“NOIRE”, brano d’esordio di MAVÌ, rappresenta il punto d’inizio di un’avventura musicale ancora tutta da scoprire. Durante la produzione, l’artista e il suo team di lavoro sono partiti da un sentimento, la rabbia, e da lì hanno edificato fin dalle fondamenta una storia d’amore che purtroppo di amore han ben poco. Ecco cosa ci ha raccontato la cantante in questa intervista per Mezzogiorno in Musica Indie a cura di Ivana Stjepanovic
1.Ciao Mavì! Partiamo dal tuo brano d’esordio“Noire”: Ce ne parli? Come vedi e cosa pensi dell’amore oggi?
Noire è un brano incentrato sul sentimento della rabbia. Quasi a tutti sarà capitato di trovarsi in una situazione scomoda, circondati da persone scomode, incapaci di fare un passetto in più verso di noi. Per quanto le si possa rincorrere sono sempre più lontane dal nostro mondo. Noire vuole raccontare proprio questo, attraverso una storia d’amore, che di amore ne condivide ben poco, io e il mio team di lavoro abbiamo ricreato questa corsa verso l’irraggiungibile. Da una parte un uomo freddo e distaccato, incapace di mostrare amore per la sua donna; dall’altra la frustrazione di chi, in fin dei conti, ancora ci crede. Nonostante mi sia lanciata nel mondo musicale con Noire, che come già detto racconta di un amore finito, ho una visione abbastanza positiva dell’amore. Sicuramente oggi alcune cose hanno perso un po’ il loro valore, ma voglio credere che ci sia ancora qualcuno come me che ci crede fermamente.
2.Raccontaci di te e della tua passione per la musica e quali pensi siano i tuoi pregi/punti di forza e difetti che ti differenziano dal punto di vista artistico?
Mi ritengo una ragazza semplice ma dall’animo eccentrico, anche molto timida in realtà, ma la musica mi ha sempre accompagnata e aiutata a superare le mie insicurezze. Quando ero piccolina avevo un mp3 che ancora ricordo alla perfezione, uno di quelli che i bambini di oggi ti tirerebbero dietro; me ne stavo ore e ore con le cuffiette, e facevo dei viaggi davvero allucinanti. Soprattutto in macchina; ero e sono tutt’oggi quella che si siede dalla parte del finestrino. La mia passione per la musica ha iniziato a farsi sentire già all’età di 10 anni, credo che l’episodio che in qualche modo ha fatto scattare la scintilla sia stata una recita scolastica in cui ho interpretato la cantante solista, da qualche parte conservo anche il video. La cosa fantastica è che riguardandolo oggi alcune cose non sono cambiate: stesse espressioni, stesso modo di tenere il microfono, stesse emozioni. Io mi ritengo una persona molto consapevole di chi sono, del mio percorso e di dove voglio arrivare. Quindi credo che il mio punto di forza sia proprio la consapevolezza.
3.Quali sono gli artisti che maggiormente ti hanno influenzato/ ispirato nella tua musica?
Quando mi viene posta questa domanda sono sempre un po’ in difficoltà, ho paura di risultare presuntuosa o altro…ma non ho degli artisti in particolare a cui faccio riferimento; me ne piacciono moltissimi, ascolto molta musica, molti generi.
4.Quanto conta per te, che sei un artista emergente, la dimensione live soprattutto in questo momento che vede anche la musica in difficoltà per via della pandemia?
Credo che cantare live sia fondamentale per avere un feedback più reale e diretto dal pubblico, purtroppo in questo momento il nostro campo è tra quelli più colpiti dalla crisi che ha portato questa pandemia. Spero vivamente che tutto ciò passi presto
5.Hai in programma di pubblicare altri brani? Un sogno nel cassetto che vorresti realizzare in questo 2021?
“Noire” è solo l’inizio del mio progetto musicale iniziato nel novembre 2020 e a cui sto lavorando con Marco Canigiula e tutto lo staff di Cantieri Sonori. Ci sono tante belle cose in arrivo che non vedo l’ora di tirare fuori e posso assicurarvi che non manca molto per ascoltare altre cose. Noi ce la stiamo mettendo tutta… vediamo che succede! Un sogno nel cassetto ce l’ho, ma vorrei svelarlo solo dopo averlo realizzato.
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