Dopo tre anni di lavoro, tra Torino e Pietrasanta, Andrea Del Giudice è riuscito a realizzare il suo album d’esordio intitolato “Valigie Di Cartone”, prodotto da JØ Diana e Safe per RKH Studio. Atmosfere pop e indie con influenze dal mondo del Jazz sono riscontrabili particolarmente in alcuni pezzi musicali come il singolo che ha lanciato l’album “Il Futuro È Un Furto”. Ce ne parla il cantautore intervistato per Mezzogiorno in Musica Indie a cura di Ivana Stjepanovic
1.Ciao Andrea! Raccontaci di te e come ti sei avvicinato alla musica?
Sono un cantautore di trent’anni di Pietrasanta, Versilia (Lu), laureato magistrale in Scienze dello Spettacolo a Firenze. La musica è sempre stata la mia più grande passione fin da piccolo. Quando non avevo ancora due anni cantavo già, assieme a mia mamma, Non Amarmi di Aleandro Baldi e Francesca Alotta, e Brutta di Alessandro Canino, che mia mamma aveva registrato in videocassetta dal Sanremo Giovani 1992. All’età di otto, nove anni ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni. Il canto e la scrittura delle canzoni è qualcosa d’innato dentro di me che poi ho approfondito andando a scuola di canto, dove ho avuto modo di affinare la tecnica vocale.
2.Quale è stata l’ispirazione per “Il futuro è un furto”, primo singolo estratto dal tuo album?
Per il singolo del disco Il Futuro È Un Furto, di cui trovate il videoclip sul canale You Tube Andrea Del Giudice, ho iniziato a scrivere qualche verso legato a dei concetti unendo le mie esperienze di vita all’immaginazione. Il Futuro È Un Furto ha avuto la sua prima versione nel 2016, che come melodia e testo è molto diversa dalla versione definitiva. Non sono partito da una tematica precisa, ma ho messo insieme varie esperienze personali e concetti sia morali che poetici, fino ad arrivare al ritornello in cui parlo del Futuro che può essere identificato come il destino e Dio. Nella canzone le persone possono trovare le loro risposte in base al loro vissuto.
3.Da cantautore quali sono i tuoi obiettivi e a cosa ti ispiri nel farlo?
Il mio obiettivo è quello di fare musica, scrivere e cantare le canzoni. L’ispirazione è un fattore importantissimo, che mi aiuta a scrivere un brano quando ho qualcosa da dire, cercando di emozionare l’ascoltatore, parlando al suo cuore, ma anche di farlo riflettere. Le mie canzoni infatti possono avere degli spunti morali, che possono essere più o meno condivisibili. L’ispirazione la trovo nelle mie esperienze di vita, nello sguardo sul mondo, nell’immaginare amori inespressi.
4.Maggiori influenze musicali? Con quali artisti ti piacerebbe collaborare attualmente?
Sono cresciuto da piccolo con Nek e Raf, per poi conoscere le canzoni di Lucio Battisti, Rino Gaetano, Simone Cristicchi, Francesco Tricarico, Gianni Togni, Jovanotti e Fabri Fibra. A livello di stile, il mio insegnante di canto ha scoperto la mia natura swing, approcciandomi ad Eduardo De Crescenzo e facendomi conoscere la musica di Sergio Caputo e Joe Cocker. Per quanto riguarda le collaborazioni mi piacerebbe duettare con tantissimi cantanti. Oltre a quelli già citati, come Nek e Raf, sarebbe bello duettare con Federica Carta, Martina Attili e Tecla Insolia.
5.Parliamo del tuo album d’esordio “Valigie di Cartone”.Come nasce e cosa hai voluto racchiudere e raccontarci in questo progetto?
Mi ha contattato ad agosto 2018 l’RKH Studio su instagram dopo aver visto il video della mia esibizione ad un concorso di paese della canzone Scatto Foto. Sentendoci telefonicamente, ho espresso il mio desiderio di poter realizzare un disco con produzioni professionali e loro mi hanno proposto di lavorare ad un brano con videoclip (Le Campane intonano melodie nel cielo) più altre sette canzoni. Il disco ha come produttori Jo Diana e Safe, e le canzoni, scelte con il consiglio di mio fratello Stefano, sono state scritte dal 2008 al 2019. Il disco rappresenta varie esperienze della mia vita, dall’amore platonico e irrealizzato, ai sogni, al vuoto interiore, ai ricordi di persone care che non ci sono più (In queaste note, scritta da Stefano Furini). Le canzoni trattano anche di altre tematiche, come quella del futuro (Il Futuro È Un Furto), della guerra e del terrorismo (La Strada È Un Circo), sempre però messe in correlazione con le mie esperienze personali, sentimentali e introspettive. Il disco, col titolo Valigie Di Cartone, ha l’intento di far emozionare e far riflettere le persone, facendole sentire meno sole, dandole la possibilità di credere nei loro sogni e passioni. Le valigie di cartone sono gli scrigni della nostra anima, tutti i nostri sogni, le nostre speranze, le nostre esperienze.
6.C’è una traccia dell’ album che ti rappresenta di più e perché?
La traccia che mi rispecchia di più tra le otto presenti nel disco è Anonimo Presente, perché parla dell’amore ai tempi dei social e della difficoltà di un ragazzo innamorato che non riesce a conoscere la ragazza che le piace, in un mondo in cui sono sempre meno le occasioni fisiche per incontrarsi. In più ci sono riflessioni sul valore della musica e sulle mie emozioni, sul fatto che mi annoiavo alle superiori e che sono una persona molto pigra, ma che grazie alla musica posso fare qualcosa di utile per me stesso e gli altri.
7.Ci descrivi la tua musica con tre aggettivi?
Poetica, Emozionale, Riflessiva.
8.Come hai vissuto e stai vivendo questo periodo di pandemia senza la possibilità di fare concerti?
A parte qualche concerto per il mio compleanno per parenti e amici o altre occasioni familiari, non ho mai avuto la possibilità di realizzare un vero e proprio concerto in un locale o su un palco per il pubblico. Senza la pandemia, mi sarebbe piaciuto cantare dal vivo le mie canzoni, accompagnato dal tastierista Paolo Magri (con cui ha lavorato come arrangiatore per tre demo del disco), in qualche posto per farmi conoscere. Spero che si possa tornare al più presto a fare la musica dal vivo, e che le istituzioni diano maggiore risalto agli artisti, in particolare agli indipendenti ed emergenti.
9.Sogni nel cassetto?
Mi piacerebbe conoscere cantanti e musicisti, poterci collaborare, e lavorare con loro formando un gruppo musicale per poter realizzare un disco con strumenti suonati quali la batteria, la chitarra, la tastiera, il violino ecc. affiancato ad un produttore. Sarebbe anche molto bello cantare accompagnato da un’orchestra. Inoltre sono disponibile a scrivere canzoni per interpreti. Potete contattarmi sulla pagina Facebook Andrea Del Giudice Musica e sul profilo Instagram Andreadelgiudicemusic.
Ascolta ” Valigie di Cartone” su Spotify:
https://open.spotify.com/ album/7mwlgV3uPYAyTWRElVJ6xy? si=zU800V4ZRZ6PIqRuDu0vLg&utm_ source=copy-link
Guarda il videoclip ufficiale di “Il Futuro è un Furto“:
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