HIT STORY MUSIC
La storia delle classifiche di vendita in Italia
Primo volume 1960 – 1969
di
Fernando Fratarcangeli
Un disco, una canzone, la classifica dei dischi più venduti, fanno parte inevitabilmente della nostra vita. Quanti ricordi intorno ad un brano e se questo è stato poi anche una hit di vendita, ancor di più. Grazie infatti alle hit, leghiamo i nostri ricordi a determinati periodi, ci sembra di respirare l’atmosfera di allora, di essere come eravamo in quel momento, per questo le classifiche sono indissolubilmente legate alla nostra vita. La serie di fascicoli che a partire da questo numero avete trovato su Raropiù si chiama appunto Hit Story Music e va a colmare un sentito interesse da parte dei collezionisti e amanti della musica che potranno finalmente raccogliere, fino a realizzare un vero e proprio volume facilmente consultabile, le classifiche delle hit, vere testimonianze della evoluzione moderna della nostra musica. Saranno divisi per decenni, a partire dal gennaio del1960, anno in cui la più autorevole e pioneristica delle riviste a carattere discografico,Musica & Dischi, dopo un test prova fatto il mese precedente, ne iniziò la pubblicazione. Di lì a poco anche altri periodici iniziarono a divulgarne delle proprie, realizzate con diversi sistemi di rilevazione (in questo caso noi teniamo in considerazioni quelle più importanti elaborando un’unica classifica di riferimento) molte delle quali erano stilate in un primo momento a carattere di sondaggio prendendo in esame i negozi più importanti delle principali città italiane. Il Musichiere denominò la sua classifica La battaglia delle note, poi dal ’61 la cambiò in La borsa. Bolero Film – Tele tutto la chiamò La bancarella del disco, Tutta musica, la più completa poiché l’unica a pubblicare le copertine dei primi trenta titoli più venduti, la titolò La borsa del disco; successivamente anche riviste più recenti pubblicarono le loro classifiche: Ciao Amici, Big, Giovani e Ciao 2001, solo per citare le testate più importanti. Il pur altamente qualificato Sorrisi eCanzoni TV iniziò a pubblicare il suo bollettino di vendite a partire dall’autunno del 1963. E pensare che gli Stati Uniti, primo Paese al mondo a pubblicare i dati di vendita, iniziarono a divulgare le proprie addirittura negli anni ’30, a partire dalle hit dei 78 giri, allora supporto dominante del mercato discografico.La nascita del nuovo rivoluzionario45 giri non fece altro che rafforzare questo aspetto, ma più per volere dei negozianti di dischi che non delle stesse case discografiche, divenendo con il passare degli anni, un vero e proprio fenomeno di costume.A seguire, la Gran Bretagna e diversi altri Paesi d’Europa tra cui, come dicevamo, dal gennaio’60, anche l’Italia. Tanta fu l’importanza (anche commerciale, ovviamente) assunta dalle classifiche di vendita che a partire dal6 gennaio del 1967, la Rai iniziò a trasmettere in radio ogni venerdì alle ore 13, la seguitissima Hit Parade condotta da Lelio Luttazzi (al primo posto nella trasmissione iniziale vi era il 45 giri Bang Bang nella versione di Dalida) affidandosi al sistema di rilevazione statistica della Doxa con la quale proseguirà nel sodalizio per un buon decennio. Ad essa venne affiancata poi la trasmissione consorella Dischi caldi, condotta dall’ex cantante e poi disc-jokey, Giancarlo Guardabassi, che in questo caso riguardava i dischi che stazionavano tra l’ 11° e il20° posto. Qualche anno dopo, le classifiche di vendita sbancarono anche in televisione attraverso la rubrica musicale della domenica pomeriggio Disco Ring. Da premettere comunque che le classifiche dei dischi più venduti non saranno mai attendibili al cento percento, vuoi per il fatto che la rilevazione non ha mai coperto tutti i negozi del nostro territorio, vuoi per cause legate agli stessi venditori. ….