“The Unexpected” è il titolo del debut album dei Maysnow, band salentina impegnata nella sperimentazione di un sound impegnato e eclettico. Un album dalla forte risonanza emotiva, dall’intento catartico: il dolore che attraverso la musica si concretizza in un pacifico stato di malinconia e accettazione. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il chitarrista della band, Roberto Vergallo. Leggi l’intervista per Mezzogiorno in Musica Indie a cura di Ivana Stjepanovic
1.Raccontateci di voi e del vostro percorso artistico fin qui. Chi sono i Maysnow?
Ciao! I Maysnow sono un quartetto post-grunge formatosi in Salento nel 2016. Il progetto nasce da un (re-)incontro tra me (Roberto Vergallo, chitarrista) e Daniele Rini (cantante). Io e Daniele avevamo suonato in passato in un’altra band, i Silvered. Dopo la mia uscita le nostre strade si sono prima divise e poi reincrociate, per dare vita a un progetto diverso, i Maysnow appunto. Daniele aveva delle bozze di alcuni brani che lui stesso aveva composto come mezzo di espiazione del dolore causato dalla perdita di un caro amico, Mimmo Angelini, scomparso prematuramente nel 2014. Abbiamo ripreso alcune di queste tracce – pezzi acustici dalle atmosfere dark nordiche – e le abbiamo registrate avvalendoci della collaborazione di diversi musicisti che avevano avuto la fortuna di conoscere Mimmo. L’ingresso ufficiale nella band di 2 di loro – Nicola Lezzi (basso) e Antonio De Rubertis (piano e synth) – ha sancito una radicale evoluzione della band, trasformandone il sound in quello che è adesso: un rock molto energico, con numerose influenze, dal dark metal al post grunge.
2. Lo scorso 23 ottobre avete pubblicato “The Unexpected” il vostro primo album in studio. Perché la scelta di questo titolo? Cosa significa per voi?
Il titolo riprende una delle tracce dell’album, “The Circle of the Unexpected”. Abbiamo scelto questo riferimento perché il pezzo richiama perfettamente il tema portante della narrativa dell’intero album, ossia la ciclicità degli eventi intesa come inesorabile alternanza di momenti e situazioni che la vita spesso ci pone davanti. A distanza di anni ci si ritrova a prendere decisioni già prese o a vivere situazioni già vissute, come a essere costretti a giocare un gioco già visto, inesorabile, da passivi spettatori ma al contempo vividi protagonisti, in un continuo deja-vù dal meccanismo inarrestabile. Cambia la consapevolezza con cui si affrontano, nel bene e nel male, queste situazioni. Il riferimento è chiaramente alla morte, ma paradossalmente anche al suo contrario, la vita, che è nata per 2 di noi sotto forma di esperienza genitoriale. L’inatteso, per quanto atteso, sa sempre sorprenderci.
3.Il vostro è un sound piuttosto eclettico. Quali sono le vostre maggiori influenze musicali e quali sono state le fonti di ispirazione per questo album?
Veniamo tutti da percorsi musicali abbastanza diversi. Io ad esempio ho sempre seguito il crossover americano e il grunge, con un occhio importante al prog- rock/metal. Con Daniele condivido la passione con tutto ciò che è scandinavo e “freddo” (Opeth, In Flames, Katatonia, …) oltre che tutta la scena di Seattle. Nicola segue con attenzione il rock moderno ma ha solide radici nei padri fondatori del metal. Antonio ha un percorso molto più classico ma che si incrocia col post-rock e la sperimentazione sonora.
Nonostante le nostre influenze e origini siano molto variegate, possiamo tranquillamente affermare di essere una fabbrica di brani. Ad avere il tempo potremmo comporre tranquillamente almeno un paio di album all’anno. In The Unexpected potrete notare tante influenze: A Perfect Circle, Alter Bridge, Alice in Chains, Anathema, Amorphis… ora che ci penso cominciano tutti con la A. Strano!
4. “Echoes of Rain” e “Moving Mouth” sono stati i primi singoli estratti. Come mai avete scelto questi due brani? E di cosa parlano?
Abbiamo scelto quelli che sono probabilmente i pezzi più radiofonici. Echoes of Rain è il primo ad essere stato pubblicato. E’ forse il pezzo più post-grunge di tutti, con chitarre ribassate, potenti e acide, ma al contempo con un temperamento all’apparenza più allegrotto. Il testo, come tutti gli altri, è scritto da Daniele, e racconta del primo sogno che ha fatto in cui ha rivisto Mimmo. Il videoclip che abbiamo realizzato, così come la copertina dell’album (disegnata dall’illustratore di fama mondiale Daniele Serra) riporta scorci di questo sogno. A settembre siamo stati felicissimi di portare questo pezzo sul palco dell’Ariston di Sanremo per la rassegna Sanremo Rock. E’ stata una fortissima esperienza!
Moving Mouth, il secondo singolo ad essere uscito, è uno dei primi pezzi composti da Daniele e poi riarrangiati o parzialmente rielaborati insieme a me. Il pezzo è un po’ una summa di ciò che potete ascoltare nell’intero disco: ci sono pianoforte e chitarra acustica, ma anche chitarre elettriche e sonorità elettroniche. Forse il pezzo meglio riuscito. Usando le stesse parole di Daniele: “Il testo parte dal dolore e dalla perdita e sfocia nel buio dell’anima, quando i sogni e i ricordi si uniscono. Se fosse una tela sarebbe tutta dipinta di nero con alcune pennellate di blu e squarci che fanno intravedere qualche bagliore di luce.”
5. Come state vivendo questo periodo difficile per la musica, senza la possibilità di fare concerti?
Come già noto a tutti, i live sono fermi. Noi no, nel senso che non abbiamo mai smesso di suonare, seppur ognuno dalle proprie case, utilizzando le possibilità offerte dalle moderne tecnologie, l’home recording in primis. Pochissimi giorni dopo l’inizio del primo lockdown ad esempio abbiamo pubblicato un video cover di Imagine nella bellissima versione degli A Perfect Circle, molto apprezzata dai fans. Poi è stata la volta di Snuff, brano degli Slipknot eseguito assieme ai nostri amici Ghost of Mary (di cui fan parte anche Daniele e Nicola, oltre a Damiano, già nostro batterista in sede live). E poi un numero spropositato di iniziative anche personali, per tutti i gusti (o quasi). Come Maysnow a breve pubblicheremo una versione acustica di un brano di The Unexpected, non vi diciamo quale anche perché lo scoprirete a breve.
Insomma, fermi non sappiamo stare.
6. Progetti/obiettivi futuri?
Bella domanda anche questa. Per il momento siamo intenzionati a promuovere quanto più possibile il nostro album The Unexpected, dato che non abbiamo avuto la possibilità di fare concerti dal vivo. Sperando quindi di poterci riaffacciare quanto prima sui palchi per coprire questo importante tassello che per noi è vitale, ci manca tantissimo. Avevamo in programma di organizzare un tour europeo, ma tant’è, aspetteremo.
Nel frattempo ci stiamo anche interrogando sulla direzione dei prossimi lavori della band, con qualche registrazione che sta già girando fra le nostre chat. E’ presto per dire cosa ne verrà fuori, tempo al tempo.
Ascolta “The Unexpected” su Spotify:
Segui Maysnow su Facebook e Instagram: