Oltre 60 gli studenti iscritti
AL GIRO DI BOA IL CORSO CANTAUTORI DEL NOVECENTO A SCUOLA A CURA DEL MEI DI FAENZA.
PROSEGUE Martedì 14 GENNAIO AL LICEO TORRICELLI-BALLARDINI IL CORSO “CANTAUTORI A SCUOLA” , UN FIORE ALL’OCCHIELLO A LIVELLO NAZIONALE GRAZIE AL SUPPORTO DEL BANDO PER CHI CREA DI MIBACT E SIAE.
Ospite dell’incontro il cantautore, produttore, arrangiatore e musicista ravennate Gianluca Lo Presti .
CANTAUTORI A SCUOLA: IL MEI VINCE CON IL LICEO TORRICELLI – BALLARDINI UN BANDO DEL MIBAC -SIAE PER CHI CREA PER UNA STORIA DEL NOVECENTO ATTRAVERSO LA MUSICA E LA POESIA DEI CANTAUTORI.
Siamo al giro di boa e alla sesta lezione, e sono stati gia’ affrontati i primi Cantautori degli Anni ’50 e ’60 e ‘70 e gli Studenti hanno gia’ presentato i primi testi per mettere in scena lo spettacolo musicale e teatrale finale. Da segnalare che l’artista piu’ amato in assoluto dai giovani risulta essere Fabrizio De Andre’.
Dopo la bellissima presentazione del Corso fatta all’ultimo MEI con il cantautore Edoardo De Angelis e il Preside del Liceo Torricelli – Ballardini di Faenza Luigi Neri, prosegue martedì 14 gennaio dalle ore 14 e 30 presso il Ballardini il Corso sui Cantautori Italiani nel Novecento a Faenza al quale si sono iscritti oltre 60 studenti. Il Liceo Torricelli – Ballardini e il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza vincono un bando del Mibac e Siae intitolato “Per chi Crea” e portano i Cantautori a Scuola nel prossimo anno scolastico.
Siamo gia’ alla sesta lezione, sono stati gia’ affrontati i primi Cantautori degli Anni ’50 e ’60 e gli Studenti hanno gia’ presentato i primi testi per mettere in scena lo spettacolo musicale e teatrale finale e l’artista piu’ amato e’ senza dubbio Fabrizio De Andre’. I giovani teen ager del corso conoscono e amano gran parte delle sue canzoni e dei suoi testi. Ospite dell’incontro sara’ il cantautore ravennate Gianluca Lo Presti.
La Storia del Novecento attraverso la musica e la poesia dei Cantautori Italiani e le influenze degli chansonnier francesi e dei songwriter americani e inglesi arriva a segno grazie a un bando del Mibac e Siae intitolato “Per chi Crea” al Liceo Torricelli – Ballardini del Preside Luigi Neri grazie a un bando realizzato dal MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti di Giordano Sangiorgi, con la collaborazione della Casa della Musica, l’affiancamento della Professoressa del Liceo Torricelli – Ballardini Marisa Pierri e un supporto da parte degli Assessorati alla Cultura e ai Giovani del Comune di Faenza.
Il Corso – Laboratorio – Workshop tenuto da Giordano Sangiorgi del MEI con il coordinamento della Professoressa Marisa Pierri , proposto dal MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti prende spunto da un tavolo di lavoro di due anni fa del MIBAC con operatori della scuola, della musica, della cultura, giornalisti, artisti e istituzioni che ha confermato attraverso un dialogo serio e costruttivo sulla grande tematica che da alcuni anni viene posta all’evidenza delle cronache, soprattutto dopo l’assegnazione del Premio Nobel a Bob Dylan, la necessita’ inderogabile che la canzone d’autore, oramai parte integrante della cultura e della letteratura delle giovani generazioni dagli Anni Sessanta ad oggi, venga insegnata nelle scuole.
Il corso Si divide in vari moduli e si occupa di Nascita del cantautorato in Italia fino ad arrivare al Il nuovo modello di cantautorato oggi dall’ItPop fino alla Trap passando per gli artisti stranieri e il boom del rap in Italia e coinvolgendo in modo interattivo gli studenti del Liceo Torricelli – Ballardini guidati dal Preside Luigi Neri insieme a tutte le competenze che saranno messe in campo dal MEI, grazie al patron Giordano Sangiorgi, che ha gia’ collaborato diverse volte con il Polo Torricelli -Ballardini anche con un recente articolo sulle musiche del ’68 pubblicato dalla rivista del Liceo Torricelli.
Una bella opportunità per la Citta’ di Faenza e le sue Scuole e i suoi Musicisti.
Fonte: www.meiweb.it
BIOGRAFIA DI GIANLUCA LO PRESTI
Nevica su Quattropuntozero è il nome che Gianluca Lo Presti, musicista e produttore indipendente da molti anni sulle scena musicale nazionale, ha deciso di attribuire al proprio progetto musicale in cui sonorità scarne e distorte dal sapore lo-fi si intrecciano ad un’obliqua forma canzone con testi in italiano.
L’artista nel 1998 vince il Premio Città di Recanati per la canzone d’autore con “Il Barone Nero” tratta dal suo primo album “Cent’anni di solitudine”. Il brano, votato a grande unanimità da una giuria di qualità dove erano presenti anche Franco Battiato e Fabrizio Dè Andrè (poco prima della sua scomparsa), parlava dei meccanismi perversi dello star system musicale ed era una ballata che nel finale sfociava in un arrangiamento dance aggressivo in modo simbolicamente ironico. Tra le sue collaborazioni più importanti vanta quella con Blaine Reininger dei Tuxedomoon, scrivendo a quattro mani un album di improvvisazioni elettroniche “Sun and Rain” pubblicato nel 2001, oltre ad una collaborazione con Steven Brown (sempre dei Tuxedomoon) col quale registra alcune improvvisazioni sonore di sax ed elettronica. Il suo imprevedibile percorso musicale lo porta anche a incontrare il noto arcivescovo esorcita zambiano Mons. Milingo nel 1998 per il quale produce alcuni brani del suo secondo album, coinvolto da Lucio Dalla che pubblicò il lavoro con la sua Pressing.
Da tempo è titolare del Lotostudio, uno studio di registrazione in zona Ravenna dove si sviluppano per lo più progetti legati alla sua label Disco Dada Records, aperta in collaborazione con Lorenzo Montanà, già noto per aver portato al successo la cantante electro-punk Tying Tiffany. Al Lotostudio sono state realizzate alcune significative produzioni musicali, come Tying Tiffany, Simona Gretchen (Premio Fuori dal Mucchio 2010), Cosmetic, Gattamolesta, Bevano Est. Dopo “Nevica su quattropuntozero”(2007) e “Lineare” (2010), arriva il quarto disco del musicista livornese: “I diari miserabili di Samuel Geremia Hoogan”, nel 2013.
Tra i suoi “maestri” troviamo Gianni Maroccolo, Giorgio Canali, Paolo Benvegnù, Manuel Agnelli, Morgan, tutti quanti sia musicisti che produttori artistici. Altre importanti collaborazioni come fonico o musicista sono col gruppo gotico neo folk Ataraxia nel 2003, con Fiamma Fumana, progetto di Alberto Cottica, nel 2006/2007, col fisarmonicista jazz Riccardo Tesi per il quale registra delle session e coi Muriel, gruppo indie rock di Prato che lavora sotto l’ala di Benvegnù.
Nevica
Tengo
AREA51 Records
Nevica è un progetto di Gianluca Lo Presti (già Nevica su Quattropuntozero e Nevica Noise), e Tengo, il nuovo album del musicista, fuori il 22 febbraio 2019 via AREA51 Records è un lavoro “composto da canzoni vere e proprie che prendono spunto dalle tematiche del famosissimo romanzo 1Q84 dello scrittore giapponese Haruki Murakami per poi intrecciarsi con riferimenti fortemente autobiografici dell’autore stesso dal tono introspettivo”.
Utilizzo le sue parole per cercare di far comprendere un lavoro complesso e articolato, che prende ispirazione dalla letteratura, rimettendo al centro un’intersezionalità costruttiva che si crea con una commistione tra arte e musica, tra spoken word introspettivo e liriche, come in TINA e SWARAJ. Scordatevi prese di posizione da mordi e fuggi, e prendete nota di un costrutto musicale che utilizza testi metaforici e biografie intime. Un miscuglio di elettricità noise sullo sfondo, con tanto di basso importante, e una voce in primo piano, che lascia spazio all’elettronica minmal (Outing parte II).
Ma Tengo è anche racconti che prendono vita, basi in downtempo che si legano a chitarre post rock, come in Due lucertole, dietro una certa passione per la new wave e il mito Fiumani, ricostruito in una chiave più moderna, ma sempre al centro della scena.
Spazzi elettrici alla Angelo Sava e un’intensità costruiscono poi note profonde e suburbane in un brano come AniMadre, con voce distorta di un Nevica che parla dell’abitudine e del suo dissapore, in un crescendo cantautoriale che è il suo pane quotidiano. Chiud eun brano gelido come Ghillaci, come un saluto impaurto, in cui Nevica alza l’asticella letteraria e ababssa il volume, con eefeftti di orcestralità distorta dietro la sua lettura musicale.