Ecco la lettera inviata gia’ a una dozzina di Comuni, segnalateci se il Vostro Comune ha annullato ingiustamente gli eventi live confondendoli con la chiusura al ballo delle discoteche.
Gentile Amministrazione Comunale, Gentile Sindaco,
Sono Giuliano Biasin e scrivo a nome del Coordinamento nazionale StaGe (Stati Generali della Musica Indipendente ed Emergente) del quale fanno parte tante realtà del settore musica e spettacolo tra le quali Esibirsi soc. coop. della quale sono vice Presidente e A.I.A. (Artisti Italiani Associati) della quale sono segretario.
Le scrivo a seguito dell’ordinanza 67 2020 relativa al divieto di qualunque attività di intrattenimento nei locali. Il settore spettacolo ed intrattenimento è stato fin da subito il più colpito dalla crisi economica causata dal Covid-19. Migliaia di lavoratori nell’impossibilità di svolgere il proprio lavoro e quindi di guadagnare uno stipendio.
Una volta data la possibilità di ripartire abbiamo redatto e diffuso come coordinamento, con il supporto di un consulente per la sicurezza, un “protocollo Covid-19” (che allego) destinato alla più larga diffusione tra gli artisti. Tale protocollo prevede delle linee guida alle quali gli artisti devono attenersi per garantire la sicurezza del pubblico e personale.
Possiamo comprendere la decisione del Governo di limitare l’attività del ballo perché risulta difficile (se non impossibile) far rispettare le dovute precauzioni (distanziamento, utilizzo delle mascherine, ecc). Ma non troviamo corretto limitare anche l’intrattenimento quando è già stabilito che gli spettatori (che sono i clienti dell’attività dove l’intrattenimento si tiene) debbano stare seduti e distanziati. Non capiamo quale sia la pericolosità data da un musicista o un dj o una band che mantiene il distanziamento sociale e tutte le precauzioni di cui sopra visto che esiste un decreto DPCM del 15 luglio denominato proprio RIPARTENZA LIVE al quale attenersi con pubblici al sicuro da 1000 e 200 persone a seconda del tipo di evento invitando quindi a mettere in atto tale decreto.
Chiediamo quindi la possibilità dimantenere l’attivita’ che il DPCM del 15 luglio per i concerti live e gli intrattenimenti dal vivo e rivedere e modificare l’ordinanza tenendo conto delle gravi conseguenze economiche che queste portano ai lavoratori del settore ed alle loro famiglie ferme e senza alcun tipo di reddito.
Nella speranza di un riscontro positivo porgo
Distinti Saluti
StaGe
Giuliano Biasin