GLI STATI GENERALI DELLA MUSICA EMERGENTE INVIANO APPELLO AL PREMIER CONTE E AL MINISTRO FRANCESCHINI PER IL RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA DELL’UNIONE EUROPEA SUL DIRITTO D’AUTORE.
Aderiscono AudioCoop – Coordinamento delle Etichette Discografiche Indipendenti in Italia, Aia – Associazione Italiana Artisti, Rete dei Festival – Festival e Contest per gli Emergenti, It – Folk – Circuito artisti e festival folk , Cafim – Confederazione Europea produttori Strumenti Musicali in Italia, Silb – Associazione dei Club e delle Discoteche italiane, Anat e Asmea – Associazione dei Promoter nazionali , ATCL Lazio – Circuito Spettacoli dal Vivo, SIEDAS – Societa’ Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo , CulTurMedia di Lega Coop e Circuito I – Jazz Italia.
Gli Stati Generali della Musica Emergente Italiana, un coordinamento formato dalle sigle che rappresentano la filiera artigianale della nuova musica emergente del nostro Paese, quella che per prima investe sui nuovi talenti al loro primo step sul mercato del nostro paese, rivolgono un appello, inviato oggi, al Premier del Governo Giuseppe Conte e al Ministro per i Beni Culturali e Turismo Dario Franceschini, affinché l’Italia recepisca al più presto la nuova Direttiva UE sul Copyright.
Adottata dall’Unione Europea nel 2019 dopo un lungo e articolato confronto, in sede comunitaria, per l’industria musicale la Direttiva, che non imbavaglia in alcun modo la libera circolazione delle informazioni e delle idee, è uno strumento essenziale per garantire un migliore e più equilibrato accesso ai contenuti digitali, garantendo ai titolari dei contenuti un’adeguata remunerazione, e finalmente una maggiore responsabilità per le piattaforme, superando il cosiddetto Value Gap e proiettando definitivamente il settore nell’era dello streaming.
Oggi l’industria musicale rappresenta il settore con la percentuale di offerta online più elevata: infatti, oltre il 75% a livello globale – il 70% in Italia – del consumo di musica avviene grazie al digitale. Milioni di brani sono accessibili in qualsiasi istante e da qualsiasi luogo, senza barriere. A tale proposito , si segnala che un grande ruolo oggi viene giocato da tutte le nuove realta’ della musica indipendente Made in Italy start up, artisti che si autoproducono, piccole, piccolissime e medie etichette discografiche indipendenti che rappresentano oramai oltre il 40% del mercato musicale e che hanno ancora maggiori necessita’ di reperimento di risorse dal mercato visto che sono le prime in trincea a fare gli investimenti sugli artisti del futuro. Tutto questo insieme al ricco circuito dei club e festival dal vivo per artisti emergenti che sono l’altro tassello fondamentale che investe sui giovani talenti fin dal primo step e che merita di essere valorizzato e sostenuto per il suo sostegno alla musica del nostro paese.
Grazie anche a questo lavoro, il mercato italiano, nei primi mesi del 2019, ha mostrato una crescita media del 5%, con lo streaming a rappresentare il 67% del settore. E l’87% dei cento album più venduti nel 2019 sono stati di artisti italiani: un successo notevole, costruito anche da nuove generazioni di una filiera creativa distribuita in tutta Italia a livello periferico e con un’eta’ media sempre piu’ bassa.
La direttiva Copyright, approvata dal Parlamento di Bruxelles dopo anni di dibattito, rappresenta un punto di equilibrio tra gli interessi dei consumatori, delle piattaforme e dei creatori di contenuto per uno sviluppo sano ed efficace dell’economia digitale dei prodotti culturali.
La direttiva Copyright va a sanare il fatto che le grandi piattaforme ottengono proventi dai contenuti senza riconoscere spesso quasi nulla alla filiera creativa musicale. Con il recepimento delle nuove norme anche in Italia i giganti del web , per i quali andra’ costruito un tavolo di confronto e si dovra’ lavorare affinche’ vi possa essere sul mercato una auspicatissima libera concorrenza tra piattaforme abolendo regimi di monopolio che rischiano di soffocare il settore, questi signori dovranno riconoscere finalmente i giusti compensi alla filiera dei contenuti per la musica.
Non dimentichiamo che l’industria culturale, compresa quella musicale, è la terza nel nostro Paese e da’ lavoro a un milione e mezzo di persone.
L’industria e l’artigianato musicale Italiano sono oggi una realtà moderna e all’avanguardia che ha ampiamente superato la transizione dall’analogico al digitale ed è ora pronta ad affrontare le sfide e le opportunità future in un ecosistema che deve però essere in grado di garantire la tutela dei diritti e un’equa distribuzione dei proventi.
Per questo motivo è così importante che l’Italia segua l’Europa e recepisca al più presto la normativa comunitaria: per sostenere questo percorso di innovazione e per offrire al settore grandi opportunità, anche sul piano globale, e per fare si’ che tutta l’area dell’artigianato musicale, delle start up, delle autoproduzioni, delle piccole e piccolissime indies – quelle che investono per prime e che sono sempre in trincea sui nuovi talenti- possano ottenere ancora piu’ risorse possibili per continuare a investire sulla musica delle nuove generazioni del nostro paese.
Aderiscono all’Appello: AudioCoop – Coordinamento delle Etichette Discografiche Indipendenti in Italia, Aia – Associazione Italiana Artisti, Rete dei Festival – Festival e Contest per gli Emergenti, It – Folk – Circuito artisti e festival folk , Cafim – Confederazione Europea produttori Strumenti Musicali in Italia, Silb – Associazione dei Club e delle Discoteche italiane, Anat e Asmea – Associazione dei Promoter nazionali , ATCL Lazio – Circuito Spettacoli dal Vivo, SIEDAS – Societa’ Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo , CulTurMedia di Lega Coop e Circuito I – Jazz Italia.