Torna la richiesta di Tax Credit per i videoclip richiesta portata avanti anche dal Premio Italiano Videoclip Indipendente durante gli Stati Generali della Musica a Roma nel 2014 a cura di Fabrizio Galassi nel 2015 e portata con un documento a un incontro con l’allora Ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini
Infatti, in questi giorni, Fiorello, Giovanni Allevi, Antonello Venditti, Gianna Nannini, Edoardo Bennato, Piero Pelù, Gino Paoli, Red Canzian, Nesli, Federica Carta, Biondo, Emma Muscat: sono i primi artisti ad avere firmato la petizione per “equiparare il videoclip, forma di espressione artistica sempre più diffusa ed importante, agli altri audiovisivi che beneficiano del tax credit”.
Per lo Stato italiano, infatti, il videoclip, nonostante negli anni sia cresciuto come forma d’arte, non può godere del tax credit. La questione riguarda la legge n. 220 del 14 novembre 2016 sulla “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo” che vede i video privati di alcuni vantaggi fiscali in quanto considerati “a carattere promozionale di un artista” (quindi alla stregua di uno spot pubblicitario) segnalano i sottoscrittori.
Tre anni fa all’avvio degli Stati Generali della Musica a Roma, presenti oltre una ventina di associazioni del settore, uno specifico punto, consegnato al Parlamento attraverso i Parlamentari per la Musica, che portera’ avanti poi il Codice per lo Spettacolo dal Vivo, e poi al Ministro competente, richiedeva proprio l’applicazione di tale tax credit.
Il PIVI che ogni anno si svolge con successo al MEI di Faenza, che quest’anno ha laureato come Miglior Videoclip Indipendente Italiano dell’Anno “Maometto a Milano” di Colapesce girato dal regista Zavvo Nicolosi del collettivo Ground’s Oranges, sostiene e aderisce con convinzione e invita tutti a firmare.