Il festival Umbria in voce quest’anno sarebbe arrivato al suo sesto anno di vita. Sono stati cinque anni di lavoro intenso per tentare di costruire un luogo di incontro, di scambio, di gioia attraverso il canto e la voce nel senso più ampio della parola. Nel tentativo di capire se e come procedere abbiamo fatto un incontro e ci siamo resi conto che per il nostro mondo (workshop, laboratori, persone che cantano e si muovono tutte assieme in stretta relazione fisica, dove l’ascolto reciproco delle voci è fondamentale) è necessario prima di progettare qualsiasi azione interrogarsi sul senso del coraggio voce in questo momento, con particolare attenzione e sensibilità verso la nostra voce interiore. Ci vuole far guidare da una domanda, molto aperta ma al tempo stesso stringente sul presente: cosa sento? Si può rispondere parlando, cantando, in silenzio, gridando, facendo rumore, sussurrando, tutto proprio tutto è lecito e accolto.
Vogliamo realizzare un video con i contributi di persone, amici e anche sconosciuti, mettendo insieme ciò che arriverà in una sintesi artistica. Se vi va di partecipare vi chiediamo di mandare un vostro contributo.
Puoi partecipare a questo progetto con due modalità: 1. inviare un video in orizzontale rispondendo a un’unica domanda: “cosa sento”. Durata massima tre minuti. 2. inviare un audio rispondendo a un’unica domanda: “cosa sento”. Durata massima tre minuti.
Il materiale assemblato ci aiuterà a capire cosa sente la nostra voce interiore e come si esprime in questo momento di totale stravolgimento della storia nostra, di ognuno e del paese. E forse a gettare le basi per una rinascita della voce come centro della fisicità, nel momento in cui i corpi non possono avvicinarsi.
Potete inviare il vostro contributo tramite WeTransfer oppure direttamente a umbriainvoce@gmail.com
Grazie, un abbraccio, Claudia Fofi, Paolo Ceccarelli, l’Associazione Umbria in voce e i volontari del festival
Riflessioni sul futuro della voce, con un invito was last modified: aprile 29th, 2020 by Giordano SanGiorgi