Balconi & Cortili: un articolo su Repubblica di Elisabetta Berti che cita il
MEI – Meeting Degli Indipendenti
dopo un altro articolo su La Stampa di Marinella Venegoni sullo stesso argomento che abbiamo portato al centro tenendo viva la musica in momenti di lockdown.
Dopo cena la signora del terzo piano si affaccia al balcone e si accende una sigaretta. “Ehi tu lassù!” le dicono da sotto col microfono mentre si accordano gli strumenti. Nel cortile adibito a parcheggio di uno dei condomini Ater di Rieti sono venuti per suonare, ma non è una serenata. Quelli sono musicisti di professione e il concerto lo fanno lì perché dopo il Covid lo spettacolo lo devi portare sotto casa della gente; principalmente per aggirare le restrizioni dovute alla pandemia, che richiedono sedute distanziate e capienze ridotte, ma non è solo questo. Nella città laziale la Fondazione Varrone ha deciso di portare la musica dal vivo tra i caseggiati in periferia, così che ciascuno affacciandosi da casa propria possa assistere senza doversi preoccupare dei metri di distanza, delle prenotazioni e delle mascherine.
Raffaello Simeoni, folksinger e direttore artistico della rassegna che è cominciata il 4 luglio era preoccupato prima del live inaugurale: “Il contatto visivo con il pubblico per un musicista è fondamentale. In questo caso vedevo solo sagome nere contro le luci delle cucine. Però siamo stati accolti bene e tutti quei visi alla finestra e le braccia che si muovevano a tempo di musica è stato commovente”. La rassegna reatina proseguirà fino al 25 luglio negli altri tre condomini Ater della città, “tutte zone fuori dal giro della cultura” spiega Simeoni.
Rieti non è l’unica città a portare lo spettacolo dal vivo a domicilio: a Bologna si è cominciato con il jazzista Teo Ciavarella che cogliendo l’idea lanciata dal Meeting etichette indipendenti ha suonato di fronte ai 170 appartamenti del condominio di Borgo Masini e si proseguirà in agosto con la stessa formula applicata al teatro; alla periferia di Firenze in questi giorni va in scena il circo e anche a Torino e Faenza sono stati presentati progetti di performance in cortile, mentre a Mantova il progetto dell’Asst Mantova Affacciati alla finestra ha portato la musica sotto le finestre dell’ospedale Carlo Poma e ad esibirsi c’è stato anche Elio delle Storie tese che ha cantato per i pazienti e in omaggio agli operatori sanitari.
Dopo una primavera di flashmob e di inni alla finestra, pare dunque che sarà un’estate al balcone; per questioni molto pratiche certo, ma anche per ritrovare qualcosa che si era perduto. Per Matteo Balasso, sound designer che con l’associazione Saltimbanco ha vinto il bando della Fondazione per l’innovazione urbana di Bologna con una performance da presentare nel quartiere Savena “le persone più fragili come gli anziani hanno ancora paura del contagio, escono poco. Portare degli eventi culturali sotto casa è un modo raggiungere anche loro e per valorizzare quella necessità di relazione col prossimo che abbiamo riscoperto col Covid”.
A Sorgane, quartiere di caseggiati popolari nato negli anni Sessanta a sud di Firenze, c’è stato chi con tanto di panierino ha calato giù dalla finestra l’acqua fresca per gli artisti che si stavano esibendo. “Si sente il bisogno di ritrovare quell’atmosfera fatta di contatto e relazioni umane che c’era nei paesi cinquant’anni fa” dice Natalia Bavar, progettista di Fuori centro-Racconti urbani, un cartellone di eventi di circo contemporaneo finanziato dal bando Partecipazione culturale della Fondazione CR Firenze col sostegno di Casa SPA che fino al 12 agosto toccherà le piazze d’asfalto sotto i grandi condomini delle periferie: “Qui non si tratta dello spettacolo fine a se stesso per sfangare un pomeriggio afoso. Il vero valore aggiunto è la riattivazione di una rete di rapporti umani che purtroppo si perdono nei grandi agglomerati. Molte delle persone che hanno visto le nostre performance non erano mai stati in un teatro, e non perché non ce ne siano, ma perché non sono abituati…”.
Tra i primi a lanciare l’idea è stato Giordano Sangiorgi del Mei di Faenza, che per agosto e settembre ha pronto il progetto Balconi&cortili, poi il festival annuale si terrà dal 2 al 4 ottobre. “E’ da maggio che veniamo contattati da tantissimi artisti e associazioni che vogliono collaborare per tornare a suonare ma tenendo conto del distanziamento. E mi sembra che questa idea dei balconi possa soprattutto far tornare al centro dell’attenzione luoghi altrimenti dimenticati. E poi la musica guarisce dai mali dell’anima”.