Mangiatutto opera d’arte totale o meglio: l’arte innalzata alla sfera del banale.
Deturpa confini, obbedisce ai bambini, gioca gigione al gioco del reale.
Fantasia al potere blaterava un tale, Mangiatutto la fa in quarti per poterlo mangiare
era buono, ma vecchio, pensa, sgranocchiando un orecchio: “anche una scoreggia può far musica niente male!”
Mentre il concetto di ARTE lo fa proprio cacare, scrive: “la genialità è in assoluto da sottovalutare, il quotidiano è il pane!”
Mangiatutto non è una band, è un Collettivo. I suoi militanti provengono da universi sonori e culturali distanti e in conflitto. Tra di loro si nasconde anche qualche musicista, ma questo è un puro caso. La musica interessa quale mezzo volto alla realizzazione della rivoluzione permanente, non sarà mai un fine.
Mangiatutto ha in spregio il concetto di Arte e farà di tutto per abbatterlo. Il quotidiano con il suo variopinto portato di eccentriche banalità basta e avanza. Come diceva quello: “se incontri un Buddha, matalo”.
Mangiatutto non esiste ed è in continua mutazione. Al momento sono Michele, Michele, Paolo, Samuele, Andrea, Guido, Gabriele, Gian Gabriele, Elia, Arianna, Simone, Manuel, ogni tanto anche Alma. Sono stati anche Federico, Lorenzo e Alessandro.
MANGIATUTTO (IL DISCO)
Il disco d’esordio dei Mangiatutto si intitola “شي كل أكل” (da leggersi “mangiatutto”) e raccoglie tutte le canzoni realizzate nel corso dei suoi tre anni di vita dal collettivo.
Tra le varie cose che contiene vale la pena ricordare queste: la voce in “Bove” è di Fulvio Giglio (già membro dei Cardosanto) ed il testo pare sia di Tatanka Yotanka, capo dei Sioux Hunkpapa; il testo e l’idea di “Seduction” sono del poeta Adriano Spatola; 100fois è una maccheronica traduzione dell’opera di Boris Vian; Gigi è ispirata ad alcune dichiarazioni di Gianluca Buffon; la voce finale in Ululoni è di un meritevole divulgatore scientifico, oggi misteriosamente scomparso dal web.
ASCOLTA “SULIMAN” IL NUOVO SINGOLO DEI MANGIATUTTO