AudioCoop valuta positivamente l’operato del Governo nella complessa gestione dell’emergenza del Covid-19 e ritiene, come ha dichiarato l’ANAC, che il servizio pubblico televisivo, uno dei più efficaci strumenti di comunicazione nelle mani dello Stato, possa essere più opportunamente utilizzato per far sentire la sua vicinanza ai cittadini in questo difficile momento e per dare un chiaro segnale di orientamento civico anche attraverso una proposta culturale di qualità.
In questo momento siamo convinti che il ruolo di collante sociale, di strumento educativo e di veicolo culturale della Rai, previsto nel contratto di servizio, debba tornare in primissimo piano. In tal senso riteniamo estremamente valida la proposta avanzata in queste ore dal Coordinamento degli Stati Generali della Musica Emergente che rappresenta 30 associazioni della filiera creativa musicale indipendenti ed emergente e oltre 30 mila operatori e addetti di tale settore.
Il servizio pubblico deve approfittare di questa tregua sabbatica di settimane, di mesi, per sconvolgere totalmente i suoi palinsesti musicali dando al paese l’opportunità di crescere musicalmente, programmando finalmente i grandi festival musicali italiani che in questi 50 anni, dal Parco Lambro al MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti, hanno arricchito ogni anno la nuova scena musicale italiana, i grandi concerti di musica classica, di jazz, di pop, di rock, di cantautori, i documentari sulla vita e le opere dei grandi musicisti italiani, della storia e di oggi, e “va offerta a milioni di utenti la possibilità di scoprire che c’è altro, al di là dello sterile cicaleccio dei salotti frequentati da vip o dai soliti opinionisti” come ha detto il grande regista Pupi Avati.
L’Italia e’ infatti il paese dei mille festival musicali, dal pop al rock, dai cantautori al folk, dal jazz al rap fino a tutti gli altri generi che rappresentano i nuovi suoni delle nuove generazioni e che mai passano per intero nel servizio pubblico, tranne rarissimi casi.
Per fare questo servizio basta rivolgersi agli organizzatori che saranno ben lieti di fornire tale materiale alla Rai sia per la tv che per la radio, in forma video e in forma audio.
Chiediamo quindi al Presidente del Consiglio e agli Organi competenti e al Parlamento di farsi promotori di questa trasformazione, che altro non è se un ritorno alle origini più autentiche del servizio pubblico, orientando i vertici della Rai alla definizione di palinsesti con una maggior vocazione civica e umanistica e votata al pluralismo musicale e culturale in un paese che nella musica ha uno dei suoi fiori all’occhiello del made in Italy legati alla tradizione musicale italiana, lirica, leggera e napoletana, ma anche rock, folk, jazz, etnica, rap e trap, world, blues e in tutta la ricchezza dei generi nei quali viene proposta.
AudioCoop
Coordinamento tra le Etichette Discografiche Indipendenti in Italia
Contatti: 0546.646012 / 349.4461825
Email: segreteria@audiocoop.it