Hanno fatto il giro del mondo, purtroppo senza smentite, le previsioni fatte al New York Times da Zeke Emanuel, un esperto di gestione sanitaria statunitense. I loro dati sono tremendi e il governo federale non sembra al momento in grado di gestire la situazione con fermezza. Ciò implica piedi di piombo nelle dichiarazioni e soprattutto crea scenari neri a lungo termine. Non a caso le major del disco hanno messo in campo risorse importanti e hanno dichiarato che questa storia non finisce presto.
Zeke Emanuel dice una cosa terribile per chi opera nel settore: “Quel genere di eventi saranno gli ultimi a tornare, poiché serve mantenere distanza”. Anche quando le cure saranno affinate, i tamponi diffusi, i test sierologici eseguiti e dunque la patente dell’immunità consegnata, Zeke Emanuel dice che non ripartiremo coi concerti prima di autunno 2021. Se il vaccino dovesse essere pronto per fine anno, allora forse a marzo magari, non sacrificando la prossima stagione estiva e dunque non affossando del tutto un settore fondamentale per la cultura e l’economia.
Franceschini ieri in Commissione Cultura della Camera ha chiesto la parola per smentire di aver affermato che non sarà possibile svolgere concerti per tutto il periodo estivo, come suggerito da qualcuno, perché “bisognerà infatti attendere le valutazioni delle autorità sanitarie. Alle Istituzioni va chiesto non di prevedere il futuro con la sfera di cristallo ma di valutare scenari possibili, perché altrimenti ci faremmo trovare impreparati un’altra volta.