Incontriamo la formazione milanese “I Ragazzi del Massacro”, pronti a pubblicare il nuovo video “The Queen of Planet Fog”, disponibile da domani su YouTube. Ce ne parlano in anteprima.
Benvenuti sul sito del MEI! Domani esce il vostro nuovo video “The Queen of Planet Fog”. Ce ne parlate?
Il video è stato volutamente girato in LO-Fi nella nostra saletta, per dare la stessa atmosfera descritta dal testo del brano. Un ragazzino sogna nella sua cameretta di fare sesso con La regina del pianeta nebbia, una creatura di fantasia che nasce dal cinema sci.fi anni 50 americano (come la guerra dei mondi di Orson Wells). Abbiamo quindi immaginato il nostro gruppo a fare da colonna sonora ai sogni erotici di un ragazzino che ama questi personaggi Vintage invece delle icone sessuali del nuovo millennio.
“The Queen of Planet Fog” è il secondo estratto dal vostro nuovo disco, intitolato semplicemente “I Ragazzi del Massacro”. Abbiamo ascoltato il lavoro e ci è piaciuto molto. Ci siamo sentiti catapultati a Londra tra gli anni ’70 e gli ’80. Come è nato questo disco?
Il primo disco in genere dicono che sia il più facile, perché suoni i pezzi di sempre,quelli che hai composto appena la band si è formata. In effetti è cosi! Infatti lo abbiamo registrato a solo un anno dalla nostra formazione, il problema è stato selezionare i brani, ne avevamo talmente tanti che non sapevamo cosa scegliere, quindi il disco appare molto eterogeneo. Molti brani sono nati con la chitarra acustica e la voce, mi piace raccontare di personaggi che creo di volta in volta, anche se molti hanno sicuro attinenza con la vita reale. Sono quasi sempre perdenti, ubriaconi, persone ai margini, con magari un passato radioso che fa posto però ad un presente infame. Gli arrangiamenti si creano invece dall’impulso del momento, quando ci troviamo in sala, dando un’impronta molto fisica alla struttura iniziale fatta da chitarra e voce, così ciò che in origine nasce su carta e dalla mia immaginazione assume forza e impatto, questo credo sia la forza del disco unire sogno e fisicità.
Nel panorama musicale italiano attuale non è facile trovare una proposta artistica come la vostra. Innegabile la vostra dedizione alla new wave e al post punk, alle scene londinesi e berlinesi. Suoni massicci, fedeli alle vostre ispirazioni ma anche ben tradotti nel presente che stiamo vivendo. Cosa significa fare questo genere di rock nel 2020 in Italia?
Cadere in tunnel depressivi, autodistruzione, mettersi sempre in discussione, pensare di voler tornare indietro, dire 100 volte mai più, delusioni continue e poi tornare a pensare che alla fine questa è la nostra natura. Prendere spunto da tutte le crisi esistenziali e crisi di non appartenenza per realizzare del nuovo material. Significa soprattutto suonare molto poco dal vivo. Noi e la nostra musica siamo come i personaggi che cantiamo, fuori dal tempo e fuori dalla logica musicale di questa epoca
Siamo certi che I Ragazzi del Massacro diano il meglio di loro sul palco. Quali i prossimi concerti?
il 31 gennaio al Ligera, l’1 febbraio al Barrios, il 6 giugno saremo alla cascina CIQ in via Fabio Massimo , tutti locali di Milano. Per ora.
Marta Scaccabarozzi – 19 Media Agency
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