“Non lasciamo morire lo spettacolo dal vivo. Sottraiamolo a morte quasi certa. Ma bisogna fare presto. I ‘monologhi’ riciclati e i camion che si spostano da una stradina all’altra con due attori a bordo devono essere l’emergenza, non la norma. Il teatro o si fa o non si fa. Annaspiamo tra i flutti, la nostra bombola d’ossigeno è quasi in riserva. Tra non molto ci mancherà l’aria e annegheremo tutti”. E’ l’appello lanciato al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e alle istituzioni da Geppy Gleijeses, presidente e responsabile artistico del Teatro Quirino- Vittorio Gassman di Roma, membro del direttivo dell’Associazione Teatri Privati Italiani e alla guida della Gitiesse –Artisti Riuniti.
“I soldi ci sono e il ministro Franceschini è stato bravissimo a portare a casa 570 milioni di euro da suddividere tra i vari comparti. Ma ad oggi sono arrivate solo briciole – prosegue – E i pochi soldi finora stanziati non sono andati a quelle realtà che possono far ripartire la macchina del teatro, ma a pioggia a compagnie e teatri non sovvenzionati e va bene, ma anche a bocciofile, sagre paesane, filodrammatiche… Noi abbiamo il compito di ridare lavoro. I grandi teatri privati, le imprese di produzione che partoriscono le grandi compagnie e il 70% della circuitazione nazionale. Noi dovremo riavviare il Sistema. Ma dateci la possibilità di farlo”.