Raccolto dal Ministro Franceschini un appello lanciato quattro anni fa da 30 associazioni del settore e 1000 artisti e operatori
GIORDANO SANGIORGI DEL MEI – MEETING DELLE ETICHETTE INDIPENDENTI ESPRIME GRANDE SODDISFAZIONE PER LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO PER I BENI CULTURALI DARIO FRANCESCHINI PER L’INSERIMENTO DELLE QUOTE DI MUSICA ITALIANA IN RADIO E TV A TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE ITALIANO.
Hanno aderito all’appello artisti come Eugenio Finardi, Piero Pelu’, Paolo Belli, Piottta, Paolo Fresu, Dodi Battalgia, Pierpaolo Capovilla, Gianni Maroccolo, Omar Pedrini, Ettore Giuradei, Luca Bassanese, Riccardo Tesi, Roberto Angelini, Alberto Fortis, Bengi dei Ridillo, Mirco Mariani degli Extraliscio, Francesco Fiore della Med Free Orchestra, Sud Sound System e tantissimi altri e associazioni come Carlo Testini (Arci),Tommaso “Piotta” Zanello (Aia),Giuseppe Viggiano (Cna Cultura e Spettacolo), Luca Fornari e Giampiero Bigazzi (AudioCoop), Michele Lionello, Alessandro Formenti e Gennaro Pasquariello (Rete dei Festival), Pino Scarpettini (Fiofa), Giuseppe Casa (MarteLive),Enrico Deregibus (Circuito Festival della Canzone d’Autore), Roberto Grossi (Carovana dei Festival), Francesco Caprini (Rock Targato Italia), Lorezo Siviero (Arci Real), Claudio Carboni (PoPistoia), Daniele Biacchessi (Ponti di Memoria), Alexian Santino Spinelli (FederArteRom), Gianni Pini (Toscana Musiche), Andrea Marco Ricci (Note Legali), Claudio Formisano (Cafim), Antonio Miscena’ (Suono Italia) e tanti altri.
Convegno sulla Legge sulla Musica a MEIllennials a Roma il 20 dicembre al Monk.
Giordano Sangiorgi, patron del MEI, e coordiantore dell’appello lanciato nell’ottobre 2013 dal MEI che raccolse l’adesione di 30 associazioni del settore e 1000 artisti e operatori per le quote di musica italiana in tv e radio esprime grande soddisfazione per le dichiarazioni del Ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini a favore dell’inserimento di tali quote come avviene in Francia e in altri paesi che hanno a cuore la tutela del patrimonio nazionale.
“C’è una cosa che la nuova legge consente, immaginare di prevedere quote di obbligatorietà di trasmissione della musica italiana, su modello di quanto già avviene in Francia». Ecco le parole di Dario Franceschini, Ministro per i Beni Culturali e Turismo, ieri a Palazzo Reale di Milano, durate un convegno in apertura della manifestazione milanese Milano Music Week. «Il riconoscimento della canzone popolare d’autore, una grande tradizione italiana, è una delle cose che mi sta particolarmente a cuore» ha etto il Ministro, spiegando che la nuova legge potrebbe prevedere una quota obbligatoria, oppure qualche forma di premialità per chi trasmetterà, motu proprio, musica italiana”
“Si tratta di un passo avanti molto importante su cui lavorare, grazie all’attenzione che il Ministro Franceschini ha dimostrato di avere verso la nuova musica popolare contemporanea, per tradurlo subito in un provvedimento legislativo che favorira’ enormemente l’occupazione e l’innovazione del settore del Made in Italy musicale oltre a incentivare i media a differenziarsi rispetto alle proposte musicali omologate che arrivano dalle piattaforme multinazionali di streaming “ conclude Giordano Sangiorgi. “Sui temi della nuova Legge sullo Spettacolo dal Vivo e della Musica e su tali argomenti stiamo lavorando a un convegno che si terra’ il 20 dicmebre a Roma insieme ad altre associazioni in apertura di MEIllennials, la tre giorni di musica giovanile emergente, che si terra’ al Monk di Roma con il sostegno del progetto Sillumina di Siae e Mibact.
Trai firmatari ricordiamo Eugenio Finardi, Piero Pelu’, Paolo Belli, Piotta, Paolo Fresu, Dodi Battaglia, Pierpaolo Capovilla, Gianni Maroccolo, Omar Pedrini, Ettore Giuradei, Luca Bassanese, Riccardo Tesi, Roberto Angelini, Alberto Fortis, Bengi dei Ridillo, Mirco Mariani degli Extraliscio, Francesco Fiore della Med Free Orchestra, Sud Sound System e tantissimi altri e e associazioni come Carlo Testini (Arci),Tommaso “Piotta” Zanello (Aia),Giuseppe Viggiano (Cna Cultura e Spettacolo), Luca Fornari e Giampiero Bigazzi (AudioCoop), Michele Lionello, Alessandro Formenti e Gennaro Pasquariello (Rete dei Festival), Pino Scarpettini (Fiofa), Giuseppe Casa (MarteLive),Enrico Deregibus (Circuito Festival della Canzone d’Autore), Roberto Grossi (Carovana dei Festival), Francesco Caprini (Rock Targato Italia), Lorezo Siviero (Arci Real), Claudio Carboni (PoPistoia), Daniele Biacchessi (Ponti di Memoria), Alexian Santino Spinelli (FederArteRom), Gianni Pini (Toscana Musiche), Andrea Marco Ricci (Note Legali), Claudio Formisano (Cafim), Antonio Miscena’ (Suono Italia) e tanti altri
Ecco l’appello cosa segnalava: Per fornire un adeguato rilancio e tutela della produzione musicale italiana, sul modello vincente della Francia e dell’Inghilterra, il nostro Paese deve impegnarsi con urgenza mettendo al centro dei prossimi interventi pubblici misure che favoriscano la crescita, lo sviluppo e il rafforzamento della sua identità musicale nell’ambito del made in Italy, con l’obiettivo di trasformare il nostro settore come una delle attività più produttive e moderne.
Il settore delle Attività Musicali in Italia esprime un volume di affari annuo di circa 3 miliardi e coinvolge circa 400 mila addetti, con 123 mila piccole e medie imprese (si tratta di diversi protagonisti che partecipano con ruoli diversi: produttori e distributori di strumenti, compositori, autori, interpreti, esecutori, editori musicali, case discografiche, organizzatori di concerti ed altri soggetti ancora che collaborano a differenti livelli nel processo di creazione, produzione e distribuzione del prodotto).
Il settore delle Attività Musicali rappresenta, dunque, un importante volano economico per il Paese e per tantissimi territori, con il grande vantaggio che crea occupazione a costo zero e non può essere in alcun modo spostato e delocalizzato dal nostro Paese. Occorre, pertanto, una nuova strategia d’intervento che coinvolga lo stesso Governo, per realizzare un progetto generale capace di restituire al nostro Paese, attraverso una ritrovata competitività, quel ruolo primario che per tantissimo tempo ci ha caratterizzato.
Questo progetto, indubbiamente, non può che nascere efficacemente dalla stretta collaborazione tra tutte le forze in campo espresse dal settore, dal Parlamento e dal Governo, per favorire finalmente la definitiva approvazione della Legge quadro a sostegno delle attività Musicali.
In attesa che si perfezioni e si definisca questa Legge, una delle priorità in assoluto, tuttavia, dopo la definitiva approvazione della tax credit per le produzioni discografiche e del live music act per esibizioni di musica dal vivo, riguarda il capitolo della promozione e diffusione delle produzioni musicali italiane sui media nazionali, oggi particolarmente penalizzate dalle produzioni anglofone.
Tale discontinuità è possibile soltanto se nel nuovo contratto di servizio Stato-RAI, sarà inserito un vincolo che preveda una quota pari al 40% di musica italiana prodotta in Italia all’interno dei programmi Radio e Tv, con una ulteriore quota destinata alla promozione dei giovani talenti pari al 20% come in Francia, estendendo tale rapporto anche nel settore dei grandi network radio e tv privati italiani.
Con un intervento a costo zero per il Governo, dunque, si valorizzerebbero i due precedenti emendamenti già approvati (Tax Credit e Act Live) e si moltiplicherebbero i posti di lavoro immediatamente in un settore a forte tasso di occupazione giovanile, attirando anche investimenti in coproduzioni e altre attività meritorie per la crescita e lo sviluppo del settore. Inoltre, comeha ocnfemrato un’indagine realizzata dal giornalista Fabrizio Galassi, si introiterebbero circa 43 milioni di euro l’anno di diritti che resterebbero in Italia con un ulteriore indotto pari alla stessa cifra.
E’ inoltre indispensabile intervenire sul tema della Siae e della raccolta dei diritti primari e connessi per tutelare maggiormente i giovani esordienti e tutti i piccoli autori, editori, produttori, artisti, interpreti ed esecutori indipendenti ed emergenti, per una riforma del Fondo Unico per lo Spettacolo che riconosca anche le musiche attuali e per un Tavolo Nazionale comune di lavoro per la promozione della musica italiana all’estero e altri interventi anche declinati a livello regionale nonche’ l’attivazione di un tavolo di confronto con le piattaforme digitali e telefoniche multinazionali distributrici di musica per un maggiore riconoscimento in termini economici dei contenuti musicali.
Su questi temi il Meeting delle Etichette Indipendenti ha incontrato a suo tempo il Ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini e gli altri operatori del settore a livello istituzionale e associativo e oggi segnala la sua grande soddisfazione per le dichiarazioni del Ministro per i Beni Culturali e per l’avvio di un iter che porti quanto prima, come accade per la fiction e il cinema italiano , all’introduzione delle quote di musica italiana in tv e radio..
Per il Mei – Meeting delle Etichette Indipendenti
Giordano Sangiorgi
e con l’adesione all’avvio dell’appello di Carlo Testini (Arci),Massimo Minotti (Aia),Giuseppe Viggiano (Cna Cultura e Spettacolo), Luca Fornari e Giampiero Bigazzi (AudioCoop), Michele Lionello (Rete dei Festival), Pino Scarpettini (Fiofa), Giuseppe Casa (MarteLive),Enrico Deregibus (Circuito Festival della Canzone d’Autore), Roberto Grossi (Carovana dei Festival), Francesco Caprini (Rock Targato Italia), Lorenzo Siviero (Arci Real), Claudio Carboni (PoPistoia), Daniele Biacchessi (Ponti di Memoria), Alexian Santino Spinelli (FederArteRom), Gianni Pini (Toscana Musiche), Andrea Marco Ricci (Note Legali), Claudio Formisano (Cafim), Antonio Miscena’(Suono Italia) e tanti altri.