Brano e video si legano ad un progetto più ampio, le cui radici affondano nella terribile esperienza del 2020: la comparsa della pandemia ha suscitato profonde riflessioni concernenti la vita e, più nello specifico, la professione di chi nell’ambito sanitario combatte ogni giorno contro il Covid-19. L’idea è di Simona Camosci, che esercita la professione infermieristica dall’età di 16 anni, che vuol realizzare un inno alla vita, all’amore, un omaggio al coraggio di una categoria che, nei mesi scorsi, è stata fondamentale nella gestione dell’emergenza. Ecco cosa ci ha raccontato per Mezzogiorno in Musica Indie riguardo a questo bellissimo progetto “Accendi l’arcobaleno”.
1.Ciao Simona! Ci racconti come nasce l’idea di questo meraviglioso progetto? Perché “Accendi l’ Arcobaleno”?
L’idea nasce in seguito alla pandemia, esattamente un anno fa. Il testo abbraccia tutti i sentimenti che mi hanno accompagnata in quei mesi, sentimenti di paura, di ribellione e riflessione, ma soprattutto la grande speranza nella rinascita e della vittoria su questo nemico invisibile: l’arcobaleno non può che essere la salvezza, la quiete dopo la tempesta, la pace raggiunta dopo un momento di difficoltà. Ho inviato la mia idea di testo al Maestro Giancarlo di Maria che, dopo qualche tempo, mi ha chiamata dicendomi che aveva realizzato la melodia, da lì il progetto ha iniziato davvero a prender corpo…
2.Come è nata la collaborazione con Andrea Mingardi?
Per aggiungere valore al progetto abbiamo pensato che sarebbe stato bello coinvolgere un professionista, ma soprattutto un artista che potesse avere la giusta sensibilità per comprendere l’importanza di questo progetto e farlo suo. Grazie all’amicizia con Alfredo Cordaleone, io e il maestro Giancarlo Di Maria abbiamo incontrato Andrea Mingardi e la sua splendida moglie Beba, entrambi hanno amato la nostra canzone e le nostre parole, da qui l’inizio della collaborazione. Andrea ha contribuito in modo significativo al progetto, anche nella stesura definitiva del testo e al video.
3.Qual è il messaggio che volete trasmettere?
La speranza che portiamo sempre con noi , è sentire che tutto questo finirà, ci vorrà pazienza, collaborazione e determinazione, ma vedremo la luce alla fine del tunnel.
Vorremmo portare un messaggio di ottimismo a tutti, ai colleghi, alla popolazione, con un gesto concreto: raccogliere fondi per attivare borse di studio per gli infermieri, investire così nel nostro futuro.
4.Come pensi che usciremo da questa situazione ancora così difficile che ha duramente colpito tutti?
Ne usciremo tutti provati, cambiati e forse maturati. Il vaccino è, a mio avviso, l’unica grande soluzione
5.Cosa rappresenta la musica per te?
La musica per me è un meravigliosa evasione, ora più che mai, un piacevole modo di comunicare alle persone le sensazioni più intime.
Nella mia vita da sempre la musica è stata un sottofondo e con tante canzoni ho un legame speciale, spesso ho collegato le canzoni a persone che volevo e voglio ricordare.
6.Pensi davvero possa rappresentare “un linguaggio universale e catartico per trasformare momenti difficili vissuti durante l’emergenza covid” in un futuro migliore?
In questi momenti credo che ognuno di noi abbia il reale BISOGNO di avere pensieri positivi,valvole di sfogo e il cantare di per se è una meravigliosa forma di liberazione… liberare la voce : che bellissima sensazione! La musica da sempre lega le persone, non a caso il coro rispecchia questo necessità e piacere di condivisione .
L’universalità del canto nessuno può metterla in dubbio, da sempre e per sempre…
Per una donazione, per supportare il progetto “Accendi l’arcobaleno” scrivi a accendilarcobaleno@gmail.com, e richiedi tutte le informazioni dettagliate sulle modalità di versamento.
Video: https://youtu.be/Ipzh5GEf8qc
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