“Aquiloni” è l’album di esordio di Stefano Colli, che arriva dopo l’uscita dei singoli “Crudele” e “Guarda la notte” e dopo le esperienze televisive del Festival di Castrocaro (RAI 1) e di The Voice of Italy (RAI 2 nel Team di Gigi D’Alessio).
Il disco è fuori dal 5 Febbraio scorso sia in formato digitale sia fisico, con un booklet interamente illustrato da Patrick Fongarolli Frizzera, noto per il suo progetto artistico “Il lato fresco del cuscino”. Abbiamo avuto il piacere di fare quattro chiacchiere con il cantautore bolognese in questa intervista per Mezzogiorno in Musica Indie a cura di Ivana Stjepanovic
1.Ciao Stefano. Raccontaci di te e del tuo percorso artistico fin qui tra musica e teatro. Quali sono per te i momenti più significativi della tua carriera musicale?
Ciao a tutti e a tutte! Come hai giustamente detto tu il mio percorso artistico è sempre stato caratterizzato sia dalla mia musica leggera, che dal mondo del teatro musicale. In realtà credo che non siano due mondi così lontani tra loro e che, nel mio caso, si siano un po’ influenzati a vicenda. L’incontro con il teatro è stato determinante, mi ha permesso di superare la mia grande timidezza e scoprire il mio personale linguaggio per relazionarmi con il resto del mondo. Grazie al teatro ho cominciato a conoscermi davvero, ad ascoltarmi e a comprendere meglio sia me che gli altri. Il teatro è profondamente terapeutico e ci aiuta a sviluppare l’empatia, quindi direi che può fare bene davvero a tutti, a prescindere dalla professione! I momenti che sono stati per me molto importanti nel corso della mia carriera sono tantissimi; l’esperienza più recente che mi ha regalato grande visibilità e aperto nuove porte, è stata la partecipazione al programma televisivo di Rai2 “The Voice of Italy” nel Team di Gigi D’Alessio.
2.Aquiloni è il titolo del tuo nuovo album, uscito lo scorso 5 febbraio. Come è nato questo progetto, quale è stata l’ispirazione? Come mai la scelta di pubblicare un album?
“Aquiloni” è stato il frutto di un lungo lavoro di scrittura e ricerca che ho svolto negli ultimi anni insieme al M° Giancarlo Di Maria e Parametri Musicali. L’album è stato anticipato dall’uscita di due singoli: “Crudele” e “Guarda la notte” e vede la partecipazione di tre grandissimi artisti del panorama italiano come Giò Di Tonno, Iskra Menarini e il noto attore Ivano Marescotti. Insieme a Rebecca Pecoriello, giovane cantautrice di Pescara, ho invece duettato nel brano “Aquiloni”, di cui Rebecca è anche autrice. La scelta di pubblicare un album è stata abbastanza naturale ed è nata a partire dalla volontà di strutturare in un progetto unico e più articolato il frutto del nostro lavoro degli ultimi cinque anni, ricorrendo all’uso di più linguaggi artistici. La prima traccia del disco consiste infatti in una sorta di prologo, un racconto breve dal titolo “Dialogo tra un albero e un aquilone” scritto da me ed interpretato dalla voce inconfondibile di Ivano Marescotti. Lo stesso racconto è contenuto nel booklet del disco fisico ed è stato illustrato da Patrik Fongarolli Frizzera de “Il lato fresco del cuscino”. Diciamo che questo progetto io lo vivo un po’ come la prima tappa di un viaggio.
3.Aquiloni è anche la title track dell’album e primo singoli estratto. Perché Aquiloni e cosa rappresentano per te?
L’aquilone per me rappresenta la libertà e simboleggia il nostro percorso, la continua scoperta e ricerca di sè. Inizialmente l’aquilone si fa guidare dal vento, incontra continui ostacoli, si imbatte nella tempesta e dialoga con un vecchio albero che, contrariamente a lui, è fortemente radicato a terra, la corteccia è segnata dal tempo e dal suo vissuto. Poi l’aquilone capisce che il vento deve diventare un alleato, uno strumento per il suo volo, ma non può decidere la sua strada, non può diventare il suo limite. Questo brano diventa così un inno all’unicità dell’essere umano e alla continua ricerca del senso profondo della vita, in cui ognuno di noi è protagonista spaesato.
4.Per chi ancora non ha ascoltato l’album che sonorità ci dobbiamo aspettare? Descrivici l’album con tre aggettivi
Intimo, delicato, teatrale.
5.Com’ è stato girare il videoclip, che significato ha per te?
E’ stata prima di tutto una grande impresa! Lo abbiamo girato in zona arancione, sotto la pioggia, tra i colli bolognesi, Villa Clelia e i Laghi di Suviana. La regia è di Riccardo Sarti e le riprese di Gianluca “Kalu” Battilani. Sono molto soddisfatto del risultato finale, trovo che il video rispecchi perfettamente le atmosfere e il significato del brano e che lasci aperte diverse chiavi interpretative. Ognuno di noi a fine riprese gli ha attribuito un significato diverso, ma è questo il bello dell’arte, no? Spero vi piaccia!
6.Tornando all’album vi è una traccia alla quale sei più legato e perché?
Sono molto legato al brano “M’innamoro al buio” perché ritengo sia quello che meglio è capace di descrivermi.
“…ma non riesco a vivere a metà qualcosa che mi esplode dentro…” è la frase in cui riconosco totalmente il mio approccio alla vita. Mi piace vivere pienamente le cose: che si tratti di una relazione sentimentale o di un’esperienza professionale, mi ci dedico senza riserve. Naturalmente col rischio di farmi male, ma credo ne valga sempre la pena alla fine!
7.Come hai vissuto /stai vivendo questo periodo di stop per la musica, anche piuttosto difficile e senza la possibilità di fare concerti?
E’ un periodo davvero drammatico e difficile anche da un punto di vista psicologico. Io ho avuto la fortuna di lavorare in teatro da Agosto a Novembre e questo mi ha aiutato, ma la voglia di poter tornare a fare il proprio lavoro è indescrivibile. Poi ci sarebbe tanto da dire sulla situazione dei lavoratori dello spettacolo, ma non è questa la sede.
8.Festival di Castrocaro e the Voice che esperienze sono state per te? Cosa pensi dei talent, ne faresti altri?
Penso che sia molto utile arrivarci con un po’ di gavetta alla spalle, in modo da poter gestire al meglio il carico emotivo che quelle esperienze sono in grado di farti vivere. Per me sono state esperienze davvero molto positive: mi sono divertito molto e ho fatti incontri meravigliosi. L’importante è saper stare al gioco televisivo, che ha delle regole ben precise, e vivere questi “passaggi” come occasione di grande visibilità e non come unico obbiettivo o punto di arrivo finale. Si tratta eventualmente di un mezzo, mai di un fine. Comunque sì, ne farei altri, perché no!
9.Tra teatro e musica, quali sono i tuoi progetti futuri?
Mi auguro che il viaggio di questi “Aquiloni” sia solo appena iniziato e soprattutto di poter presentare dal vivo questo progetto quanto prima. Poi ho una tournée teatrale che ho iniziato a Settembre, e naturalmente è stata interrotta a Novembre a causa della chiusura dei teatri, che mi aspetta! Sono al lavoro anche con la mia compagnia musicale-teatrale “I Muffins” e sto sviluppando un podcast attraverso il mio blog “La Valigia del Lettore”. I progetti in fase di sviluppo sono tanti, aspettiamo solo di potergli dare vita.
Ascolta Aquiloni su Spotify:
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