione dell’immenso patrimonio culturale del Bel Paese; favorire opportunità economiche ed occupazionali in un settore che crea ricchezza e comunità; attivare nuove opportunità di coesione e di partecipazione sociale, essere volano economico.
Avviare – attraverso la Cultura – un Nuovo Rinascimento Italiano.
per fare questo serve
UN PIANO cultuale PER L’estate
un piano che ci piace definire “1000 piazze”
Sappiamo tutti che la nostra penisola è piena di borghi, piazze, vicoli, sentieri di grande bellezza ed allora questa estate non perdiamo la possibilità e l’occasione di animarle nell’ottica di un decentramento culturale che faccia rifiorire i territori tutti, non solo i grandi centri, ma soprattutto la provincia e la periferia.
In questo modo si potrà sviluppare anche un turismo artistico/culturale; infatti tutti gli operatori turistici per ritornare ad far rivivere le loro attività chiedono a gran voce manifestazioni, attività ed eventi estivi che possano fare da attrattori.
Un Piano “1000 Piazze” che affidi risorse economiche importanti a favore delle Regioni per sviluppare attività di animazione culturale e ricreare il senso di comunità, per ricostruire una comunità sociale e relazionale nei territori.
Per questo intervento è auspicabile una governance centrale che dia indirizzo e che vincoli le risorse impegnate al perseguimento dell’obiettivo dato, ma che destini i fondi direttamente alle Regione che avranno diritto e dovere -attraverso una chiamata pubblica (avviso o bando che sia)- di finanziare e premiare gli organismi secondo una valutazione progettuale.
Il sostegno sarà efficace se l’attività sarà finanziata al 100%: immaginiamo che tutti i cittadini nell’estate 2021 vogliano reagire alla paura ma non avranno molti soldi da spendere, vista la crisi economica che viviamo, e gli sponsor non avranno il coraggio di investire in Cultura, ergo gli operatori dove reperiranno le quote necessarie a coprire l’intera spesa dei progetti?
Per questo ci vuole un intervento, completamente pubblico, a favore di uno dei maggiori vaccini contro la paura del dopo virus… la Cultura!
In conclusione facciamo natare che essendo già a fine Aprile e con l’estate alle porte, una misura del genere per essere efficace dovrebbe avere un iter burocratico veloce e non essere risucchiata dalle pastoie amministrative che spesso vanificano tutto.