Un album di ricordi autobiografici e musicali interconnessi tra loro da sonorità pop e melodie acustiche, canzoni e immagini impreziosite dalla tenerezza di un bambino e dall’amore di un uomo: questo è “ROSSO MOSCARDI”, EP d’esordio di MOSCARDI, pubblicato il 6 novembre (iSugo
Records/Artist First).
Il nuovo progetto discografico deve il suo titolo al colore rosso dei capelli dell’autore, e le sei tracce che lo compongono sono contraddistinte da elementi acustici ed elettronici e da una componente testuale che risente decisamente dell’influenza del cantautorato italiano. Lo abbiamo intervistato per Mezzogiorno in Musica Indie a cura di Ivana Stjepanovic
1.Partiamo dalla scelta del nome d’arte: come mai MOSCARDI?
Moscardi è il mio cognome, quindi è stato facile decidere.
Dietro a questa scelta c’è la volontà di rimarcare le mie origini e di portare sempre con me chi ogni giorno rende possibile la realizzazione dei miei progetti e dei miei sogni, ovvero la mia famiglia.
2.Quando e quale è stato il tuo primo approccio con la musica?
Sono nato in una casa piena di strumenti e mio padre ha sempre scritto e cantato canzoni proprie per passione. Essendo cresciuto in un ambiente così, è stato quasi inevitabile approcciarmi alla musica e, nello specifico, sono partito dallo studio della batteria.
Durante il liceo, poi, ho cominciato a scrivere canzoni e, dopo i primi feedback sorprendentemente positivi, ho deciso di intraprendere uno studio più specifico del songwriting e sono approdato al Conservatorio di Pescara, laureandomi in Composizione Pop/Rock.
3. Il 6 novembre è uscito il tuo primo EP: sei tracce piene di ricordi autobiografici e musicali, interconnessi tra loro da sonorità pop e melodie, canzoni e immagini, impreziosite dalla tenerezza di un bambino e dall’amore di un uomo. Un immagine molto romantica, sei cosi anche nella vita? Raccontaci come è stato lavorare a questo tuo esordio?
Sì, “Rosso Moscardi” sono io con le mie esperienze, le mie storie ed i miei incontri.
La realizzazione di questo progetto non sarebbe stata possibile senza l’incontro con Pierfrancesco Speziale ( producer e arrangiatore di tutti i miei brani) ed Umberto Matera (manager), coi quali ho fondato l’etichetta iSugo Records e dato vita alle mie idee.
Lavorare a questo EP è stato un lungo viaggio dentro me stesso che mi ha permesso di capire le scelte fatte e gli errori commessi, evidenziando le esperienze e le persone che mi hanno arricchito in questi anni e che ancora porto con me.
4.A quale traccia dell’album sei più legato e perché?
Non ce n’è una in particolare, poiché ognuna ha la sua storia e la sua ragione di esistere.
“Happiness” sicuramente è un po’ il riassunto del significato dell’intera raccolta ed è per questo che ho deciso di inserirla come ultima traccia, ma forse “Prezioso” e “Stelle cadenti” sono le due canzoni che ogni volta mi emozionano quando le canto.
5. Come stai vivendo questo periodo che sta mettendo a dura prova la musica, molto incerto e soprattutto senza concerti?
Sebbene sia un periodo di crisi generale e purtroppo il settore musicale sia uno dei più colpiti, sto approfittando di questi mesi per creare e progettare, perché sono sicuro che quando si ripartirà ci sarà tanta voglia di musica ed un forte desiderio di divertirsi insieme.
Per ora non mi sto facendo prendere dall’ansia di dover raggiungere chissà quale obiettivo e continuo con i miei amici a produrre canzoni come ho sempre fatto: con i piedi per terra e la testa fra le nuvole.
6.Come vedi il tuo futuro e se ci sono dei traguardi che ti piacerebbe raggiungere?
Sono un ottimista cronico, perciò guardo il futuro con occhio positivo, sapendo che ci saranno periodi felici ed altri più bui. L’importante è mantenere la bussola sempre ben indirizzata verso il proprio benessere, inteso come equilibrio interiore ed apertura sincera verso gli altri.
Di traguardi che mi piacerebbe raggiungere ce ne sono tanti (troppi), ma per il momento mi accontenterei se le persone che mi seguono continuassero ad accompagnarmi in questo percorso di crescita artistica e personale e se ne arrivassero altre pronte ad aggiungersi al mio (nostro) cammino, perché l’affetto e la fiducia reciproca sono il vero motore che mi ha spinto fin qui!