Ezio Guaitamacchi & JAM TV
presentano
A SONG A DAY KEEPS THE VIRUS AWAY
Pensieri, parole e riflessioni per attenuare l’ansia
e (ri)scoprire le canzoni che ci hanno cambiato la vita
OGGI IL NONO APPUNTAMENTO CON IL CANTAUTORE BOB DYLAN
https://www.youtube.com/watch?v=MO1EYfD4d1E
La musica, oltre a emozionarci, farci sognare o semplicemente a svagarci e divertirci, ci fa meditare, riflettere, pensare. E, da questo punto di vista, può essere un prezioso sostegno psicologico per superare momenti di disorientamento e sconforto come quelli che stiamo vivendo oggi.
Oggi, alle ore 15, il nono capitolo di “A song a day keeps the virus away” su jamtv.it in partnership con meiweb.it, mescalina.it, MailScanner ha rilevato un possibile tentativo di frode proveniente da “www.musicalmind.it” musicalmind.altervista.org, spettakolo.it e le pagine Facebook Cultura Virale e Musica senza aggettivi.
Ezio Guaitamacchi presenta storie, curiosità e riflessioni legate alle canzoni che hanno fatto epoca, quelle che, pur scritte anni fa, sono ancora di un’attualità disarmante. Un modo diverso di (ri)scoprire brani bellissimi che ci riconciliano con la vita.
MY BACK PAGES – BOB DYLAN
Dicembre del 1963
Il ventiduenne Bob Dylan viene insignito del Tom Payne Award, un riconoscimento dato a personalità che si sono distinte per senso libertario e impegno nella società civile. Lo determina un comitato formato da personaggi progressisti della sinistra americana. Dylan, in evidente stato alterato (probabilmente ubriaco) tiene un discorso improbabile nel corso del quale offende ripetutamente i presenti, persone più mature, colpevoli (secondo lui) di una visione fin troppo ortodossa della consapevolezza politica. Giunge persino a sostenere di “rivedersi in Lee Harvey Oswald”, l’uomo che poche settimane prima aveva sparato al presidente Kennedy. Subissato dai fischi, Dylan dice anche di “aver impiegato del tempo per scoprirsi giovane” ma di sentirsi ora orgoglioso di esserlo. Quella espressione contiene il senso della sua nuova fase personale e artistica, quella in cui decide di chiudere definitivamente con il suo (vero o presunto) impegno politico a favore di una svolta rock. Quella stessa espressione diventa parte del ritornello della canzone più significativa del suo nuovo album, emblematicamente intitolato “Another Side of Bob Dylan”. Il pezzo, “My Back Pages” inciso con chitarra acustica e voce, nel ritornello recita “I was so much older then, I’m younger than that now”, cioè “Allora ero molto più vecchio, oggi mi sento assai più giovane”. Il brano diventa poi un grande classico anche dei Byrds.