MOGOL: “LE PERSONE CHE LAVORANO NEGLI OSPEDALI MERITANO CHE IL PAESE SI RICORDI DI LORO ANCHE QUANDO L’EMERGENZA SARÀ FINITA”.
OZPETEK LANCIA LA PROPOSTA DI UNA GIORNATA DI FESTA DEDICATA A CHI LAVORA NEGLI OSPEDALI PER TUTELARE LA SALUTE DI TUTTI.
TRA I FIRMATARI CI SONO ENNIO MORRICONE, NICOLA PIOVANI, PAOLO SORRENTINO, GIUSEPPE TORNATORE, GABRIELE SALVATORES, FRANCESCA LO SCHIAVO, GABRIELLA PESCUCCI, MILENA CANONERO, DANTE FERRETTI, VASCO ROSSI, RENATO ZERO, ZUCCHERO, AL BANO, ANDREA BOCELLI, CLAUDIO BAGLIONI, CATERINA CASELLI, GIULIANO SANGIORGI, LIGABUE, ROBY FACCHINETTI, CARLO VERDONE, ALESSANDRO GASSMAN, FIORELLO, LILLI GRUBER, GIORGIO ARMANI, GIOVANNI MINOLI, CIRO IMMOBILE, FABIO CANNAVARO, MARCO MATERAZZI e MARCO TARDELLI.
Parte da Ferzan Ozpetek, uno dei registi più rappresentativi del nostro cinema, la proposta di dedicare a coloro che hanno combattuto e continuano combattere il Coronavirus in prima linea una giornata che ricordi nel futuro la fondamentale importanza e il costante impegno di chi lavora negli ospedali. La proposta del regista è stata immediatamente accolta da SIAE, che sottoscrive l’appello e lancia una piattaforma per raccogliere adesioni.
Scrive Ferzan Ozpetek: «L’idea di proporre un giorno dedicato ai camici bianchi – ma per tutti, proprio tutti, quelli che lavorano negli ospedali – mi è venuta parlando con amici medici che sono partiti da Roma per andare a dare una mano negli ospedali del nord. I loro racconti al telefono erano angoscianti. Ci sono stati molti medici e operatori sanitari morti. Vorrei che se un bambino, magari tra 10 anni, ci chiedesse “Che vuol dire “Festa dei Camici Bianchi”?”, potessimo raccontare le storie delle donne e degli uomini che hanno lavorato e si sono sacrificati per aiutare gli altri. Sarà anche una giornata di ricordo per quelli che hanno perso la vita, ma soprattutto di festa e ringraziamento per tutti coloro che lavorano negli ospedali. Persone che non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo dimenticare quando questa emergenza sarà finita».
La data proposta da Ozpetek – e suggerita al regista da Luciana Littizzetto – è il 20 febbraio, giorno in cui Annalisa Malara, Anestesista dell’Ospedale di Codogno, ha scoperto che Mattia, il 38enne identificato come “paziente Uno”, era stato attaccato dal Coronavirus.
E il 20 febbraio, ci auguriamo, sarà la loro festa.