Giulio Cazzato è un giovane cantautore svizzero di origini salentine che trasforma la poesia in musica, attraverso testi profondi e mai scontati e un sound dal sapore rock. Pubblica oggi il singolo “Rimarrai poesia” e noi lo abbiamo incontrato per parlarne.
Benvenuto Giulio! Ti ospitiamo per la prima volta, quindi presentati ai nostri lettori.
Ciao a tutti! Sono un cantautore-chitarrista di origini salentine e residente in Svizzera da diversi anni. Il mio percorso musicale inizia nel periodo adolescenziale, prendendo lezioni di chitarra e poi proseguendo da autodidatta. Sin da subito la necessità di scrivere e comporre è forte. Con il susseguirsi degli anni maturo molta esperienza in ambito live, tra festival e concerti come chitarrista di blues e rock band, collaborando con moltissimi artisti. Parallelamente compongo e registro delle demo, cimentandomi anche sull’apprendimento di altri strumenti. La ricerca sonora ed il mondo analogico mi ha sempre affascinato. Qui l’amore per la musica del periodo anni 70’, la world music e tutte quelle note che si tramutano in emozione.
L’occasione di questa piacevole chiacchierata è la release del tuo nuovo singolo “Rimarrai poesia”, disponibile proprio da oggi. Cosa diresti al pubblico per convincerlo a correre su Spotify ad ascoltarlo?
“Rimarrai Poesia” non è un pezzo scontato e non parla di un amore scontato. Nel testo e nella musica c’è tanto da scoprire, ognuno può benissimo immedesimarsi e fare sua la canzone. Il concetto di amore viene espresso alla massima potenza, spogliato e descritto in tutto il suo splendore. La scelta di questo singolo non rappresenta in sè il sound dell’album, bensì la voglia di mettere a nudo la mia persona, mostrandomi per chi sono veramente.
In sostanza, come nasce “Rimarrai poesia”? Chi o cosa ti ha ispirato?
È una canzone nata di getto in un pomeriggio. Ad essere sincero non c’è un’esperienza specifica nell’ispirazione del pezzo. La musa ispiratrice è di certo l’amore, ma non un momento particolare della mia vita. L’amore nella sua totalità ed immensità, verso una ragazza, una figlia, una madre, mi piace immaginarlo così. La difficoltà che spesso può esserci nel vivere un rapporto, nelle più svariate problematiche che la vita ci mette davanti. Nulla può frenare un sentimento o un amore. Rimane sempre impresso nella nostra mente o scritto su un foglio, indelebile, come una poesia.
Nella canzone “il sentimento si trasforma in poesia e la poesia in canzone”. Spiegaci meglio.
Poesia e canzone sono due bellissime parole. La poesia metaforicamente per me rappresenta il sentimento, in tutta la sua bellezza, la passione che arde dentro di noi. Il passaggio-trasformazione da poesia a canzone, può essere benissimo una dichiarazione, il momento in cui manifestiamo apertamente il nostro sentimento senza paura. Abbiamo quindi dei sentimenti che si trasformano in versi e le note che danno vita a questa poesia, trasformandola in canzone, per essere ascoltata e a non rimanere solo inchiostro.
Il prossimo passo sarà la pubblicazione del disco “La mia sola libertà”, atteso per il 6 maggio. Non vogliamo troppi spoiler, ma ti chiediamo: cos’è per te la libertà?
La libertà nasce nel momento in cui si è padroni di se stessi. La libertà per me è assumere il controllo della propria esistenza. La immagino come una Highway nel bel mezzo di un deserto ed io in sella ad una Harley. La moto è la musica, il mezzo con il quale posso assaporarla in tutto il suo splendore.
Ultimo spazio completamente dedicato a te: usa questo megafono virtuale per aggiungere ciò che vuoi sul tuo progetto.
Sono molto contento e soddisfatto di questo lavoro. Per me è un passo importante aver realizzato questo piccolo album. Dentro c’è il mio mondo, le mie passioni e tutto quello che la musica riesce a trasmettermi. Più che un disco lo definirei una biografia. Sarà già un traguardo se chi ascolta, riuscisse ad immedesimarsi in almeno una di queste sette tracce.
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Marta Scaccabarozzi – 19 Media Agency