Senza un briciolo di finzione o artificio, The Milk è la band inglese che ha accumulato un seguito di fans in tutto il Regno Unito (oltre che in Europa), portando al tutto esaurito locali londinesi come Scala, Koko e Shepherds Bush Empire. Si tratta di quattro amici da una vita – provenienti da Chelmsford (Essex) a nord est di Londra – Ricky Nunn (voce), Mitch Ayling (batteria) Luke Ayling (basso) e Dan Le Gresley (chitarra) uniti nella loro prima band ai tempi del college in Essex, tra esibizioni in innumerevoli club e come artisti di strada, prima di diventare The Milk.
The Milk offre un set avvincente composto da stili diversi, abbinati alla capacità di intrecciare senza sforzo le canzoni insieme, conferendo alla loro musica una sensazione totale e continua. Formata nel 2000, la band ha pubblicato una serie di singoli ed EP, e ha realizzato il loro omonimo album di debutto nel 2006. Dopo aver pubblicato “Favorite Worry”, – il loro secondo album acclamato dalla critica e primo per l’etichetta indipendente Wah Wah 45s, nel 2015, – la band inglese è in grado di rintracciare i semi dell’ultimo LP dalle sessioni di registrazione con il produttore Paul Butler (Andrew Bird, Michael Kiwanuka, Nick Waterhouse) di quasi cinque anni fa, fondendo elementi di soul, funk e rock insieme per creare il proprio suono unico, ispirato ad alcuni dei loro artisti preferiti come Bill Withers, Traffic e Isley Brothers.
“Volevamo scrivere un album che guardasse fuori dalle nostre mura, le persone, la società e l’ambiente – abbracciando la vera libertà di espressione musicale utilizzando strutture ritmiche più complesse, armonia estesa e dissonanza, per dipingere un disco originale e dal suono autentico” racconta Ricky Nunn.
Se il loro debutto, “Tales from the Thames Delta”, è stato ispirato dall’edonismo e “Favorite Worry” dall’introspezione, “Cages” l’ultimo lavoro, si può considerare una conversazione appassionata con il mondo. “Il razzismo e la divisione sono in aumento. La società britannica è stata distrutta da forze che cercano di dividerci e strappare la compassione e l’empatia dalle nostre menti e dai nostri cuori. Siamo stati distratti dalle sfide più urgenti del consumismo illimitato, come i cambiamenti climatici e l’emergenza della salute mentale che fa schifo nei nostri quartieri.” dichiara la band.
L’abilità e la tecnica di The Milk come musicisti non si possono di certo mettere in discussione. The Milk assicura una varietà sapientemente mista di richiami musicali che viaggiano dalla fine degli anni ’60 ai primi anni ’70, senza sacrificare la coesione del progetto e l’uso di tecniche di produzione vintage che servono ad aggiungere consistenza e sfumature al loro lavoro.
Il loro prossimo tour nel Regno Unito è composto da sei date distribuite tra la metà e la fine di ottobre 2020. Tutti gli aggiornamenti sono disponibili nel sito ufficiale della band, www.thisisthemilk.com
Arianna Caracciolo