Roberto è uno studente universitario con la passione per lo skateboard. Nonostante sia sincero e fedele al proprio complesso codice etico, o forse proprio a causa di questo, si scontra quotidianamente con difficoltà di ogni genere. Franco, il suo migliore amico, è uno spaccone di quelli buoni, e dietro un velo fatto di battute e apparente indifferenza nasconde un animo profondo e perspicace. Incapaci di stare lontano dai guai, i due non fanno che affrontarsi in quelle che chiamano “gloriose sfide”, ufficialmente per spartirsi un premio, in profondità per dare adito ai loro sogni più nascosti.
Per i due protagonisti l’emarginazione è una scelta consapevole, vista sotto una nuova luce di rivalsa, intesa come liberazione dai rapporti superficiali. Questo è ciò che si pensa inizialmente almeno, il postulato da cui parte tutto. Il futuro invece è ignoto e avvolto da una fitta nebbia, che a tratti spaventa pure un po’.Ma la paura non può frenare nessuna avventura degna di questo nome.
Mattia Bernardini, trentatré anni, è un ingegnere elettronico, musicista e scrittore italiano. Mezzo toscano e mezzo romagnolo, vive al confine fra queste due regioni in mezzo ai monti selvaggi dell’Appennino. Oltre al lavoro come progettista hardware, suona la chitarra elettrica in due gruppi musicali italiani che godono di una buona notorietà all’estero: Manovalanza e NH3.
Fin da ragazzo ha sempre tenuto diari personali che narrano le avventure vissute suonando in giro per l’Italia e per il mondo. Nel 2017 una di queste avventure è diventata la sua prima pubblicazione. Il libro, intitolato “La buena onda” (Streetlib), è un dettagliato diario di viaggio della rocambolesca tournée dei Manovalanza in Messico del 2015. “Qualche rotella fuori posto” è la sua seconda opera, un romanzo originale in cui i temi principali sono skateboard, musica, emarginazione e, soprattutto, amicizia.
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