IRAVOX – Il percorso artistico della cantautrice milanese fino all’ultimo singolo “Come i delfini”
1) Ciao Iravox, ci descrivi il mondo musicale a cui appartieni?
Per descrivere il mondo musicale del progetto artistico di Iravox bisogna dire due cose fondamentali: la prima è che io compongo canzoni genere Elettro-Pop Melodico, fortemente influenzate dalla mia passione per la musica anni ’80. La seconda è che, una volta scritto il brano, mi reco all’UltraSuoni Studio di Milano e lo sottopongo all’attenzione del mio produttore artistico, Danilo Bajocchi. Quest’ultimo è un poliedrico arrangiatore che riesce sempre a sorprendermi, creando il vestito più adatto alle mie composizioni e scegliendo le sonorità più moderne ed efficaci per farne dei brani unici ed originali. Dunque l’equazione chimica del mio mondo musicale è: Iravox + Danilo Bajocchi che, non a caso, viene chiamato da molti L’Alchimista!
2) Sui social abbiamo letto il tuo concept: “IRAVOX non è una persona fisica ma un personaggio artistico inventato. A volte fantascientifico, come un cyborg assemblato in laboratorio o una regina virtuale su una scacchiera di cristallo, una folle rinchiusa nel manicomio del 3000 o intrappolata in una pagina di giornale per amore. Personaggio di fantasia come Alice nel Paese delle Meraviglie, oppure divisa in parti, IRAVOX è anche occhio scrutatore, mani che mimano come una marionetta… mai completa, mai del tutto umana.” Ce lo spieghi?
In questo concept racchiudo tutti i riferimenti ai videoclip ideati e creati da me: “IRAVOX non è una persona fisica ma un personaggio artistico inventato”, perché per me l’Arte non può essere uguale alla realtà, l’Arte è la sublimazione della realtà. Per questo motivo ho creato un alter-ego, Iravox appunto, a volte simile a me e a volte invece molto distante dalla mia personalità. Lorena Asaro cede ad Iravox la sua immagine e la sua voce per dar vita ad un personaggio che agisce all’interno dei mondi fantastico/fantascientifici nei quali ambiento i videoclip.
“Una folle rinchiusa nel manicomio del 3000”, si riferisce alla rock-star annoiata che tenta il suicidio per poi venire rinchiusa nel Centro di Igiene Mentale per Musicisti del videoclip FEBBRE, ambientato nel 3014.
“Un cyborg assemblato in laboratorio” invece fa riferimento al videoclip di GIROTONDO, nel quale un team di discografici e manager, in base al marketing e ai dettami delle mode, assembla in laboratorio una sorta di Frankenstein musicale. Il prodotto a tavolino però presto si ribellerà ai suoi creatori.
“Una regina virtuale su una scacchiera di cristallo” rimanda al videoclip di SENZA LIMITE Feat. Viola Valentino nel quale io sono la regina bianca e Viola la regina nera. Due regine contrapposte che, alla fine, gettano via la maschera, annullano le differenze e rivelano di essere una cosa sola.
“Personaggio di fantasia come Alice nel Paese delle Meraviglie” perché nel videoclip del brano WONDERLAND sono una e trina, interpretando il personaggio Alice, la Regina di Cuori e il Cappellaio Matto, Abbiamo riscritto completamente la storia di Lewis Carroll.
3) Il tuo ultimo singolo “Come i delfini” si distanzia molto come sonorità ed arrangiamenti, rispetto a tutte le tue precedenti produzioni. Da dove parte l’idea di questa “svolta sonora”?
Io non la definirei una vera e propria “svolta sonora”, ma piuttosto solo un cambio di atmosfera. Infatti, se si ascolta bene tutta la mia produzione, si riescono ad individuare tanti fil rouge che legano il tutto. Indubbiamente, COME I DELFINI è una ballad, mentre molti altri miei singoli erano scatenati ma la mia voce, il modo di comporre, il modo di cantare e gli arrangiamenti di Danilo Bajocchi, L’Alchimista, con le sequenze anni ’80 legano tra loro tutti i singoli. Senza dubbio, l’ascoltatore, quando sentirà l’LP “CONTROLUCE – The Singles Collection”, che uscirà ad aprile, percepirà un unico flusso e un’uniformità di suoni, poiché il sound del progetto Iravox ha una “matrice” caratteristica, un marchio di fabbrica, unico e distintivo. Io la chiamo Elettro-Pop Melodico in italiano.
4) Artisticamente parlando, in questo momento storico della musica, a quale genere e/o artista ti senti più vicina?
Il mio amore per Morgan e per i suoi Bluvertigo, per i Subsonica e per i Matia Bazar del periodo elettronico e la grande passione per il Dark, il Post-Punk inglese non moriranno mai. Negli ultimi tempi, sto ascoltando e seguendo con grande interesse i lavori di Lady Gaga, Muse, The Killers, The Weeknd e Taylor Swift, tutti artisti i cui album sono intrisi di sonorità anni ’80 ma, al contempo, sono molto moderni ed innovativi. In Italia trovo interessante ed originale la produzione di Levante.
5) Nel videoclip del tuo ultimo singolo il tema “dell’armonia naturale delle cose” è decisamente il protagonista… è una scelta casuale o voluta e ponderata, in quanto si tratta di una tua particolare attenzione anche verso Madre Natura e l’ambiente?
Confermo, in COME I DELFINI l’armonia che si crea tra Natura, Mondo degli Animali e Arte è il main-concept del singolo. I due innamorati sono lontani ma riescono a colmare la distanza che li separa e a rimanere in contatto grazie allo specchio d’acqua sul quale lui danza con movenze che richiamano gesti d’amore e volo dei gabbiani. Dall’altra parte troviamo lei che canta ad uno specchio magico, evocando immagini di natura incontaminata e spazi sconfinati. Passi di danza, giochi d’acqua creati dalle onde che s’infrangono sugli scogli, specchi magici, lens-fare, animali meravigliosi e liberi, il tutto unito da un canto dolce ed evocativo e sonorità oniriche porteranno via l’ascoltatore e lo faranno sognare per tre minuti.
A cura di Matteo Spinelli, titolare del portale di musica & intrattenimento “RADIO BROTHERS 3”
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