Riguardo alle tematiche su una proposta di legge per una Riforma sullo Spettacolo dal Vivo , Ariacs intende sottoporre alla attenzione del potere legislativo dello stato alcune istanze che ritiene di fondamentale importanza per il comparto “lirica-concertistica”.
Ariacs ritiene che l’esame di una legge-quadro sullo spettacolo dal vivo sia auspicabile anche se da rivedere nella metodologia di approccio. In buona sostanza saranno le leggi di riforma settore per settore, partendo dai sottosettori, che costruiranno la spina dorsale su cui poi potrà nascere la legge quadro sullo spettacolo dal vivo essendo la tematica stessa troppo ampia per essere armonizzata partendo “dal tetto”.
Nel merito alle tematiche trattate e molto schematicamente Ariacs rileva che:
- È necessario rivedere i parametri delle contribuzioni inps-ex enpals prevedendo che ogni periodo contrattuale di artisti intermittenti venga considerato, a livello di giornate contributive, il doppio includendo pertanto tutto il lavoro che l’artista deve fare per la preparazione di una parte, ruolo, esercizio. La gara olimpica, per fare un esempio, durerà due minuti ma dietro a quei due minuti ci sono mesi se non anni di preparazione che, allo stato attuale, ai fini pensionistici non sono assolutamente riconosciuti come “lavoro”;
- È necessario rivedere i sistemi di ristoro in caso i malattia per gli artisti con contratto di “cachet a recita” in quanto, in caso di malattia nel giorno dello spettacolo, gli artisti perdono il cachet e viene loro rimborsata la quota di 67 euro;
- Collateralmente a quanto sopra esposto è necessario prevedere una nuova forma contrattualistica in quanto la attuale normativa per gli artisti retribuiti con “cachet a recita” non prevede alcun compenso per quanto riguarda le prove sostenute. Va da sé che un artista che si ammala non solo perde il cachet ma anche si accolla tutti i costi per le prove sostenute (vita fuori casa, vitto, alloggio, viaggi…);
- È necessario e estremamente urgente definire un registro/albo degli artisti lirici e concertistici che evidenzi i requisiti professionali per essere abilitati ad essere definiti tali e le regole che determinano la possibilità di accedere alla professione che richiede studio, preparazione, aggiornamento, etc etc…;
- È necessario ed estremamente urgente definire e redigere un albo/registro degli agenti/rappresentanti di artisti della lirica/classica/sinfonica/concertistica inserendolo in una legge che determini i requisiti non solo professionali ma anche di natura fiscale per esercitare la professione di agente. La abrogazione della legge 8.1.79 nr. 8 ha creato un autentico far west nel comparto degli agenti che ha causato in tempi recenti un degrado deontologico di cui si sta occupando la procura della repubblica di Torino e che potrebbe avere risvolti deflagranti nel medio/breve periodo su tutto il sistema dei teatri, sia per quanto riguarda le fondazioni lirico-sinfoniche che per quanto riguarda i teatri di tradizione e i festivals;
- È necessario, sulla scorta della nefasta esperienza causata dalla pandemia da covid19, prevedere di inserire nella normativa contrattuale degli artisti, delle clausole di salvaguardia in caso di sospensione/cancellazione degli spettacoli, anche qualora le prove non siano iniziate, per cause di emergenze sanitarie nazionali di tale portata, stante il fatto che, comunque, le istituzioni aventi accesso al finanziamento del fondo unico per lo spettacolo (fus) percepiscono ugualmente e in maniera piena di tale fondo;
Nel merito degli ultimi due punti di cui in questa relazione, la scrivente associazione, nella persona del suo presidente, Franco Silvestri, richiede con seria preoccupazione e auspicando la cortese sollecitudine dell’onorevole Carbonaro, un incontro personale per poter presentare una disamina accurata e che per forza di cose sarebbe assai lungo qui riportare, della problematica e per cercare di aprire delle strade risolutive nel breve/medio periodo con leggi “ad hoc” per tentate di normalizzare un sistema attualmente assai schizofrenico, partendo anzitutto dalla possibilità di trovare un “escamotage” rispetto al divieto legislativo di poter introdurre nuovi albi/ordini professionali oltre a quelli già esistenti (giornalisti, medici, notai, avvocati, etc…).
Franco Silvestri
ARIACS
(Associazione Rappresentanti Italiani Artisti Concerti e Spettacoli)
Presidente