L’Associazione Insieme a Chamois presenta: |
CHAMOISic festival continua il suo percorso.
Quest’anno i tradizionali concerti in alta quota a Chamois saranno sostituiti dalle riprese di un film: imprimeremo su pellicola un’esperienza immersiva nella musica e nella natura. Il festival come lo conoscete tornerà nel 2021 con i suoi artisti, il suo pubblico e… altri abbracci in alta quota! Nel frattempo la comunità di partner e amici cresciuta in questi anni si è attivata in concerto con la direzione artistica di Giorgio Li Calzi promuovendo una serie di eventi eclettici gratuiti sul territorio. Da domenica 5 luglio altra musica in Valle d’Aosta ed oltre con:
(PROGRAMMA IN AGGIORNAMENTO)
DOMENICA 5 LUGLIO TORINO – Imbarchino del Valentino Viale Umberto Cagni 37, Parco del Valentino Inizio raduno h 15:00 – PARTECIPAZIONE GRATUITA Evento realizzato in collaborazione con Imbarchino del Valentino, Audio HackLab e Pietra Tonale
SABATO 11 LUGLIO AOSTA – h 21:00 – Cittadella dei Giovani Viale Giuseppe Garibaldi 7 Inizio concerto h 21:00 – INGRESSO GRATUITO Concerto realizzato in collaborazione con T*Danse e Cittadella dei Giovani
VENERDI 31 LUGLIO PIEDICAVALLO – Teatro Regina Margherita 13812, Piedicavallo, Biella FEDERICO MARCHESANO ATALANTE FEAT. LOUIS SCLAVIS Inizio concerto h 18:00 – INGRESSO GRATUITO Concerto realizzato in collaborazione con
GIOVEDI 6 AGOSTO OLLOMONT – h 16:00 – Conca di By 11010 Ollomont, AOSTA LA NUOVA VITA DELLE ALPI Passeggiata musicale con Enrico Camanni, Martin Mayes e Gigi Biolcati. Partenza h 16:00 – PARTECIPAZIONE GRATUITA Evento realizzato in collaborazione con
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L’ XI EDIZIONE DIVENTA UN FILM |
La gestazione di ogni edizione del festival si sviluppa lungo diversi mesi. Quest’anno eravamo ancora in inverno e avevamo già concluso il programma artistico. Poi, all’improvviso, tutto si è fermato.
Il nostro primo pensiero è andato ovviamente alla piccola comunità di Chamois, isolata a 1800 metri di altitudine grazie alla scelta coraggiosa fatta 70 anni fa di non essere raggiunta da una strada asfaltata ma collegata al mondo solo da un cavo d’acciaio (la funivia) e da un sentiero.
Ci siamo chiesti come stessero gli abitanti.
Le notizie che arrivavano da lassù, riportavano che non c’erano contagi e che si stava sperimentando un senso di comunità non più legato al turista (era ancora il periodo sciistico), ma agli abitanti stessi, alla comunità. Nel frattempo, noi che non eravamo lassù eravamo aggrappati allo streaming ed alle finestre ad osservare gli inediti panorami sonori. Abbiamo iniziato a confrontarci sulla situazione, sul cosa fare, dialogando con coloro che in questi anni hanno partecipato e contribuito alla realizzazione di CHAMOISic. E soprattutto con gli abitanti di Chamois, che ci hanno fatto capire che questo stato di sospensione temporanea è un qualcosa che chi abita tra i monti, per certi versi, conosce già. |
Nel progredire della primavera e dei DPCM abbiamo capito che questa edizione avrebbe avuto un’altra forma: quella di una cartolina spedita da Chamois al mondo.
I pascoli verso Suis ed il bosco sovrastante, le creste drammatiche quanto sublimi, dalla Becca di Nana alla costiera di Balanselmo ed al vallone di Cignana. Lo specchio del Lago Lod su cui si riflettono i larici, il Point Sublime con la vista sul Cervino, sul Piccolo e Gran Tournalin e sul Monte Rosa. Le mucche al pascolo con i campanacci suonanti. I tramonti sulla valle centrale come fondale ai concerti del Balanescu Quartet o della Banda Osiris, le note di rimbalzo tra pini ed abeti nei concerti al Rifugio Ermitage. Il calore ed il profumo del cibo nelle jam session serali nelle locande. Il tempo che si ferma al suono del violino di Iva Bittova o alla chitarra di Fred Frith. I balli ed il senso d’unione sotto al palco accompagnati da Ginevra Di Marco, Frankie Hi Nrg, Canzoniere Grecanico Salentino. I ritmi sincopati di Frank Bretschneider sopra le tane delle marmotte. Le voci di un coro bulgaro che arieggiano sopra il Lago Lod. Il legno delle foreste alpine che risuona in viole e violoncelli (Quartetto d’Archi di Torino e Stefano Blanc) ed il legno del bosco che diviene materia prima per performance elettroacustiche, in Into The Wood.
Una cartolina può contenere tutto questo ?
Un film può, ed è in grado di essere la voce a chi ha scelto di vivere lassù, così come alla scelta dell’isolamento, alla ricerca di essere un Comune sostenibile ed ad un piccolo festival musicale che cerca di coniugare tutte queste voci con la musica di qualità e con il paesaggio. Un festival che si è sviluppato come un virus “buono” nel contagiare il pubblico, gli abitanti e tutta la valle e che oggi può raccontare tutto questo a coloro che debbono reagire all’isolamento forzato.
CHAMOISic e Chamois come esempi piccoli ma virtuosi di sostenibilità e di produttività artistica umanizzante. |
Parola al direttore artistico Giorgio Li Calzi:
«Subito dopo avere consegnato a fine febbraio il programma del festival alle fondazioni culturali, nostri principali sponsor, tutto il mondo si è fermato per il COVID.
La prima cosa che abbiamo pensato è che non potevamo fermare il lavoro. Ma la stessa creazione di una comunità, musicisti, amministrazioni, sostenitori, pubblico, abitanti e operatori che ci ospitano da 11 anni, è già un piccolo miracolo.
Questa nostra comunità era stata premiata due anni fa con l’assegnazione della Bandiera Verde di Legambiente, conferita al Comune di Chamois anche per il festival CHAMOISic, come riporta la motivazione.
Era importante rimodulare il festival con un progetto che potesse essere fattibile anche in caso di restrizioni e poi assicurare ai nostri sostenitori, che ci conoscono da anni, che avremmo speso i loro soldi nel modo migliore.
Con queste premesse, con un primo sostegno e con uno stimolo che ci è arrivato contemporaneamente proprio da un amico operatore turistico di Chamois, abbiamo pensato che un film sul festival, sulla sua comunità e su Chamois, fosse la giusta declinazione dell’XI edizione, un film che poi restasse come documento per tutti, e che potesse raccontare la nostra storia. Un film per suoni, immagini e storie di un piccolo borgo a 1800 mt che ha sempre vissuto l’isolamento per scelta, essendo collegato al resto del mondo da una funivia.»
Giorgio Li Calzi |
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I PROSSIMI EVENTI ECLETTICI |