ANDREA BRUNINI presenta il suo nuovo VIDEO.. ISOLE DI PLASTICA… Adesso c’è il COVID-19 ma le isole di plastica nei nostro oceani continuano a galleggiare e uccidere flora e fauna marina…
“Isole di plastica” è il nuovo singolo di ANDREA BRUNINI
Un Messaggio critico e di rivoluzione al nostro modo quotidiano di abitare [ male ] la terra,
trascurando cose che invece sono importanti.
Ma non solo…
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DESCRIZIONE DEL SINGOLO
“Isole di Plastica “ vuole essere il brano di ribellione che il giovane cantautore Andrea Brunini vuole mettere In luce, portando una critica a questa società consumistica e menefreghista, che mette davanti i beni economici a quelli di sostegno della natura che ci circonda e della salute collettiva .
Portando problemi ricorrenti come quello della plastica, dell’inquinamento cit. “le scorie radioattive , fuochi nella notte ed il profumo che ci ucciderà”, vuole far riferimento a smog causato dal traffico, gas tossici prodotti dalle industrie che portano ad inquinare aria ed acqua ed incendi sempre più frequenti che in molte parti del mondo proprio negli ultimi anni sono aumentati e nelle varie foto postate o passate dai giornali andavano ad illuminare i cieli durante la notte [ pensiamo solo al 2019 Australia e Sud America] .
Per “nave o bagnarola”, si fa riferimento alla nostra amata terra, venduta come un paradiso ed ahimè ridotta ad una discarica galleggiante. Per “pirati – pescecani “ si fa riferimento a tutte le società ed individui che svolgono attività economiche molte delle quali inquinanti fregandosi delle conseguenze e divorando senza sosta il bene comune, “l’ambiente!”. Infatti il cosiddetto pirata viene identificato, l’individuo che senza scrupoli per il proprio interesse personale “ soprattutto economico” ruba ed uccide.
La parte in chiave Rap relativa alla seconda strofa, porta una critica con dito puntato ed accuse sotto forma di elenco al terrestre medio, che spende troppo del suo tempo in attività di poco conto e vizi cretini senza pensare all’assurda realtà delle cose, credendo di vivere in una campana di vetro mentre sogna di visitare questi famigerati posti paradisiaci tanto spacciati sul web, che da molti anni sono attaccati e distrutti dalla sua immondizia e negligenza .
Lo spreco del pane, latte ed altri beni di prima necessità, che come sappiamo essere quantizzati dalle società – nazioni sviluppate e dati in molti casi scontati.
“Una cosa fuori di testa” se si pensa che nella maggior parte dei paesi del mondo muoiono per la malnutrizione e noi gettiamo giornalmente quantità di latticini, pane ecc.. , perché qualcuno ha deciso il limite di produzione giornaliera ed il relativo consumo.
“Imparerai anche a nuotare” saper nuotate ad oggi è una cosa comune, ma vivendo la situazione da un punto di vista infantile, la paura dell’acqua è una delle prime sfide reali che ogni individuo deve affrontare. Per questo viene inserita nel ritornello della canzone, svolge un ruolo importante, rappresenta una sfida con cui dover fare i conti, da cui si può vigliaccamente scappare o lottare ed affrontare con coraggio cercando in questo caso di rimediare a tutti gli errori fatti in precedenza ed alle cattive abitudini .
Viene posta in chiave comica questo disperato “scappare” verso nuovi pianeti come ad esempio “vedrai su Marte potrai traslocare”, distogliendo cosi lo sguardo dai problemi creati dall’uomo sul nostro pianeta, come il surriscaldamento globale e l’esaurimento di molti materiali come carbone
fossili, che hanno portato la società ad assuefarsi a questo tipo di energia, sapendo già da molti decenni il danno che avrebbero provocato all’ecosistema ed alla nostra salute .
Insomma “Isole di Plastica “ non vuole essere come per molti è stato uno slogan pro movimento
della G. Thunberg ( di cui non voglio parlare) , ma una visione diversa ed un messaggio di apertura mentale sui problemi sociali ed ambientali mondiali riportata dal punto di visto del cantautore, un messaggio come sua consuetudine verso tutte le generazioni a muoversi verso un cambiamento radicale del proprio modo di vivere e di reagire davanti ai problemi del nostro tempo.
IL TESTO
ISOLE DI PLASTICA – Andrea Brunini
su questa nave o bagnarola io voglio
fare il giro del mondo in un ora
tra pirati pesce cani ed isole di plastica
più che un paradiso sembra una discarica
ma è la scusa per scappare ,
forse malattia mentale
guarda l’acqua pian piano sale
imparerai anche a nuotare
tra le isole di plastica e le scorie radioattive
fuochi nella notte e il profumo che ci ucciderà
ma lascia stare non pensare a questo mondo infame
vedrai su Marte un giorno potrai traslocare
tra le isole di plastica
imparerai imparerai anche a nuotare
il plancton assorbe particelle tossiche
vivi nel tuo loft tra spumante ed ostriche
per soldi crei sempre più spazzatura
che bruci nascondi sotterri senza premura
cibo ambiente non sono al primo posto
campi di business e pasticche di nascosto
butti pane e latte che dici in eccesso
in molte parti del mondo non dicono lo stesso
respiri smog come carburante quotidiano
in questa camera a gas si muore mano nella mano
navighi sul web schiavo dei paradisi virtuali
meglio salvaguardare quelli reali
i tuoi figli se ne faranno una ragione
per l’acqua inquinata ed il termo vaporizzatore
volevi ballare bere consumare
dicevi al domani qualcun altro ci dovrà pensare
ma è la scusa per scappare
forse malattia mentale
guarda l’acqua pian piano sale
imparerai anche a nuotare
tra le isole di plastica e le scorie radioattive
fuochi nella notte e il profumo che ci ucciderà
ma lascia stare non pensare a questo mondo infame
vedrai su Marte un giorno potrai traslocare
tra le isole di plastica e le scorie radioattive
affogherai affogherai affogherai
tra le isole di plastica e le scorie radioattive
affogherai affogherai affogherai
BIOGRAFIA
Quando tutti quelli dalle tue parti, che hanno il tuo stesso cognome, fanno i musicisti distinguerti non è facile. Andrea Brunini viene da Borgo a Mozzano, in provincia di Lucca.
È nato in una zona dove l’arte e il bello li trovi come guardi fuori dalla tua porta. Cresciuto davanti al ponte della Maddalena (detto anche Ponte del Diavolo) e a due passi da Vagli, paese sommerso che puoi visitare una volta ogni dieci anni.
Crescendo in un posto del genere lo spazio per riflettere e contemplare quello che ti circonda ce l’hai impresso nell’anima. Così Andrea, studi di Ingegneria civile ambientale quasi conclusi, con due pubblicazioni scientifiche scritte con il suo professore, ha trovato la sua strada nella musica.
Il primo impulso arriva dalla famiglia che già a 5 anni gli mette in mano una chitarra, che poi sarà il suo strumento principale anche se sostanzialmente è un polistrumentista, ma non è il momento giusto. Che invece arriva intorno ai 13 anni, il fascino delle prime band tra amici dove si mette dietro un microfono e inizia a cantare. Dal Metal al super Dark, sono gli anni delle medie, con punte di inascoltabilità, crescendo arrivano la prime canzoni, in italiano, poi arriva fortemente la chitarra. A scuola ci è tornato, di recente, per incontrare gli studenti raccontando e incoraggiandoli a scrivere canzoni e comporre musica.
Un’esperienza da ripetere, davvero di grande valore.
Il fantasy, la natura, le rune che arrivano dalle culture nordiche molto vicine ai boschi, hanno sempre rappresentato un grande fascino per Andrea. C’è chi la mattina legge gli oroscopi e chi le rune, che gli sono state regalate in forma di ossicini da una donna (una sciamana) a Stoccolma, nel corso di uno dei tanti viaggi. Perché il cantautore ha girato molto, armato di chitarra ed esibendosi ovunque: dai piccoli pub alla strada, incontrando
persone e ascoltando storie e suggestioni soprattutto del nord del nostro continente.
Pagandosi così il suo scoprire mete nuove. Andrea ha un grande rapporto con le cose fatte con le proprie mani, trasmessa dal nonno a cui era molto legato, che gli ha insegnato a costruire le cose di casa o a lavorare l’orto, in
totale simbiosi con la natura. Altre sue passioni sono i film, è un divoratore di cinema, ma anche di serie Tv. È uno sportivo, anche se in questi ultimi tempi la totale dedizione al suo progetto musicale l’ha un po’ rallentato.
I titoli dei suoi dischi, così come le canzoni e le loro parole, sono argomento di molta attenzione e dedizione. I temi ricorrenti come la luna o lo spirito del lupo (non a caso il suo logo) quindi più in generale la natura, se ancora non l’aveste capito.
Il 2020 è partito con grande slancio guidato dalla produzione di Alberto Rapetti e il management Anthill che affiancano Andrea Brunini nel suo percorso artistico.
Discografia
2016 “Vietato calpestare i sogni”
2017 “L’isola dei giocattoli difettosi” seguito da un tour dove ha aperto in Italia e Austria i
concerti di Kee Marcelo (ex Europe) e a Gallipoli al concerto dei The Giornalisti
2019 “Amore al tempo dell’università” presentato con L’uniweb tour
“Isole di plastica” è il nuovo singolo in uscita marzo 2020 il tema è quello inquinamento. Il
nostro modo di gestire (male) trascurando cose che invece sono importanti, sprechi senza
senso come buttare il latte. Ma non solo.
Link
www.instagram.com/andrea.brunini/