“Condivido, apprezzo e sottoscrivo quasi tutte le affermazioni e le richieste del Presidente di Confindustria Cultura Italia Innocenzo Cipolletta al Governo e al Parlamento ma respingo con fermezza la proposta di estendere ‘ai produttori’ il 10% di compenso incassati dalla SIAE per copia privata”.
È questo il commento del Presidente SIAE Giulio Rapetti Mogol alle misure indicate dal Presidente Cipolletta per sostenere i settori dell’industria culturale, pesantemente colpiti dalle conseguenze dell’emergenza coronavirus.
“Il decreto ‘Cura Italia’ attualmente destina questo compenso ad autori, interpreti, esecutori e agenti mandatari che raccolgono sul territorio il diritto d’autore e che sono lavoratori autonomi che non hanno uno stipendio ma percepiscono una provvigione – prosegue Mogol – È una norma a tutela dei più deboli che vuole sostenere le decine di migliaia di autori e interpreti ed esecutori che vivono con una media mensile di 1000 euro al mese derivanti da proventi di diritto d’autore o concertini live e che ora non possono svolgere alcuna attività. Polverizzare ulteriormente le risorse per favorire produttori ed aziende di diversa natura non sarebbe né equo né giusto”.
Dalla presidenza di Emusa riceviamo e pubblichiamo:
Della dichiarazione di Mogol, condividiamo senz’altro l’obiettivo di tutelare i soggetti più deboli e più colpiti. La dichiarazione del Presidente indica i produttori quali soggetti da escludere dalla ripartizione di una quota del “10%” in questione; tuttavia non possiamo non sottolineare che anche gli editori musicali non risultano rientrare fra i destinatari di una quota del predetto “10%”.
È necessario rammentare che esiste un ampio spettro di piccoli e medi editori musicali che non ha una struttura economica che consenta di fronteggiare questa crisi e che certamente, al momento, rientrano nella categoria di soggetti deboli ed esposti alle problematiche derivanti dall’attuale situazione. Non dimentichiamoci, tra l’altro, che SIAE è l’acronimo di Società Italiana degli Autori ed Editori e non riteniamo né equo né giusto escludere gli editori musicali.
Siamo perfettamente consapevoli che lo stesso decreto Cura Italia abbia previsto misure di sostegno in favore di un ampio novero di persone giuridiche, ma al tempo stesso riteniamo opportuno, corretto e importante che risorse riconducibili al diritto di autore siano poi distribuite fra tutti i soggetti che tanto operano e si adoperano per la valorizzazione, la protezione e la tutela di tale diritto. Vogliamo ribadire che, in una logica di solidarietà come questo contesto di emergenza richiede, il supporto alle aziende medie piccole è fondamentale per garantire loro un futuro, alla luce del loro significativo contributo alla cultura popolare nel nostro Paese
Giuseppe De Martino, Presidente Emusa
Fonti: Siae e Rockol